..Uomini...

Evvabbè.


Evvabbè, facciamolo. E' stato un anno discretamente di merda, anzi, decisamente di merda. Son sopravissuta probabilmente solo per loro, i tre uomini che amo più al mondo. Ma l'anno si chiude così, con il capitano della NOSTRA squadra di tennis di cui sono follemente innamorata perchè è un figo mica da niente (che sarebbe mio figlio piccolo) che ha VINTO assieme ai suoi compagni la coppa dei borghi. No dico, il foro, i leoni e i ponti, inesorabilmente battuti.... se si applicasse così anche nella matematica... Però ho amato tanto, non mai troppo, non mai abbastanza e quando si da si riceve.. è un'inesorabile partita patta... ma io comunque, tanto, ho avuto, perchè poi si scordano le delusioni e resta solo lui, l'amore.. fotunato chi lo prova... Perciò buon anno ai miei Amici, buon anno a tutti, e anche a te, Marion. Da: "Memorie di Adriano", Marguerite Yourcenar  I cinici e i moralisti si trovano d'accordo nel collocare le voluttà dell'amore tra i cosidetti piaceri volgari, tra quello del mangiare e quello del bere, pur dichiarandole meno indispensabili, poichè, ci assicurano, se ne può fare a meno. Dal moralista mi aspetto di tutto: ma mi stupisce che s'inganni il cinico. Ammettiamo che gli uni come gli altri abbiano paura dei loro demoni, e che cerchino con ogni mezzo di avvilire il piacere per cercar di sottrargli la potenza quasi terribile alla quale soccombono, il mistero dal quale si sentono travolti. Accetterò di assimiliare l'amore alle gioie puramente fisiche quando avrò visto un ghiottone anelare di piacere davanti alla sua pietanza favorita come un innamorato sulla spalla dell'essere amato. Di tutti i nostri giochi, questo è il solo che rischi di sconvolgere l'anima, il solo altresì nel quale chi vi partecipa deve abbandonarsi al delirio dei sensi. Non è necessario per un bevitore adbicare all'uso della ragione, ma l'innamorato che conservi la sua non obbedisce fino in fondo al suo demone. Ogni atto sensuale ci pone in presenza dell'Altro, ci coinvolge nelle esigenze e nelle servitù della scelta. Non ne conosco altre ove l'uomo sia spinto a risolversi da motivi più elementari e ineluttabili, ove l'oggetto della scelta venga valutato con maggiore esattezza per il peso di piaceri che offre, ove chi ama il vero abbia maggiori possibilità di giudicare la creatura umana nella sua nudità. Confesso, che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore, strana ossessione che fa sì che questa stessa carne, della quale ci curiamo tanto poco quando costituisce il nostro corpo, preoccupandoci unicamente di lavarla, di nutrirla e d'impedire che soffra, possa ispirarci una così travolgente sete di carezze sol perchè animata da una individualità diversa dalla nostra.... Di fronte all'amore, la logica umana è impotente....