Martedì. Venzone è una cittadina medioevale. Non c'ero piu' stata dopo il terremoto che la distrusse quasi completamente. Ora il centro è stupendo.. ci devo portare le rane, penso. Ci sorbiamo il nostro bravo corso e poi gnocchi di zucca e tagliatelle fatte in casa.. 'na meraviglia.. I colleghi ci prendono in giro ma noi dobbiamo proprio tornare, mica siamo uomini, noi. Infatti alle quattro e mezza, dopo aver provvidenzialmente guidato io sennò non si arrivava piu', sono seduta davanti alla prof di italiano delle rane insieme con gli altri genitori. Mi sorbisco la filippica della prof, che peraltro condivido in toto, però è sempre pesante sentirsi ricordare quali siano le nostre responsabilità. Mi colpisce che, uscendo, porga la mano al papà del ragazzo piu' bravo della classe dicendogli : "arrivederci, e mi scusi se l'ho disturbata... ", come se fosse automaticamente valida l'equazione figlio bravo-papà bravo, figlio svogliato-genitore di merda... A me su tre non è riuscito bene nemmeno uno, da questo punto di vista.. bè, forse il piccolo si. I sensi di inferiorità come genitore abbondano, come sempre. Però son persone meravigliose le rane. Ecchecavoli. Giusto il tempo per passare a comprare il minimo indispensabile per le suddette persone meravigliose, biscotti, wurstel, fette biscottate che, mamma-quelle-integrali-non-mi-piacciono, yogurt, latte, corn flakes, succhi, banane, maionese, crocchette di pollo e cioccolata... Fino a domani stiamo a posto. Scaravento la spesa. Ora dovrei solo preparare la cena in venti minuti e... no, chi ha voglia di andare a ginnastica stasera... stasera salto. Poco dopo mezzanotte il piccolo non riesce ancora a dormire, raffreddore gigante. Scendo a fargli un tè. L'altro energumeno, quello coi capelli lunghi che ancora non si decide ad andare a letto, mi raggiunge in cucina."Ah, mamma, buon compleanno eh""Grazie amore"E a quest'ora è già finito. Mettilo via anche quest'anno Marion. Notte. the logical Song
Post N° 487
Martedì. Venzone è una cittadina medioevale. Non c'ero piu' stata dopo il terremoto che la distrusse quasi completamente. Ora il centro è stupendo.. ci devo portare le rane, penso. Ci sorbiamo il nostro bravo corso e poi gnocchi di zucca e tagliatelle fatte in casa.. 'na meraviglia.. I colleghi ci prendono in giro ma noi dobbiamo proprio tornare, mica siamo uomini, noi. Infatti alle quattro e mezza, dopo aver provvidenzialmente guidato io sennò non si arrivava piu', sono seduta davanti alla prof di italiano delle rane insieme con gli altri genitori. Mi sorbisco la filippica della prof, che peraltro condivido in toto, però è sempre pesante sentirsi ricordare quali siano le nostre responsabilità. Mi colpisce che, uscendo, porga la mano al papà del ragazzo piu' bravo della classe dicendogli : "arrivederci, e mi scusi se l'ho disturbata... ", come se fosse automaticamente valida l'equazione figlio bravo-papà bravo, figlio svogliato-genitore di merda... A me su tre non è riuscito bene nemmeno uno, da questo punto di vista.. bè, forse il piccolo si. I sensi di inferiorità come genitore abbondano, come sempre. Però son persone meravigliose le rane. Ecchecavoli. Giusto il tempo per passare a comprare il minimo indispensabile per le suddette persone meravigliose, biscotti, wurstel, fette biscottate che, mamma-quelle-integrali-non-mi-piacciono, yogurt, latte, corn flakes, succhi, banane, maionese, crocchette di pollo e cioccolata... Fino a domani stiamo a posto. Scaravento la spesa. Ora dovrei solo preparare la cena in venti minuti e... no, chi ha voglia di andare a ginnastica stasera... stasera salto. Poco dopo mezzanotte il piccolo non riesce ancora a dormire, raffreddore gigante. Scendo a fargli un tè. L'altro energumeno, quello coi capelli lunghi che ancora non si decide ad andare a letto, mi raggiunge in cucina."Ah, mamma, buon compleanno eh""Grazie amore"E a quest'ora è già finito. Mettilo via anche quest'anno Marion. Notte. the logical Song