..Uomini...visti da una donna |
"O tu che sei il migliore degli uomini, tu che sei Ateniese, cittadino della più grande città e più rinomata per sapienza e potenza, non ti vergogni tu a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più puoi, e della fama e degli onori; e invece della intelligenza e della verità e della tua anima, perchè ella diventi quanto è possibile ottima, non ti dai affatto né pensiero né cura?"
Platone, Apologia di Socrate
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GENNAIO, 2013
Il cielo stellato sopra di me,
e la legge morale in me (Kant)
Verba volant, scripta manent
Gli uomini ti cambiano, di solito in peggio
A Mia e a me.
Messaggi di Dicembre 2014
Alla Musa Post n°24 pubblicato il 26 Gennaio 2014 da lettorecauto M (dove sei) mi dice che se passa l'aspirapolvere le vengono le idee. Ci ho provato. Quando ho tirato su il telecomando da dietro il cestino della biancheria, l'ispirazione che già non veniva, si è volatilizzata e non sapevo se mi giravan le balle, se ridere o se sedermi col telecomando e vedere se funzionava. Ho fatto l'ultima delle tre cose ed ho perso mezz'ora a guardare qualcosa di cui non ricordo neanche il titolo perchè pensavo ai cazzi miei. E' incredibile l'effetto della tele su di me: mi fa immediatamente pensare ai cazzi miei. Il secondo consiglio era la vasca. Non avendola, mi sono chiesto se la doccia avesse lo stesso effetto, anche se ne dubito. In genere ai congressi mi immergo dentro la vasca e penso così tanto che alla fine ci sono due strategie di fuga soltanto. Rompere le balle a qualche vecchio amico o amica telefonando o fare qualcos'altro che non vale la pena di raccontare. Quindi zero ispirazione. Comunque ci ho provato con la doccia lo stesso. Appena entrato ha squillato il telefono e l'ispirazione se ne è andata via con lo squillo. Al rientro in doccia, dopo la classica telefonata chesefacevofintadinonsentireerameglio ma se non lo ho imparato a 50 anni dubito di impararlo a 60, ho finalmente deciso di lavarmi la testa con lo sciampo che infoltisce i capelli. Il risultato è stato così invisibile che mi sono fatto un appunto per chiamare il servizio clienti e chiedere se hanno sbagliato la etichetta o se hanno inventato lo shampoo placebo. Il terzo consiglio era sentire una frase e prendere un appunto. Ho girato per la casa attaccando bottone con figlia, figlio ed una penna in mano ed il massimo che ho ottenuto è stato un "che cazzo ci fai con la mia penna in mano"? E' stato a quel punto che l'ispirazione è venuta e tutto è fluito. Marion aveva ragione.
"Un bacione grande grande... "Carpe mi insegnò a cucinare gli arancini e vorrei che fosse ancora qui con la sua ironia..Invocheremmo insieme Santa Rosalia.. Marion come allora scrive dei post a cento all'ora..si leggono in apnea..sono esplosivi e interessanti.. con Carpe condividi l'ironia schioppettante..Sicilia e Friuli che danno un senso all'Unità.." ed amava l amore , quell attrarre ed essere attirata , ed invaghirsi d un pensiero per scambiar cuore con pelle ... e poi non più .. cresciuti i figli andar sui propri passi , la scelta d esser fedele nella coniugal lealtà , spento ogni tumulto nella serenità , infin raggiunto ciò che s era detta ... e invece no .. non aver niente da cui fuggire , svanita quell ansia d inventarsi , la voglia di romper gli orizzonti onde era circondata , l ebbrezza dei voli e i precipizi , i turbamenti e i pianti ;
- ma figurati ... e che pensavi ?
Er vieggietto - Variazione #2 (per Marion) Quel giorno riasfaltavano. Si trattava di un'area oltre il cimitero e oltre l'Università, proprio quella dipinta in marrone da Sironi e in bianco e nero da Vespignani, un'area che fino a pochi anni prima era stata campagna riarsa e poi periferia ma che la rincorsa della città aveva già scavalcato. Restavano qua e là le testimonianze di abitudini suburbane come i giardinetti degli appartamenti al piano terra adattati a orto. Un confine incerto tra una città industriale e qualcosa d'altro. Un posto cristallizzato nel tempo, calcinato e rugoso, con figure di donne silenziose, così distanti, indifferenti e aliene, sedute su sedie poste fuori dai portoni di casa.
Er viaggetto - Variazione #3 (per Marion) Cammino, cammino senza sosta lungo la strada sterrata che apre una lunga, dritta, perfetta ferita nella distesa verdescente del che grano che matura. Solo da lontano, Roma. Il nuovo panorama contiene ancora il vecchio ma l'ha reso inutile. Tutto il detto e il fatto è divenutile stanco rituale vuoto. All'incrocio con un altro tratturo incontro una piccola chiesa romanica, poco più di una cappella, di quelle tirate su con i lunghi e smilzi mattoni romani. Me li guardo un po'. Chi guarda il singolo anonimo mattone? Eppure il narrare o il fare arte sono la capacità di stare sulla mattonella nel senso di immergersi e poi naufragare in un pensiero perfettamente inutile e perfettamente necessario. Noi viviamo dolorosamente l'impossibilità di conoscere la realtà attraverso lo strumento delle parole che consentono solo di scivolare leggeri lungo la superficie del reale descrivendo quello che si vede. Ogni descrizione ha una scintilla di verità che emerge dal già detto come in Proust: un biscotto che si rompe mentre lo inzuppi nel tè invece di provocare una bestemmia genera la grande ricerca. Un biscotto e la vita che viene dalla memoria, per vivere. E poi via, a cavallo dei pensieri liberi: i mattoni di una chiesa che ricordano i biscotti Gentilini che sono stati dipinti almeno quattro volte da de Chirico e i quadri sì intitolavano dolcezze del pomeriggio: ancora bambini e già estenuati dalla malinconia della luce del tramonto. E il ricordo di un ragazzo che, invece di andare a scuola, andava a guardare de Chirico che faceva colazione al Caffè Greco e che non ebbe mai il coraggio di rivolgergli la parola, intimidito dall'espressione perennemente corrucciata. Restava là, a scrutarlo per tentare di capire se provavano entrambi quella sensazione che mordeva alla bocca dello stomaco in quell'ora dipinta dall'artista, in quella luce, nella situazione dell'Enigma. Stare sul mattone è una sega mentale, senza dubbio, ma questo è il rischio che si corre: si scrive e magari quello che si è scritto è solo un inutile noioso soliloquio dell'io. Oppure, con un poco di culo, no.
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Sono entusiasta della nomina di Tito Boeri alla presidenza Inps. Innanzitutto mi fa piacere che sia stata scelta una persona molto competente senza tenere conto delle eventuali simpatie politiche, che poi lui ha espresso ed esprime apertamente le sue critiche alle misure governative, com'è giusto che sia. Peraltro con gli economisti è difficile, chiunque di esso senti, che abbia teorie keynesiane o liberiste o un misto, è facile che ti convinca. Ma poi spero che entrando nella ciccia dell'Inps possa tentare di fare qualcosa per la sperequazione delle pensioni. In particolare in un suo articolo ha dimostrato che sarebbe possibile fare la famosa perequazione, attraverso un contributo progressivo, tra pensioni cosiddette "d'oro" e pensioni contributive. Esentando una determinata fascia (fino a 2 mila euro), ci sarebbe la possibilità di fare il calcolo dello squilibrio tra quanto versato e quanto percepito come pensione; la contribuzione effettiva varierebbe per questi pensionati dal 3 al 7% , e il gettito annuale sarebbe di 4 miliardi. Un bel segnale, ne avremmo tutti bisogno in questo momento in cui si vedono tantissime cosa che sarebbero da "aggiustare" e non si sa da dove partire.. Si potrebbero alzare le pensioni minime, ridare dignità. Vediamo. |
No dico un'offerta imperdibile.... era delle dimensioni che volevo: non troppo grande ne troppo piccolo, con un bicchiere da mezzo litro, sara'. Comunque non aveva mai tritato nulla di quello che mi serviva... e solo oggi ho scoperto a cosa serve: trita perfettamente i pinoli e i gherigli di noce! Meno male... Buon natale. |
Post n°1344 pubblicato il 16 Dicembre 2014 da MARIONeDAMIEL
"Non tornerai mica giovedì' vero?? Non senti come sei ancora chiusa e che tosse hai.. Stai a casa mi raccomando...." Lei, la mia collega, non sa che di norma le sue parole sortiscono l'effetto opposto a quello desiderato... Per la verità' anche le parole di tua mamma Marion.... Cioè' mi viene irresistibilmente voglia di fare il contrario rispetto al, pur per il mio bene espresso, suggerimento...forse e' vero che sono un bastian contrario.. Chissà se gli scienziati del cervello scopriranno mai, oltre ai neuroni a specchio, anche quelli del bastian contrario... Ma io non posso farmi abbattere da uno stupido virus influenzale, ho deciso che se qualcosa mi deve abbattere e' il mio amico stress; già da cinque giorni mi trascino per la casa come un'ameba stanca, la schiena mi duole per la tosse e la tosse a sua volta non ne vuol sapere di abbandonare il mio spirito e occupare quello di qualcun altro; E sempre per Natale! Secondo me io prendo sempre l'influenza a Natale perché dopo un anno intero di fatiche le difese immunitarie tirano i remi in barca e po bon... In un breve giro in macchina oggi ho provato a cantare sulla radio questa (Nell'aria, di Marcella Bella, con un android, lo dice il nome stesso, e' difficile linkare e visto che ho distrutto un altro PC....), che di solito ci arrivo sulla tonalità' originale e invece niente, ho dovuto limitarmi a latrare una tonalita' in controcanto; con questa invece (All night long, di L.R.) è andata meglio. Ho deciso: il prossimo anno cure termali in autunno, vaccino e poi quelle robe che danno in farmacia per aumentare le difese immunitarie. Lo farai Marion? Mah.. Mi sa che intanto torno giovedì. |
Post n°1343 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da MARIONeDAMIEL
Anzi , fu un regalo di tua sorella... lei ti aveva detto vai e prendi quello che ti piace, secondo me quello in vetrina ti piace ma ce ne sono due della stessa fattura ma di forme diverse, voglio che prenda tu quello che preferisci. E tu eri andata e avevi scelto proprio tra quei due: quello più grande e alto , una forma sinuosa e non troppo ampia, leggermente asimmetrica, come un corpo di donna, in ceramica marrone con decorazioni a fiori dorate in rilievo ma non eccessive... amore a prima vista . La signora del negozio poi ci aveva infilato dentro una di quelle fascine di legno scuro , altezza totale un metro e ottanta .... e un fiocco bordò , scuro , in seta. L'effetto era fenomenale. Ricordi quel che avevi provato quell'anno , era per natale... quando lo portasti in macchina dovesti rovesciare il sedile di dietro sennò non ci entrava. E mentre lo portavi per strada eri infelice , molto. Quasi a capire che nessun oggetto seppure desiderato poteva riempire un grande vuoto. Poi, come tutte le cose, anche il vaso fu rotto. Tua mamma, in un giorno in cui "vengo-ad-aiutarti-che-stai-poco-bene" e nella sua mania per la polvere nel senso di pulirla, lo aveva leggermente spinto e bam, era andato in troppi pezzi per recuperarlo ... ricordi la tua discesa precipitosa dalle scale.. l'urlo.. nooooo .. e il dispiacere di tua mamma e il tuo.... Anni che ne cerchi uno uguale Marion, e uno uguale non si trova, quel negozio ha chiuso quasi subito dopo, avrei potuto chiedere dove l'avevano preso... niente, ora al suo posto c'è un altro vaso, niente di che a parte la grandezza. Non c'è un vaso degno di quello. Notte, Marion |
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BREVE STORIA DEL BLOG, e mia.
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SIBILLA ALERAMO
"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 23/12/2023 alle 21:22
Inviato da: magdalene57
il 23/12/2023 alle 19:10
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 18/11/2023 alle 17:19
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 18/11/2023 alle 16:56
Inviato da: Dott.Ficcaglia
il 18/11/2023 alle 15:48