..Uomini...

Post N° 509


I miei nonni paterni, invece, erano buonissimi. Fino all'età di tre anni vissi con loro. Eravamo tre famiglie, quella di mio padre, quella di mio zio, e quella di mio nonno, con la zia, all'epoca, ancora da sposare. Il nonno era un uomo mite, non ricordo di averlo mai sentito alzare la voce in vita sua; tuttavia i suoi figli lo chiamavano con sommo rispetto, "tata", abitudine presa quando erano in Yugoslavia. Alla fine della guerra c'era il miraggio della Yugoslavia. La c'è lavoro per tutti... il comunismo.. e così il nonno portò "di la" tutta la famiglia. Dopo qualche anno tornarono tutti con le pezze al culo, il comunismo non dava abbastanza da mangiare. Tuttavia il comunismo insegnò a mio padre un mestiere, divenne un bravissimo falegname e muratore, che le ditte venivano ancora a cercarlo anche molti anni dopo che cambiò lavoro. E sapeva costruire scale, tetti, volte, ponti e cose complicate, senza avere studiato. Al ritorno il nonno entrò in una cooperativa agricola. Non l'ho mai capito bene, ma credo proprio che qui esistessero solo le cooperative rosse. Lavoravano come "mus", asini, e il risultato era qualche quintale di "blava", granturco, il latte della stalla, e un pò di vino. Soldi, neanche l'ombra. Per fortuna mio padre e mio zio lavoravano fuori, altrimenti mia nonna non avrebbe mai potuto pagare la roba da mangiare che regolarmente comprava "in gardinsa", a credito. Mio padre consegnava ogni mese la busta paga coi soldi dentro, chiusa, al nonno. Mio zio invece, la alleggeriva alquanto, prima di consegnarla al capofamiglia. Mio padre non aveva mai un soldo; le sigarette e il cine glieli pagava sempre mia madre, che guadagnava piu' di loro due messi insieme servendo duecento colazioni da sola all'Astoria di Grado... e allora il burro e la marmellata non erano preconfezionati... Il nonno non si lamentava mai di come andavano le cose. Solo la nonna gli diceva ogni tanto "eh tu, Berto, tu ses masa bon...", ..sei troppo buono..E lavorò fino alla pensione alla cooperativa, che dava solo granturco, latte e vino, quando andava bene. Solo con la pensione lui e mia nonna cominciarono a star bene. Quando mia mamma rimase incinta di mia sorella, mio padre decise di andare ad abitare nella casa nuova, quella che si era costruito da solo e che da anni si dava in affitto per pagare i debiti. Il nonno allora gli diede ventimila-lire....e mio padre gli disse:"Tata, dammi anche una parte dei debiti da pagare...."Doveva essere un post sui nonni Marion.... Volevo molto bene a questi nonni, e loro a me.