..Uomini...

I Taliani.


Come sempre arriva il tempo delle domande, peccato che le risposte sono sempre scontate... perchè sono crollati quei palazzi? l'ospedale.. le scuole... Va tutto un pò di merda in questo paese ma la gente non s'incazza... si incazzano solo le corporazioni quando si toccano gli interessi di categoria.. ricordo cosa successe quando Bersani voleva liberalizzare le farmacie, ad esempio, non parliamo dei notai, i dottori poi non si possono assolutamente costringere a scegliere tra esercitare la professione pubblica o privata, ecc.ecc.ecc.... Chi governa, specialmente quelli di ora, risponde sempre a qualcuno, agli amici, agli amici degli amici, e quasi mai al popolo.. tanto il popolo esiste per questo.. per soffrire....ma poi gli facciamo la carità e siamo a posto con la coscienza... E allora? Fare una rivoluzione la vedo dura, non sono più i tempi; ma una rivoluzione è possibile: la rivoluzione della coscienza, dell'etica, del saper andare oltre il proprio orticello, la propria morale ristretta o bigotta o personale, la rivoluzione del non ritrarsi quando si tratta di politica (salvo poi criticare il politico di turno che gli altri hanno eletto), la rivoluzione della responsabilità personale... Sennò, incazzarsi, non serve a niente. Minchia Marion...E amo quest'uomo non c'è niente da fare... "I cittadini sembrano presi da sentimenti di indifferenza e apatia che non sono consoni alle intemperie che stiamo attraversando. Sono delusi e hanno buone ragioni per esserlo, ma la delusione non ha alcuna logica connessione con l'apatia, specie quando una parte non piccola di essa riguarda anche il modo come abbiamo esercitato il nostro ruolo di cittadini e di popolo, come abbiamo vissuto il nostro diritto di cittadinanza. E' illusorio pensare che la classe dirigente possa essere migliore del popolo che la esprime. C'è un rapporto stretto tra questi due elementi di una democrazia funzionante e governante, tra la cittadinanza e la dirigenza. Se entrambe sono parte di un circolo virtuoso si migliorano a vicenda, ma se entrambe sono parte di un circolo perverso, a vicenda d'imbarbariscono. In questa Pasqua dolorosa sia questo un pensiero sul quale impegnarsi e sul quale tutte le persone di buona volontà sappiano guardarsi negli occhi e stringersi la mano". E. Scalfari, Repubblica, 12 aprile.