Dunque saliamo le scale. Io per ultima. Arriviamo su un lungo corridoio, c'č un capannello di gente che aspetta, passiamo attraverso. Mi sento chiamare per nome e cognome, tutt'in un istante mentre continuo a camminare perchč mio marito e l'avvocato sono andati avanti, mi volto verso la voce e mi trovo davanti un viso... non realizzo chi sia.. un uomo... penso cosa vuole, come sa come mi chiamo? ripete il mio nome e cognome e questa volta la voce associata alla faccia mi dice qualcosa... Credo di aver detto "nooooo"..... mi fermi e mi afferri per le braccia, un bacio sulle guance.. sei proprio tu, G. Mitico e inseparabile compagno della mia classe di ragioneria. Proprio quello che mi diceva "non vale, io ho studiato tutto il giorno e ho preso sei e tu....."... , proprio quello col quale ci si faceva grasse risate, io lui e C. , le ragazze son sempre state un pō pių noiose, nella mia classe.Alle due cene di classe seguite alla fine degli studi , non eri venuto, o meglio forse alla prima si, ma era l'anno dopo il diploma... all'altra forse dieci anni dopo no.. nč tu e nč C. e ci ero rimasta male.... siete gli inesorabili e indelebili baluardi di quegli anni felici.... anche se allora mica l'avevo capito che erano felici... Ricordo poi che eri venuto a trovarmi appena avevamo comprato casa, forse un anno prima di sposarmi, era tutto pieno di calcinacci ancora; allora avevi detto, "uomo fortunato", dicendo di mio marito.... quindi vent'anni abbondanti... "Ti presento mio marito", gli stringi la mano e dici "mi ricordo di te, sei quello che un tempo era il fidanzato....".... si , proprio lui... mio marito di te non si ricorda invece. Poi ho dovuto andare , gli altri erano andati avanti e c'era un appuntamento da rispettare. "Scrivimi, telefonami, fai qualcosa...la mia mail č... " , figurati se te la ricordi... proseguo nel corridoio senza voltarmi. Ma che bello rivederti.
G.
Dunque saliamo le scale. Io per ultima. Arriviamo su un lungo corridoio, c'č un capannello di gente che aspetta, passiamo attraverso. Mi sento chiamare per nome e cognome, tutt'in un istante mentre continuo a camminare perchč mio marito e l'avvocato sono andati avanti, mi volto verso la voce e mi trovo davanti un viso... non realizzo chi sia.. un uomo... penso cosa vuole, come sa come mi chiamo? ripete il mio nome e cognome e questa volta la voce associata alla faccia mi dice qualcosa... Credo di aver detto "nooooo"..... mi fermi e mi afferri per le braccia, un bacio sulle guance.. sei proprio tu, G. Mitico e inseparabile compagno della mia classe di ragioneria. Proprio quello che mi diceva "non vale, io ho studiato tutto il giorno e ho preso sei e tu....."... , proprio quello col quale ci si faceva grasse risate, io lui e C. , le ragazze son sempre state un pō pių noiose, nella mia classe.Alle due cene di classe seguite alla fine degli studi , non eri venuto, o meglio forse alla prima si, ma era l'anno dopo il diploma... all'altra forse dieci anni dopo no.. nč tu e nč C. e ci ero rimasta male.... siete gli inesorabili e indelebili baluardi di quegli anni felici.... anche se allora mica l'avevo capito che erano felici... Ricordo poi che eri venuto a trovarmi appena avevamo comprato casa, forse un anno prima di sposarmi, era tutto pieno di calcinacci ancora; allora avevi detto, "uomo fortunato", dicendo di mio marito.... quindi vent'anni abbondanti... "Ti presento mio marito", gli stringi la mano e dici "mi ricordo di te, sei quello che un tempo era il fidanzato....".... si , proprio lui... mio marito di te non si ricorda invece. Poi ho dovuto andare , gli altri erano andati avanti e c'era un appuntamento da rispettare. "Scrivimi, telefonami, fai qualcosa...la mia mail č... " , figurati se te la ricordi... proseguo nel corridoio senza voltarmi. Ma che bello rivederti.