..Uomini...

Post N° 327


Due ragazze di paese. Come me. Le mie amiche d'infanzia, nate e cresciute nella stessa strada. Insieme abbiamo imparato ad andare in bici, che a giocare con le bambole non ci si perdeva molto tempo, insieme il primo motorino, insieme i primi ragazzi. Che era tradizione che i ragazzi di T. venissero a morose nel mio paese.E ieri una serata insieme, noi tre sole, dopo... non so.. venticinque anni forse. Evidente l'imbarazzo all'inizio, troppa vita passata poi lontate, anche se si sapeva una dell'altra. Scuola superiore diversa, e poi dei ragazzi di T. ci si innamorava anche, come da tradizione, e infatti loro due han fatto così; io invece, con uno dei miei soliti, inaspettati (per gli altri), colpi di testa, mi ero innamorata follemente di te, ex amore mio, e avevo chiuso con tutto il resto. Abbiamo parlato a lungo dei figli, ovvio, come indugiando in qualcosa. E poi all'improvviso, è successo. Siamo di nuovo in quella tua cantina dove ci rifugiavamo ad ascoltare la musica e a parlare delle cose che affliggono le ragazzine, e a sognare, non si sa bene cosa. E ora ci stiamo dicendo le nostre solitudini di donne. "Ma cos'hanno da ridere quelli? Ci guardano e ridono..."Una tavolata di giocatori di basket, a giudicare dall'altezza."Li vorrei vedere tra vent'anni.. che poi, guarda quello, è già pelato..." . E giù a ridere. Ci abbiamo messo un pò ma ci siamo ritrovate, siamo di nuovo noi tre, le ragazzine di quella strada e, si sa, le ragazzine son ancora capaci di sognare.