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Post n°1353 pubblicato il 27 Gennaio 2015 da MARIONeDAMIEL
 


Certo che questi scrittoroni senza le donne di cui han potuto osservare gli atteggiamenti, i capolavori mica li avrebbero scritti... 


Ad esempio la Emma di Flaubert. Che quando sono arrivata alla fine ho pensato "anche a questa le fanno fare una fine orribile....", come la Anna di Tolstoj del resto; 

addirittura suicida con l'arsenico, un'agonia e una fine orribile che sembrano quasi essere meritate, per l'autore, o comunque sa tanto di "chi è causa del suo mal...." 

ma non esiste una capolavoro dell'ottocento con un bel finale? occorreva evidentemente, allora, rimarcare l' inadeguatezza delle donne nei confronti dei sentimenti, ovvero che le medesime vivono spesso costruendosi un mondo interiore illusorio a cui non corrisponde alcun mondo reale; 

 di norma le loro bellissime eroine non si accontentavano di occupare un posto nel cuore di un uomo, marito, amante, (che sarebbe già molto), ma pretendevano tutte di cambiare vita, di provare perenni passioni, di vivere d'amore e di pene poi sempre disilluse dalla realtà degli uomini che incontravano sulla loro strada, tutti non all'altezza di corrispondere cotanta passione, molti che non immaginavano nemmeno il tormento interiore della poveretta, né i suoi sogni, né le sue vane speranze.... 

Flaubert per la verità e forse per opera di giustizia, "ammazza" nel libro anche il marito di Emma, che muore dalla disperazione quando scopre tutti i tradimenti della moglie. 

Non so se mi dispiace di più per Emma o per il marito... 

notte, Marion. 

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Commenti al Post:
lachouette
lachouette il 28/01/15 alle 00:04 via WEB
...stremata da una infinito numero di bignè al cioccolato....ahhhhhhh!!! Siiii!!! Altro che arsenico!!! Ma che crudeli!!!...povere, almeno una dolce morte! ^____^ Ciao Marion, Bacione!
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 29/01/15 alle 15:39 via WEB
e la povera Anna? buttata sotto a un treno... meglio la tua ipotesi ma credo che al momento fatale si pensi a una fine fatale.. :))) ciao cara!
 
orkelio
orkelio il 28/01/15 alle 21:58 via WEB
I tradimenti altrui fanno sempre morire di passione
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 29/01/15 alle 15:39 via WEB
;-(
 
fin_che_ci_sono
fin_che_ci_sono il 28/01/15 alle 21:58 via WEB
La natura ha stabilito, in generale, che rispetto alla donna l'uomo è un po' superficialotto e non bada tanto ai particolari. La massima differenza credo che si abbia in amore, dove le donne sanno essere profonde al punto da non essere comprese, e "sempre disilluse dalla realtà degli uomini". In quanto a Flaubert, per quel che ne so, ha estremizzato le passioni femminili, rendendole appetibili per un popolo di lettrici e lettori che non cercava altro. E' stato forse l'ultimo romanziere di un certo tipo. E poi vennero, con le loro innovazioni, i grandi distruttori del romanzo alla Flaubert...
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 29/01/15 alle 15:41 via WEB
Sei inclemente con il tuo genere... più che superficialotto secondo me sono due mondi di pensiero molto diversi, due tensioni ideali diverse, due sfere emotive diverse, e tutto questo si, dipende dalla natura :) che poi le donne siano più profonde in amore non saprei... lo intendono in un altro modo.. spesso si rovinano la vita inutilmente...
 
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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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