..Uomini...

Un brutto carattere 2


(post del 2020) L'altro giorno dicevo a mio figlio, la rana media, quella che sta in Scozia, che mi sento una donna realizzata. Con questo figlio parlo meglio che con gli altri, forse è il più simile a me, non so.  Quando lo dissi a mio marito, un giorno che mi sentivo felice, lui si scandalizzò, perché secondo lui non posso essere realizzata se i miei figli non lo sono appieno.... ma forse voleva dire se lui non lo è appieno....Io invece penso che i figli a un certo punto devono spiccare il volo, devono metterci del loro, avendogli io dato tutto il supporto, tutto ciò che so, tutto ciò che potevo, avendo sacrificato tanto per far si che si realizzassero anche loro. Siamo persone diverse, benché madre e figli siano legati a un legame invisibile più forte dell'acciaio e di qualsiasi materiale conosciuto, forse più la madre nei confronti dei figli che viceversa, d'altronde lo diceva quel famoso libro, l unico amore incondizionato è questo... l'arte di amare, letto molti anni fa, scritto anche questo come tanti troppi sulle donne, da un uomo. Non so se sono molto in difetto, da madre, a pensarla così, ma non me importa molto. La mia fisioterapista ha 28 anni, potrebbe essere mia figlia. Perciò posso dire a questo punto della mia esistenza di avere molto vissuto e molto dato. Ora ho deciso di non sentirmi in colpa se, da persona, non da donna e non da madre, ma da persona, mi sento appagata di ciò che sono e di ciò che faccio. Sono stimata nel mio modesto lavoro: ho un bagaglio di esperienza che mi fa affrontare qualsiasi sfida, qualsiasi novità, potrei destreggiare qualsiasi incarico mi si affidasse. Questo lo devo a me, al mio costante impegno e studio, al mio aver sempre affrontato il lavoro come una sfida (già scritto prima, vabbè), non come una fonte di guadagno, qualcosa da fare bene, qualcosa anche a cui dare il mio apporto, la mia visione, in cui esercitare il mio ruolo attivo per produrre un cambiamento, seppur nel mio piccolo.E' per questo anche che sono "entrata" in politica. E lì veramente si capisce che si possono condizionare scelte, lavorare in gruppo, formare opinioni e volontà. Ho imparato dalle persone positive e mi sono parata da quelle negative, sono cambiata per adattarmi alle circostanze.  Ho una famiglia e dei figli bravi; sono contenta di loro. Si dice sempre che la mela non cade lontano dall'albero, e io spero sia così, in fondo non sono e non siamo tanto male.