Del "cambiamento culturale"

Sento spesso dire alla tele la frase "ci vuole un cambiamento culturale". L ultima l ho sentita a Ballarò mi pare, un tal professorone che ha scritto l ennesimo libro (ma chi li legge tutti 'sti libri???) e che parlava dei dipendenti pubblici , male naturalmente; ah parlava male anche della riforma Madia, naturalmente; E concludeva dicendo la fatidica frase "qui non servono le leggi, ci vuole un cambiamento culturale!"  guardandosi bene però dal dire COME SI ATTUA, il suo cambiamento culturale... naturalmente tutti ad applaudire .... alla gente piace questa frase, si spende bene... poi si sente dire spessissimo con riguardo alle discriminazioni nei confronti degli omosessuali e della violenza fisica sulle donne: "qui ci vorrebbe un cambiamento culturale!"ma che significa????? come si attua un "cambiamento culturale" in due e due quattro?? cos'è , l'ingrediente segreto che fa uscire più saporito il ragù? i paesi non si governano coi "cambiamenti culturali" da ciarlataneria, ma con provvedimenti e sanzioni verso le azioni contrarie ai principi e i diritti stabiliti dallo stato per i suoi cittadini, poi che la società cambi, molto lentamente , si sa.... ma non è che la società cambia coi mantra del cambiamento culturale, cambia perché le regole di convivenza civile cambiano e tutti i cittadini vi si adeguano, il cambiamento culturale è la conseguenza, non la causa .... ah, a proposito di cambiamento culturale, il nuovo (spero) assessore allo sport della Raggi io lo seguivo sempre nella trasmissione "giardini da incubo", un po' perché mi piacciono i giardini un po' perché lui è un bel personaggio televisivo. bé, già circola in rete la leggenda che gli sarebbe sfuggita una frase a proposito degli "zingari di merda" e un'altra a proposito delle protezioni sportive definite da lui "roba da frocetti"..... d'altronde Grillo dice che noi comuni mortali che ragioniamo da comuni mortali appunto, senza visioni e senza sogni, non possiamo capire.... rassegnamoci dunque al "nuovo" che avanza....