..Uomini...

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Aveva avuto due o tre settimane di quelle stancanti. nemmeno un pomeriggio e sera liberi tra cose da studiare per consegnare all editore il giorno tale (naturalmente l unica donna nel gruppo di lavoro era lei, gli altri tutti uomini che avevano tempo dalla mattina alla sera.....) , la prima videolezione di cui preparare le slides da sola! senza la mentore (secondo lei era andata bene, era stata sicura nell esposizione e l editore le aveva fatto i complimenti), mamma a cui far fare alcuni esami preoccupanti che per fortuna avevan dato esito negativo , e senza naturalmente trascurare gli elementari doveri di una donna-mamma moglie in primis sbattere qualcosa nel piatto dei propri uomini la sera a cena e impedire che le formiche invadessero casa; poi , come sempre , tutto era finito. e aveva sentito il bisogno di aprire il kindle e scaricare due o tre libri, e attaccarvicisi, per riappropriarsi del proprio tempo, per far qualcosa solo per il gusto di farlo, la polvere poteva aspettare. doveva ancora "finire" Dostoevskij, e così clik, aveva scaricato "Il Giocatore" e l'aveva letteralmente bevuto tutto...  quell uomo non era uno scrittore ma un architetto! un po' come l amato Tolstoj... si arrivava a un quarto del racconto senza sapere cosa facesse e come si collocasse il protagonista nei confronti degli altri, e sino a metà, per poterne conoscerne il nome ... poi l'epilogo che l autore liquidava con poche pagine , o almeno, molte meno rispetto al corpo del racconto , perché quando si arrivava lì il finale era scontato e quasi inevitabile... superbo; una goduria. il giorno dopo aveva scaricato la Lessing, premio nobel per la letteratura nel 2007 ; quando c erano donne scrittrici ci si fiondava e la Lessing (suggerita da un amico) prometteva bene. Infatti il suo "Discesa all'inferno" era stato a suo modo stupefacente; quando aveva finito aveva sentito il bisogno di ricominciare... anche l architettura di questo libro era stata concepita in maniera notevole: seppur si capisse dall inizio che si parlava di un uomo che aveva perso la memoria , la vivifica immaginazione dell autrice nel creare per lui una "memoria alternativa" faceva sembrare tutto così vero, così plausibile...Ebbe così modo di placare un poco la voglia di liberarsi dagli impegni della vita quotidiana, e, pensò, ora doveva occuparsi di pulire casa.