..Uomini...

Post N° 86


Fatta la zucca da portare a scuola..cartoncino..cotone..tempera..colla..un macello...mamma Art Attak ci fa un baffo....Oggi ho portato la mia bambina in montagna. Io e lei. Ogni anno da che è morto mio padre. Da noi nebbia fitta, dopo Udine un sole incredibile; come sempre quando comincio a entrare nella valle percorrendo la strada attraverso le mie montagne, mi sembra di tornare a casa. La pianura....io son nata lì, ma la pianura non accarezza lo sguardo, le mie montagne invece mi accolgono di nuovo bambina. Il cimitero è abbarbicato alla fine di una vertiginosa salita; terra dura, rocciosa non come la nostra. I miei zii....l'estate mi mandavano un mese da loro...e loro mi portavano con sè nei prati a falciare l'erba per le mucche che tenevano nella stalla; ricordo benissimo quelle camminate, a volte stavo sul carretto...quell'aria immobile, calda, sospesa, le cicale, gli odori di quell'erba. Ma il mio piu' grande divertimento era scorrazzare nella stalla, o nel fienile sopra la stalla, una volta son caduta nella canaletta che serviva per mandare giu' il fieno....non mi son fatta niente....non stavo mai ferma...Mia zia diceva a mia mamma...dici che non mangia nulla questa bimba ...qui mangia certi panini col formaggio....e quel latte appena munto....Mio nonno oggi mi guardava; la foto sulla lapide è austera, lavoro' in miniera...e mia madre a sette anni dovette imparare a fare la minestra e a lavare le tute sporche di carbone.... mia nonna morì quando lei era piccola; non ricordo di aver mai ricevuto una carezza da lui, mi faceva paura, come l'aveva fatta a mia madre... si risposo' con una donna senza figli, la matrigna, come nelle favole e cattiva come lei; ricordo una grande gonna lunga, i capelli sempre grigi e raccolti in una treccia, gli occhi che si stringevano mentre ti guardava, mai un sorriso sulla faccia dura e spigolosa.....naturalmente non potè amare i tre figli di suo marito, lei doveva fare la sua parte, mandare avanti la casa e basta. I sentimenti non erano contemplati allora. Mia madre e io sostiamo un attimo davanti a loro e io so cosa lei pensa. Per fortuna poi ci aspettava mia cugina....un pugno di case, una vecchia locanda che manda avanti da sè, cucina tutto lei, dall'antipasto al dolce...e il caffè con la moka...tutte cose tradizionali....ci siam sedute presso il fogolar, due grandi ciocchi spenti, faceva caldo. Tornando cerco di tenermi impressi nella mente quei colori, quelle rocce, quel vento così diverso dal nostro, quel freddo che assale improvviso. Casa mia.