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Elezione del XIII presidente della Repubblica


Cronaca di una morte annunciataScontati tutti i facili commenti sulla statura del Presidente Mattarella; con lui tutti noi cittadini ci sentiamo al sicuro, visti i valori portat avanti e difesi nel primo settennato, valori derivanti dalla carta costituzionale.Meno scontato il giudizio politico sull operato del parlamento attuale, in una situazione di confusione, quanto meno agli occhi dei cittadino comune che ha assistito a un profluvio di dichiarazioni che portano a dare un giudizio equanime, e non positivo, sull intera classe politica.Non è proprio così, perché una serie di fattori, importanti, davano un carattere particolare a questa elezione, non ultima la necessità di assicurare un governo che, alle condizioni attuali, sembra poter essere tenuto in piedi solo da Mario Draghi, fallite le precedenti prove di coalizione.Un pensiero va alla rielezione di Napolitano, che accettò anch egli con altissimo spirito di servizio e senso dello Stato, incaricando una commissione di tecnici di elaborare le linee guida per le necessarie riforme di questo Paese.I cittadini in seguito si focalizzarono nel votare contro queste riforme (sostanzialmente una Camera legiferante e una legge maggioritaria che avrebbe assicurato stabilità di governo) scambiando la persona di Renzi con le riforme stesse, Renzi ci mise del suo e tutti sappiamo come andò a finire il 4 dicembre 2016.Non scordo nemmeno che Bersani si dimise per la mancata elezione di Prodi a causa dei 101 ignoti Franchi tiratori, troppo anche per noi comuni cittadini.Ora ci saranno analisi e discussioni (e lo auspico perché io quando non capisco sto male), ma mi pare che il vero e proprio fallimento stavolta abbia un nome e un cognome: populismo, presente almeno nel 2018, in massiccia dose nel movimento 5 stelle e naturalmente nella lega (a margine stiamo ancora aspettando da Salvini l abbassamento delle bollette mai avvenuto).Questo due partiti (eh si, anche i 5S lo sono, in assenza di una legge che definisca cosa sia "un partito" in Italia) arrivati in parlamento in massa con grandi promesse e leitmotiv, hanno sperimentato il governo tra loro, in antitesi tra loro, e infine assieme con il Pd, e faticosamente grazie a Mattarella, si è riusciti a governare questo difficile periodo.Ora, dovendo dare dimostrazione in proprio, senza il consiglio e l autorevolezza del presidente, della propria capacità di tenere assieme il Paese nella sua massima istituzione, hanno dato invece plastica rappresentazione di incapacità di andare oltre gli interessi gli bottega.Questo è il prezzo che il populismo chiede. Naturalmente non credo che Salvini si dimetterà come fece Bersani, essendo abile nel dichiarare quello che la gente vuol sentirsi dire, mentre a Conte ci stanno già pensando i frondisti interni di un movimento che, nato come uno vale uno, non si capisce più cosa sia.Spero solo che i fatti di questi giorni rappresentino un colpo mortale per il populismo.Noi barra a dritta e andiamo avanti.