..Uomini...

visti da una donna

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2MARIONeDAMIELossimoraprefazione09Clide71conny361m12ps12Dott.Ficcagliacarima68magdalene57tufano25miriade159per_letteraamici.futuroieri
 

ULTIMI COMMENTI

anche a te carissima!
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 23/12/2023 alle 21:22
 
i figli son semprer figli... e le rane, pure...:-) Buon...
Inviato da: magdalene57
il 23/12/2023 alle 19:10
 
Stamattina mi è capitato di vedere di nuovo quel video,...
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 18/11/2023 alle 17:19
 
Ahahah ahahah :)))
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 18/11/2023 alle 16:56
 
Il video di Salvini del 2015 in cui chiede ad ognuno nel...
Inviato da: Dott.Ficcaglia
il 18/11/2023 alle 15:48
 
 

TAGLIASPRECHI

UN NUOVO BLOG TAGLIA SPRECHI  

LUGLIO, 2013

 

IO AIUTO CHIARA


Il cielo stellato sopra di me,
e la legge morale in me (Kant)

 

Verba volant, scripta manent

 

 

Gli uomini  ti cambiano, di solito in peggio

           A Mia e a me.

 

 

« Messaggio #508Messaggio #510 »

Post N° 509

Post n°509 pubblicato il 23 Novembre 2007 da MARIONeDAMIEL
 

I miei nonni paterni, invece, erano buonissimi.

Fino all'età di tre anni vissi con loro. Eravamo tre famiglie, quella di mio padre, quella di mio zio, e quella di mio nonno, con la zia, all'epoca, ancora da sposare.

Il nonno era un uomo mite, non ricordo di averlo mai sentito alzare la voce in vita sua; tuttavia i suoi figli lo chiamavano con sommo rispetto, "tata", abitudine presa quando erano in Yugoslavia.

Alla fine della guerra c'era il miraggio della Yugoslavia. La c'è lavoro per tutti... il comunismo.. e così il nonno portò "di la" tutta la famiglia.

Dopo qualche anno tornarono tutti con le pezze al culo, il comunismo non dava abbastanza da mangiare.

Tuttavia il comunismo insegnò a mio padre un mestiere, divenne un bravissimo falegname e muratore, che le ditte venivano ancora a cercarlo anche molti anni dopo che cambiò lavoro. E sapeva costruire scale, tetti, volte, ponti e cose complicate, senza avere studiato.

Al ritorno il nonno entrò in una cooperativa agricola. Non l'ho mai capito bene, ma credo proprio che qui esistessero solo le cooperative rosse.

Lavoravano come "mus", asini, e il risultato era qualche quintale di "blava", granturco, il latte della stalla, e un pò di vino. Soldi, neanche l'ombra.

Per fortuna mio padre e mio zio lavoravano fuori, altrimenti mia nonna non avrebbe mai potuto pagare la roba da mangiare che regolarmente comprava "in gardinsa", a credito.

Mio padre consegnava ogni mese la busta paga coi soldi dentro, chiusa, al nonno.

Mio zio invece, la alleggeriva alquanto, prima di consegnarla al capofamiglia. 

Mio padre non aveva mai un soldo; le sigarette e il cine glieli pagava sempre mia madre, che guadagnava piu' di loro due messi insieme servendo duecento colazioni da sola all'Astoria di Grado... e allora il burro e la marmellata non erano preconfezionati...

Il nonno non si lamentava mai di come andavano le cose. Solo la nonna gli diceva ogni tanto "eh tu, Berto, tu ses masa bon...", ..sei troppo buono..

E lavorò fino alla pensione alla cooperativa, che dava solo granturco, latte e vino, quando andava bene. Solo con la pensione lui e mia nonna cominciarono a star bene.

Quando mia mamma rimase incinta di mia sorella, mio padre decise di andare ad abitare nella casa nuova, quella che si era costruito da solo e che da anni si dava in affitto per pagare i debiti.

Il nonno allora gli diede ventimila-lire....e mio padre gli disse:
"Tata, dammi anche una parte dei debiti da pagare...."

Doveva essere un post sui nonni Marion....

Volevo molto bene a questi nonni, e loro a me.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/MOMENTIdiME/trackback.php?msg=3641533

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
lilith_0404
lilith_0404 il 24/11/07 alle 00:08 via WEB
i miei nonni materni li ricordo pochissimo, abitavano in un paese vicinissimo, ma di fatto li vedevo solo sporadicamente, e sono morti oltretutto che avevo solo nove anni. Quelli paterni invece abitavano di fronte a casa mia, anzi, per un certo periodo, mentre veniva parzialmente ristrutturata la loro casa, si sono trasferiti nelle stanze al primo piano della mia casa... ma io ero una bambina talmente introversa e solitaria, che neppure con loro non ho stabilito rapporti molto più intensi ...
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/11/07 alle 12:56 via WEB
..credo che i nonni siano delle figure molto importanti; quando litigavo con mia mamma, nell'età dell'adolescenza, andavo sempre da questa nonna; mi sfogavo con lei, e lei mi ascoltava paziente anche se magari sapeva che dicevo un sacco di str.... io da piccola ero una peste, coccolata da tutti; poi divenni introversa e timida anch'io, chissà com'è. Forse le prese in giro a scuola.
 
lakonikos
lakonikos il 24/11/07 alle 01:42 via WEB
"in gardinsa" me la segno. Mi è sembrato di essere lì, tra voi.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/11/07 alle 12:57 via WEB
Ti faremo cittadino onorario, so che conosci la mia terra.
 
quelluomo
quelluomo il 24/11/07 alle 08:58 via WEB
che dire?...si passa dalla tua famiglia al concetto di famiglia in senso universale...
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/11/07 alle 12:57 via WEB
..sono questi precedenti che mi fregano, capisci...
 
TriestinCoccolo
TriestinCoccolo il 24/11/07 alle 10:19 via WEB
bello il post, chi ha vissuto da queste parti capisce , si ricorda da tante cose. anch'io sono stato tirato su dai nonni e appena posso li ricordero' anche nel blogghino .
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/11/07 alle 12:58 via WEB
grazie; verremo a leggere. :)
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 24/11/07 alle 12:50 via WEB
Però "belle" persone i tuoi nonni paterni...e anche tuo padre non mi pare che scherzi...Se, poi, la cosa è genetica, non può che confermare l'idea che di te mi sono fatta....;-)))
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/11/07 alle 13:00 via WEB
Mio padre (e mia madre) credo che siano gli artefici di qualcosa che mi porto dentro, poche cose ma ben radicate; ed è bello sapere di avere, dentro, qualcosa così. Mi chiedo da chi avrò anche preso tutto quello che non va del mio carattere...:)
 
elioliquido
elioliquido il 24/11/07 alle 14:28 via WEB
Non riesco a rendermi l'idea in modo ben definito. In forma spuria: la gente povera che "fummo noi", ai tempi dei nostri antenati, vivendo nella povertà ne aveva conoscenza diretta. E non la temeva. C'era nel complesso la capacità di accettare uno standard che oggi sembra una roba paurosa. E non intendo un numero di oggetti, ma un modo ed un significato della vita. Non vorrei tornare a quei tempi, ma riuscire a recuperare un qualcosa del loro contenuto, sarebbe un vantaggio per noi.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/11/07 alle 22:37 via WEB
Quando io sento raccontare, sento che loro avevano un senso, anche nei sacrifici che fecero, fecero tutto insieme e rinunciarono a tutto insieme, se c'era da rinunciare. Il senso era il costruire qualcosa, piano piano, ma insieme. E il loro orgoglio fu proprio questo. Se parti da zero tutto quello che metti vicino dopo ti sembra sempre tantissimo.. per questo quelli che partono da mille, non potranno mai rendersi conto di tante cose. Noi non partiamo da zero, ma comunque io ce l'ho ben presente, lo zero.
 
   
elioliquido
elioliquido il 25/11/07 alle 21:25 via WEB
Per me non è solo questione di quello che fai ed hai (dopo). C'era anche, per dirne una che riassume un po' tutto, un diverso approccio nei confronti della morte, rispetto a quella media che c'è oggi in giro. Una minor paura di stare in basso, della precarietà in tutti i sensi, non solo economici.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 25/11/07 alle 21:57 via WEB
Allora era normale avere "problemi economici", il punto era proprio questo. Non si badava a tante altre cose a cui oggi si pensa; si badava a lavorare, alla famiglia, a costruirsi una casa. Poche cose, in ordine, una dietro l'altra. Mia mamma mi racconta sempre di quanto andavano a ballare, a Terzo, una volta la settimana e di come si divertivano... Oggi abbiamo tutto ciò che vogliamo, ma quando ci divertiamo davvero? Forse hai ragione, oggi abbiamo troppe paure..
 
upmarine
upmarine il 24/11/07 alle 15:32 via WEB
E' strana la vita rospona. Eppure da un "tata" così doveva essere generata un'ape mellifera e non una rospa. La vita ci mette lo zampino, vero? P.S. nell'altro post mi hai dato un bacino. Speri di diventare una principessa? Guarda che il rospo dovevo essere io. E non sono nemmeno proncipe. Però il bacino te lo dò io, stavolta. Non diventerai principessa, ma una dolce rospa si.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/11/07 alle 22:29 via WEB
Oddio-dio, mr Up che mi diventa dolce.. quasi quasi mi preoccupo.. no.. l'ho sempre saputo che sei così, anche se ti camuffi da maschilis... ehm.. da uomo di scienza... Sorriso fatto e bacino preso. La rospa.
 
Crepuscolando
Crepuscolando il 24/11/07 alle 15:40 via WEB
Ti scopro adesso, non credo di aver visitato prima il tuo blog, veramente gradevole, sono andata indietro di parecchi post e...mi ricordi tanto me in certi moemnti quando mi girano di brutto... Ti ho messa tra gli amici, un saluto!
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/11/07 alle 22:25 via WEB
Così ho scoperto anch'io, te! Napoli poi... è nel mio cuore. Sei anche tu del club di quelle che ogni tanto gli girano di brutto? :) Grazie, un saluto a te.
 
orkelio
orkelio il 24/11/07 alle 17:22 via WEB
Quando nell'asprezza della vita c'è la voglia di sdrammatizzare, anke i momenti + tristi e difficili diventano un'avventura ke si ricorda piacevolmente e non si perde nel tempo. Anzi vuol dire ke la voglia di vivere ha prevalso su tutto il resto. Buon fine settimana Marion
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 24/11/07 alle 22:21 via WEB
Sono cose che ho sentito raccontare mille volte.. e sempre con le stesse parole.. tempi duri, visti da qui, ma credimi, i miei nonni e miei genitori furono molto, molto piu' felici di me. Grazie e buon fine settimana anche a te.
 
Gioiasole
Gioiasole il 25/11/07 alle 01:55 via WEB
Sai Marion, io adoro leggere queste storie o sentirle raccontare. Se potessi ancora godere della presenza dei miei nonni... Sono stata legatissima in particolare a mio nonno paterno, una figura mite e di una dolcezza straordinaria. Certe volte sento aspramente la sua mancanza, del suo sorriso e delle sue attenzioni. Forse perchè ne ho avute così poche. Ecco, lo sapevo che alla fine mi sarei commossa. E vabbè... :-)) Un bacio cara, Gioia
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 25/11/07 alle 21:51 via WEB
Son contenta che ti siano venuti alla mente bei ricordi.. al tempo dei nostri genitori qui, e probabilmente anche per te, non si usava molto star dietro ai bambini come si fa ora (forse era meglio), però un nonno sopperiva egregiamente. Io chiedevo sempre a mia nonna (che visse molto piu' del nonno) di raccontarmi di quando era piccola.. anche a me piaceva molto. Un bacione Gioia
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/11/07 alle 14:28 via WEB
radici come spiegazione di ciò che siamo adesso? è bello, no?, avere dei punti di riferimento, delle memorie. i tuoi figli ome stanno a nonni?
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 25/11/07 alle 21:48 via WEB
Esatto. Spiegazione di ciò che siamo, dovremmo ricordarcelo piu spesso, quando abbiamo a che fare con gente di altre radici... I nonni di napoli li vedono poco, mio padre purtroppo è mancato che son già nove anni, e mi sembra ieri... mia mamma fa la sua porca figura in compenso. :)
 
Ruggineblu
Ruggineblu il 25/11/07 alle 17:39 via WEB
.......... Radici.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 25/11/07 alle 21:47 via WEB
Le mie, si.
 
mon1974
mon1974 il 25/11/07 alle 18:39 via WEB
Sempre belli i tuoi racconti sui nonni, e quanti sacrifici, un po' come i miei:-) Baci ragazza, un abbraccio.
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 25/11/07 alle 21:46 via WEB
Altri tempi ragazza, e gente di altra tempra. Un abbraccio e sogni d'oro.
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 25/11/07 alle 21:27 via WEB
Bellissimo racconto.Queste famiglie mi vien da definirle 'a progetto', dove tutti contribuivano a un obiettivo unico, che spesso era la stessa sopravvivenza. Questi nonni sono il tuo retaggio, di cui essere fiera. Hai fatto leggere questo post ai tuoi figli? Sono sicura che sarebbero orgogliosi. ciao
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 25/11/07 alle 21:45 via WEB
Si, sono molto fiera di loro. Mi hanno dato moltissimo. I mostri sono sparsi per casa, e finalmente IO posso stare un po' in pace... Ciao Casàl.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: MARIONeDAMIEL
Data di creazione: 09/08/2005
 

AREA PERSONALE

 
 

TAG

 

SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

ARCHIVIO POST 3

  '16 '17 '18 '19 '20
gen/feb x x x x x
mar/apr x x x x x
mag/giu x x x x x
lug/ago x x x x x
set/ott x x x x x
nov/dic x x x x x
 

ARCHIVIO POST 2

  '11 '12 '13 '14 '15
gen/feb x x x x x
mar/apr x x x x x
mag/giu x x x x x
lug/ago x x x x x
set/ott x x x x x
nov/dic x x x x x
 

ARCHIVIO POST

  '05 '06 '07 '08 '09 '10
gen/feb - x x x x x
mar/apr - x x x x x
mag/giu - x x x x x
lug/ago x x x x x x
set/ott x x x x x x
nov/dic x x x x x x
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963