..Uomini...

Venice


Il convegno l'abbiamo liquidato in un'oretta e mezza. La mia mentore ha fatto il suo intervento, abbiamo ascoltato gli altri tre interventi, e via. Mentre lei rilasciava un'intervista e rispondeva ad alcune domande, colloquiato un pò con la generazione dei trentenni, in particolare una ragazza , romana , molto sveglia e in gamba, della ditta che aveva organizzato il tutto. Ho pensato che il carattere , nella fattispecie effervescente, dinamico e allegro, conti molto nel procurarsi un lavoro.... La mentore mi aveva presentato come "il mio braccio destro"..... seh, figuriamoci... Infine ci siamo sganciate e "andiamo a fare un giretto a Venezia". Ora. Io ho pensato di mettermi le scarpe col tacco visto il livello del convegno.... ho pensato male, molto male.... Scampate al ponte di Calatrava, quello in vetro che quando scendi dall'altra parte se non stai attento ti ammazzi perchè non vedi lo scalino, troviamo un posticino per mangiare, che si è già fatta l'una. Poi chiaro che si punta a San Marco passando per Rialto. Facciamo il primo tratto nella parte meno frequentata, ed è bello, anche se lo stato di decadenza dei muri dei vicoli è ormai evidente.... Lo sbocco a San Marco , dopo infinite fermate nei negozi che piacciono a noi, è sempre emozionante. Due giapponesi si fotografano con due pasticcini in mano, pochi ambulanti e mi chiedo come abbia fatto Cacciari ad autorizzare solo loro, e mi chiedo anche quanto paghino di suolo pubblico questi bar per i tavolini...ecchecavoli pensi sempre al lavoro Marion...  I piedi fanno male, le scarpe sono pure seminuove, le avrò messe una volta... i tacchi non son roba per me... ma confido che ce la farò.... "Andiamo al Florian!"... e andiamo.Nel fare il giro della piazza lo vedo, un oggetto assolutamente stupendo e unico.... un bracciale d'oro largo tanto con decine di incastri in pietre preziose, fragoline rosse, foglioline verdi in tutte le sfumature, uccellini, nuvolette, fiorellini vari e altre cento piccole miniature in brillanti.... il gioielliere ci fa entrare gentilmente e noi volentieri acconsentiamo a vedere da vicino quel capolavoro.... non si finisce più di guardarlo... alla fine chiaro che chiediamo il prezzo... 35..mila..euro... pezzo unico, dice lui , certo si vede, diciamo noi.... quelle cose assolutamente inutili e bellissime che assurdamente vorresti possedere... che male c'è a desiderare... Al Florian un cameriere in livrea ti apre la porta, un altro ti accompagna al tavolino, un terzo ti porta la carta. L'ambiente è esclusivo, tavolini di marmo microscopici, sedie dorate, affreschi e dipinti con cornici dorate alle pareri. Un gruppo di tedeschi  sta bevendo gingerino e assaggiando patatine... assolutamente orrendo in un posto così...   Io prendo il caffè dell'Imperatore, diecieuroecinquanta... sono un pò dubbiosa ma lei come sempre mi dice che queste sono le cose belle della vita.... I tedeschi al tavolino a fianco continuano  a essere troppo confusionari, poi dicono degli italiani. Poi ripartiamo. Appena mi alzo capisco che non ce la farò fino alla macchina, ci sarà un'ora da camminare.... prendiamo un'altra strada per il ritorno, perdendoci dopo poco. Un gentile signore ci fa strada per un pò fino a rimetterci nei pressi delle calli con le segnalazioni per piazzale Roma. Ormai è un dolore continuo. Se trovassi ora un negozio di scarpe ne comprerei un paio da ginnastica.... ma, ora , niente. Solo bar e canali. Maledetto selciato sconnesso.. pam...pam.. un passo dopo l'altro ce la devo fare, non posso mica andare scalza.... il dolore è insopportabile... mi stanno scoppiando i piedi nelle scarpe... altri tre ponti ed ecco là il nostro parcheggio... Quando un'ora e mezza dopo scendo dalla macchina a casa mia, mi tolgo le scarpe e salgo le scale sui talloni. Fanculo anche Venezia. Notte Marion.