Proprio i noccioli, o come si chiamano, delle pesche. In realtà avevo fatto un accurata selezione dei frutti più buoni mangiati, a partire da delle gustosissime albicocche, poi le pesche, in particolare le pesche a pasta bianca e le percoche del contadino, che mi piacciono particolarmenteLe avevo messe in una scatolina di cartone, aperta, perché si asciugassero bene, per poi piantarle ad agosto, come ho letto in un articolo in rete che mi aveva incuriosito e che aveva fatto diventare questo uno degli obbiettivi delle mie ferie, oltre a fare la marmellata di pesche (fatta), e a leggere 3 libri (fatto, 4 con l ultimo libro del nobel alla fisica Parisi, con il quale tentavo di riconciliarmi alla materia nella quale avevo sempre 6- - -, solo perché ero la secchiona della classe, sennò avrei avuto 4..... troppi pronomi....)La scatolina stazionava nella mia cucina, e naturalmente nessuno si era accorto della sua esistenza o men che meno ci aveva guardato dentro.... Se ci fossero stati i serpenti sarebbe stato uguale, per gli abitanti di casa mia.... Insomma era tutto pronto per una grande coltivazione in serie di alberi da frutto..... Già mi vedevo a sogguardare le tenere piantine che nascevano nel mio giardino, e a raccoglierne i gustosi frutti fiera Dell auto produzione.... Ma non avevo fatto i conti con mio marito, il quale, un giorno che improvvidamente avevo appoggiato la scatolina piena di noccioli sul bidoncino del biologico, ha pensato bene che fossero da buttare, non chiedendosi o non ponendosi il problema (troppo complesso, lo ammetto, per una mente maschile), del perché i noccioli non fossero già direttamente DENTRO al biologico ma se ne stessero fuori, da una parte, per conto loro Senza chiedere nulla, la mia produzione di frutta è andata a finire nei rifiuti e così è finito il mio sogno. Certo ho recuperato altri tre noccioli di buona qualità che oggi ho piantato in un vaso, non sarà mai più come il sogno di prima, ma ai propositi bisogna tenere fede. Ah, è passata la ricorrenza della fondazione del blog e non me ne sono accorta, 17 anni.... Però. Auguri Marion
Ho piantato i noccioli
Proprio i noccioli, o come si chiamano, delle pesche. In realtà avevo fatto un accurata selezione dei frutti più buoni mangiati, a partire da delle gustosissime albicocche, poi le pesche, in particolare le pesche a pasta bianca e le percoche del contadino, che mi piacciono particolarmenteLe avevo messe in una scatolina di cartone, aperta, perché si asciugassero bene, per poi piantarle ad agosto, come ho letto in un articolo in rete che mi aveva incuriosito e che aveva fatto diventare questo uno degli obbiettivi delle mie ferie, oltre a fare la marmellata di pesche (fatta), e a leggere 3 libri (fatto, 4 con l ultimo libro del nobel alla fisica Parisi, con il quale tentavo di riconciliarmi alla materia nella quale avevo sempre 6- - -, solo perché ero la secchiona della classe, sennò avrei avuto 4..... troppi pronomi....)La scatolina stazionava nella mia cucina, e naturalmente nessuno si era accorto della sua esistenza o men che meno ci aveva guardato dentro.... Se ci fossero stati i serpenti sarebbe stato uguale, per gli abitanti di casa mia.... Insomma era tutto pronto per una grande coltivazione in serie di alberi da frutto..... Già mi vedevo a sogguardare le tenere piantine che nascevano nel mio giardino, e a raccoglierne i gustosi frutti fiera Dell auto produzione.... Ma non avevo fatto i conti con mio marito, il quale, un giorno che improvvidamente avevo appoggiato la scatolina piena di noccioli sul bidoncino del biologico, ha pensato bene che fossero da buttare, non chiedendosi o non ponendosi il problema (troppo complesso, lo ammetto, per una mente maschile), del perché i noccioli non fossero già direttamente DENTRO al biologico ma se ne stessero fuori, da una parte, per conto loro Senza chiedere nulla, la mia produzione di frutta è andata a finire nei rifiuti e così è finito il mio sogno. Certo ho recuperato altri tre noccioli di buona qualità che oggi ho piantato in un vaso, non sarà mai più come il sogno di prima, ma ai propositi bisogna tenere fede. Ah, è passata la ricorrenza della fondazione del blog e non me ne sono accorta, 17 anni.... Però. Auguri Marion