Ieri sera ad "In onda" ho seguito l interessantissima intervista all'ambasciatore Pontecorvo, che per conto della Nato dirigeva l'aeroporto di Kabul fino alla completa evacuazione degli occidentali (ma ci sono ancora molti americani che devono andarsene in questi tre giorni credo); l ho trovato straordinario: la sua calma, la sua razionalità e il suo coraggio e sangue freddo. Gli è stato chiesto se lui crede che si possa "esportare" la democrazia, come gli americani e gli alleati hanno tentato di fare nell'ultimo mezzo secolo: lui ha risposto che la democrazia non si esporta, la democrazia VIENE CHIESTA, semplicemente, dai popoli; in afganistan ad esempio, all'arrivo degli americani vi erano 700 mila studenti, ora sono 12 milioni, e non costretti, ma sono le famiglie che chiedono istruzione, servizi, sanità ecc. Una grande verità: dove viene "offerta" la democrazia è assorbita. Il coraggio deriva molto dalla razionalità suppongo ma è diverso aver coraggio NEL FARE QUALCOSA di pericoloso (i militari che vanno in una missione pericolosa hanno anche una dose di incoscienza del fatto che potrebbero REALMENTE morire, secondo me), e aver coraggio nel SUBIRE il pericolo, il classico "non perdere la testa" insomma; questo è alla nostra portata....la De Gregorio poi gli fatto una domanda tipicamente femminile: "ha mai avuto paura di morire?" e lui, "cinque minuti, dopo l'attacco"e lei, "e allora cosa ha fatto? ha mandato un messaggio?" , domanda che fa trapelare come sono molte donne, istintuali e sentimentali come caratteristica predominante, credo perché debbano per natura preoccuparsi per i figli che sono destinate a procreare e preservare così la specie..... ora non mi figuro l'ambasciatore, un pezzo d'uomo che ne ha viste di cotte e di crude, che ha parlato con popoli di mezzo mondo e di tutte le risme , mandare un messaggio in un tale momento... infatti lui risponde: "mi sono ripreso". Impariamo donne, da tali uomini.
Uomini e Donne
Ieri sera ad "In onda" ho seguito l interessantissima intervista all'ambasciatore Pontecorvo, che per conto della Nato dirigeva l'aeroporto di Kabul fino alla completa evacuazione degli occidentali (ma ci sono ancora molti americani che devono andarsene in questi tre giorni credo); l ho trovato straordinario: la sua calma, la sua razionalità e il suo coraggio e sangue freddo. Gli è stato chiesto se lui crede che si possa "esportare" la democrazia, come gli americani e gli alleati hanno tentato di fare nell'ultimo mezzo secolo: lui ha risposto che la democrazia non si esporta, la democrazia VIENE CHIESTA, semplicemente, dai popoli; in afganistan ad esempio, all'arrivo degli americani vi erano 700 mila studenti, ora sono 12 milioni, e non costretti, ma sono le famiglie che chiedono istruzione, servizi, sanità ecc. Una grande verità: dove viene "offerta" la democrazia è assorbita. Il coraggio deriva molto dalla razionalità suppongo ma è diverso aver coraggio NEL FARE QUALCOSA di pericoloso (i militari che vanno in una missione pericolosa hanno anche una dose di incoscienza del fatto che potrebbero REALMENTE morire, secondo me), e aver coraggio nel SUBIRE il pericolo, il classico "non perdere la testa" insomma; questo è alla nostra portata....la De Gregorio poi gli fatto una domanda tipicamente femminile: "ha mai avuto paura di morire?" e lui, "cinque minuti, dopo l'attacco"e lei, "e allora cosa ha fatto? ha mandato un messaggio?" , domanda che fa trapelare come sono molte donne, istintuali e sentimentali come caratteristica predominante, credo perché debbano per natura preoccuparsi per i figli che sono destinate a procreare e preservare così la specie..... ora non mi figuro l'ambasciatore, un pezzo d'uomo che ne ha viste di cotte e di crude, che ha parlato con popoli di mezzo mondo e di tutte le risme , mandare un messaggio in un tale momento... infatti lui risponde: "mi sono ripreso". Impariamo donne, da tali uomini.