..Uomini...

Ora e sempre resistenza


Poi dice che una si butta a sinistra. Nella fattispecie io, che alzandomi dal letto una mattina sono caduta proprio sulla sinistra (d'altronde non poteva essere altrimenti....); una vertigine e giù. Poi è passata ma se mi giravo verso sinistra riprendeva e in più saliva la nausea; appurato che non sono incinta (ma io non ho mai avuto vertigini in vita mia) e guardando un po' sulla rete ho beccato quella che secondo me era una labirintite posizionale; naturalmente ho subito provato a fare "la mossa" suggerita dal dottore on line che ho  trovato: in pratica ci si siede sul letto e ci si sbatte giù velocemente dalla parte verso cui si tende a cadere e si sta lì un paio di minuti, poi ci si sbatte giù dall'altra parte sempre velocemente. Bé, le palle degli occhi cominciano a girare vorticosamente, lo si sente proprio, una figata pazzesca! Naturalmente poi l'otorino e il mio dottore mi hanno confermato questa cosa, anche guardandomi le palle degli occhi girare (loro dicono che si chiamano nistagmi, che figata di nome) che sarebbe dovuta al fatto che uno di quei cosi (tipo pietruzze) che stanno in una specie di gelatina sopra le cavità del labirinto, si è staccato dalla gelatina ed è "caduto" in uno dei canali, facendo così credere al mio cervello, anche quando mi alzo in piedi, che invece sto distesa e quindi il cervello mi ordina di cadere... spettacolare 'sta cosa.... cmq la causa nessuno me l'ha saputa spiegare, visto che io in aereo non ci sono andata e nemmeno ad alta quota... oddio a pasquetta sono andata a Kobarid, Caporetto, ma non mi sembra molto alto... diamo la causa allo stress? ma si.... ah mi raccomando: Lettore se passi di qui NON VOGLIO SAPERE ALTRE POSSIBILI CAUSE ORGANICHE, grazie. Oggi alla radio (radiodue naturalmente) ascoltavo testimonianze degli ascoltatori sul 25 aprile; quella che mi ha colpito è stata il ricordo di un figlio: il padre, che non aveva mai visto il mare, era stato arruolato e mandato in Sicilia, catturato proprio a Lampedusa e mandato prigioniero in uno degli stati nord africani in guerra (che ora non ricordo quale fosse); rimase in prigionia tre anni, e uno dei pochi ricordi che tramandò al figlio di quella esperienza fu di un bambino, lacero e sporco, che ogni tanto gli portava una patata. Poi lui è riuscito a fuggire nel 1946 ed è tornato sano e salvo. Non c'entra molto con la Resistenza, ma è stranamente simbolico del momento che viviamo. A volte, basta un piccolo gesto, il resto è poca cosa. Notte Marion