Oh, ma Ferrara. Sarà che siamo arrivate che era già buio e il navigatore non aveva tenuto conto di un divieto d’accesso e siamo finite nel centro storico Sarà che scegliere l’ostello al posto del solito albergo è stata una scelta azzeccata, la cameretta piccola essenziale ma molto accogliente il letto con la testata in ferro battuto che ci andavo coi piedi fuori, un caldo pazzesco e il riscaldamento che non si spegneva e ho dormito solo col lenzuolo, tutto pulitissimo e col crocefisso sulla porta… sarà che arrivare a piedi allo slargo del duomo puntando a occhio il centro, uno sguardo dentro alle finestrelle delle case, le vecchie librerie, i vecchi portoni…. Poca gente infreddolita, i negozi DENTRO un lato del duomo.. il castello col suo fossato e il suo ponte levatoio e la sua acqua del Po e le sue bandiere… sarà che tutti in bici intabarrati con berretti e cappelli, i vigili in smart e poche macchine e molti ragazzi e quel locale “venite vi porto io che l’ho visto prima che vi offro l’aperitivo” e quel martini a scaldare piedi gelati e tutta quella roba da happy hour ma la piadina e la parlata e la gente… sarà che torni, giri l’angolo e ti ritrovi nel medioevo, e stradine deserte, poca gente anche nei locali e la chiusura settimanale dei negozi di giovedì (da noi non esiste che il giovedì chiudono, in un certo senso meglio così) e due innamorati che si salutano lei se ne va in bici e lui attraversa al semaforo e tu guardi, Marion… sarà che anche le bancarelle si trovano ordinate su una pedana in cui si riesce a camminare e la salama da sugo e i formaggi e le cose di natale e niente ressa e “a che ora chiudete?” “chiudiamo alle otto”..sarà quel silenzio strano, eppure il traffico c’è, l’abbiamo visto arrivando… sarà palazzo Bonacossi, e quegli incontri cordiali o sarà la cena fuori Ferrara col menù tipico ferrarese che chi ce la fa… tortelli di zucca al ragù e quella specie di tortino dolce leggermente tartufato.. sarà che siamo tutti motivati, interessati, entusiasti ed è bello condividere… e mi rendo conto che i colleghi sono di Bologna, Ravenna, Modena, del Piemonte, Umbria, Veneto e io di sicuro sono la più “piccola” ma M. mi dice “siediti vicino a me” e poi dice che io proprio io l’ho aiutata a correggere la modulistica e ci conosciamo per nome finalmente e non solo per nick…. sarà che sms delle 22.21 “ciao mamma, senza di te è durissima…” e la piacevolissima serata si scioglie nella notte in due lacrime, a ricordarmi ciò che sono e il prezzo pagato, e ciò che non avrò mai perché ho giocato e perso, ma in fondo quello che ho perso non valeva poi granchè…. Non so cosa sia stato, ma oh… Ferrara che cos’è….. Io ho avuto solo Te.
Ferrara
Oh, ma Ferrara. Sarà che siamo arrivate che era già buio e il navigatore non aveva tenuto conto di un divieto d’accesso e siamo finite nel centro storico Sarà che scegliere l’ostello al posto del solito albergo è stata una scelta azzeccata, la cameretta piccola essenziale ma molto accogliente il letto con la testata in ferro battuto che ci andavo coi piedi fuori, un caldo pazzesco e il riscaldamento che non si spegneva e ho dormito solo col lenzuolo, tutto pulitissimo e col crocefisso sulla porta… sarà che arrivare a piedi allo slargo del duomo puntando a occhio il centro, uno sguardo dentro alle finestrelle delle case, le vecchie librerie, i vecchi portoni…. Poca gente infreddolita, i negozi DENTRO un lato del duomo.. il castello col suo fossato e il suo ponte levatoio e la sua acqua del Po e le sue bandiere… sarà che tutti in bici intabarrati con berretti e cappelli, i vigili in smart e poche macchine e molti ragazzi e quel locale “venite vi porto io che l’ho visto prima che vi offro l’aperitivo” e quel martini a scaldare piedi gelati e tutta quella roba da happy hour ma la piadina e la parlata e la gente… sarà che torni, giri l’angolo e ti ritrovi nel medioevo, e stradine deserte, poca gente anche nei locali e la chiusura settimanale dei negozi di giovedì (da noi non esiste che il giovedì chiudono, in un certo senso meglio così) e due innamorati che si salutano lei se ne va in bici e lui attraversa al semaforo e tu guardi, Marion… sarà che anche le bancarelle si trovano ordinate su una pedana in cui si riesce a camminare e la salama da sugo e i formaggi e le cose di natale e niente ressa e “a che ora chiudete?” “chiudiamo alle otto”..sarà quel silenzio strano, eppure il traffico c’è, l’abbiamo visto arrivando… sarà palazzo Bonacossi, e quegli incontri cordiali o sarà la cena fuori Ferrara col menù tipico ferrarese che chi ce la fa… tortelli di zucca al ragù e quella specie di tortino dolce leggermente tartufato.. sarà che siamo tutti motivati, interessati, entusiasti ed è bello condividere… e mi rendo conto che i colleghi sono di Bologna, Ravenna, Modena, del Piemonte, Umbria, Veneto e io di sicuro sono la più “piccola” ma M. mi dice “siediti vicino a me” e poi dice che io proprio io l’ho aiutata a correggere la modulistica e ci conosciamo per nome finalmente e non solo per nick…. sarà che sms delle 22.21 “ciao mamma, senza di te è durissima…” e la piacevolissima serata si scioglie nella notte in due lacrime, a ricordarmi ciò che sono e il prezzo pagato, e ciò che non avrò mai perché ho giocato e perso, ma in fondo quello che ho perso non valeva poi granchè…. Non so cosa sia stato, ma oh… Ferrara che cos’è….. Io ho avuto solo Te.