..Uomini...

Vita


Che quando muore improvvisamente una persona di 57 anni, la costernazione in paese è grande. Subito tutti lo ricordano "l'ultima volta che l'ho visto era....", e poi "doveva andare in pensione fra poco" , "no... a mio marito aveva detto che gli mancavano due anni"...poi segue il ripasso di tutta la famiglia:"la moglie non ha una sorella?"; "una sorella e un fratello.... la sorella è divorziata, il fratello sposato e vive in un appartamento sopra i genitori di lei, non ha potuto avere figli....""invece la sorella ha una figlia grande vero?""e il fratello di lui cosa fa?""e neanche loro avevano potuto avere figli, ora lei è sola...."Mi impressiona sempre grandemente questa capacità che ha l'uomo di "vivere la morte" in fondo come un fatto naturale per quanto tragico sia: ogni tanto scompare qualcuno ed è quasi normale, quelli che restano vanno avanti in un modo o nell'altro, si ha l'impressione che si tiri anche un inconscio sospiro di sollievo perché non è il nostro turno, di essere toccati dal lutto, ma il turno di altri.  Una sorta di cinismo della sopravvivenza o una inconscia sapienza della nostra piccolezza?  Sarà anche per questo che bisogna sperare nell'uomo? Io ci spero comunque.                                   Nei Gardini Che Nessuno Sa    .. gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro...