..Uomini...

Sogni.


Tre sogni d'una notte. Dicembre, 2009. Siamo in una scuola (chi?).Io non sapevo dipingere. I corridoi sono lunghi e ampi e vecchi.. l'edificio è vecchio.. La scuola è di dipinti, si impara a dipingere, a fare quadri. Io sono amica della professoressa, per fortuna, penso.. Una villa, vicino al mare , dentro affreschi, un salone, scale. Raccolgo euro sulle scale, dieci, venti, cinquanta. Li do poi al padrone di casa, che è E. (E., incontrato un mese fa in un negozio dopo forse trent'anni; lui è il proprietario del negozio di scarpe, non mi ha riconosciuto e mi ha chiamato signora mentre mio figlio comprava le scarpe... in fondo abbiamo ballato insieme solo una volta e io ero piccolina e timida, non aprii bocca mentre lui tentava di mantenere una conversazione; lui, allora, bellissimo). Poi io pulisco, faccio il letto, ci sono sopra, è morbidissimo, comincio a saltare come una bimba e lui è lì, dico che bello, è bellissimo! allora viene anche lui e salta e ride, poi ridiamo insieme ci afferriamo le mani e cadiamo , comincia a baciarmi sul collo e sui capelli e poi sulla bocca e poi mi tocca le gambe, risale.. poi è come se si svegliasse, in un impeto d'ira mi dice vattene vattene non voglio vederti più qui. Si alza e se ne va. Io sono umiliata ma non faccio niente. Macchina. Sto cercando di mettere la retromarcia ma non ci riesco. Sono su un ponte, in autostrada. Devo assolutamente tornare indietro, ora, prima che finisca il pone. Ma la retro non entra, non posso tornare indietro, se schiaccio quel pulsante non potrò più (quale?) , poi lo schiaccio lo stesso e ora che faccio, ora devo informare il comandante (c'è scritto così), del treno e chiedere a lui (sono su un treno e non su una macchina), allora percorro tutto il ponte, non posso fermarmi ora.