..Uomini...

Imagine


La cosa che più sgomenta in questi giorni è l'inconfessato timore di essere incapaci a trovare una soluzione ora e mai.  Tutte le soluzioni hanno qualcosa di giusto e tutte qualcosa di sbagliato. Se avessero ammazzato 130 dei nostri ragazzi a un concerto a Roma o a Milano voglio vedere se il giorno dopo non avessimo, anche noi, buttato giù bombe anche se più o meno a casaccio, circa tra la Siria e l'Iraq. Sarebbe stato consolante , quasi obbligatorio per rispondere all emotività della catastrofe e a un autentico atto di guerra, anche se è evidente che gli obbiettivi non ci sono più, quelli si sono attrezzati nei cunicoli e ammazzano un sacco di gente civile, pacifici che stavano li adorando il sole e i pavoni, come ci racconta l'ottimo Formigli.... viva il giornalismo che ci fa vedere il fronte vero... Poi ci sono tutte le cause, gli sbagli degli americani e degli europei e la mancata integrazione, vera grande piaga di difficilissima soluzione perché siamo diversi, troppo diversi, di una diversità che qualcuno più "filosofo" arriva ad ammettere e a capire, qualcun'altro che pesa la nostra storia, no. A me rimane negli occhi il gesto del marocchino che staziona davanti alla coop, sabato mattina; di solito ci saluta; sabato ha fatto il segno della V... vittoria.. mio marito non l'ha visto né io gliel'ho detto... e sempre il ricordo di quel ragazzino dell'età di mio figlio, anni fa, ero col piccolo fuori a un negozio e lui si è avvicinato porgendoci un fascio di braccialetti per vendere, ne ha preso uno e l'ha gettato a terra.... pronto mio figlio l'ha raccolto e gliel'ha ridato.... non ha capito che il gesto voleva far piegare uno di noi, davanti a lui .... né io gliel'ho detto... Ci siamo dentro fino al collo e cantare Imagine, per quanto sia necessario, purtroppo non ci aiuterà. Nervi saldi e calma. Notte Marion...