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Gli uomini  ti cambiano, di solito in peggio

           A Mia e a me.

 

Messaggi di Marzo 2009

5 gennaio, 2009

Post n°718 pubblicato il 18 Marzo 2009 da MARIONeDAMIEL
 
Foto di MARIONeDAMIEL

 

Una giornata pigra segue sempre una giornata iperattiva.

Oddio, iperattiva si fa per dire... un semplice giornata normale, in cui sei stata occupata tutto il giorno e alla sera, dopo una lite furibonda col piccolo che chiaramente non aveva ancora finito i compiti, hai preso in mano l'odiato libro di fisica.

Che non esiste che esiste un problema così stupido sui vettori che IO non so da che parte cominciare... però dopo un pò di studio teoria ed esempi (cosa che avrebbe dovuto fare la rana invece di protestare nessuno-ci-ha-spiegato-niente), ce l'ho fatta! Era una cazzata!

D'altronde che si pretende da me? Io in fisica ho sempre avuto 6- - - -      ..ero convinta che NON mi piacesse perchè non ci si può arrampicare sugli specchi, non si può piegare a proprio piacimento, non si può improvvisare, insomma, non era per me....

Pertanto oggi mi sono giocata pigramente l'ultimo giorno a casa. Anche se avevo in mente di fare una crostata da portare a mia sorella, alle otto e mezza mentre mi rigiravo nel mio lettone, mi sono molto opportunamente ricordata che avevo scordato di prendere le uova.... bè, mio cognato vorrà gradire una bottiglia di vino...

.. le rane a letto, la casa tutta pulita perchè ieri ci ho dato sotto, un invito per il pranzo, che si vuole di più dalla vita?

Un bagno caldo di un'ora in vasca dopo il caffè con tutti i pensieri belli da mettere in fila e niente più.

E ora, 2009, a noi due.

Notte Marion

..ritornerà per noi
l'azzurro la magia

il lampo di un'idea..

 
 
 

.

Post n°717 pubblicato il 13 Marzo 2009 da MARIONeDAMIEL
 


E' finita così. Ci riesco ancora.

Settimana iniziata con l'improbabile corso di front-office, d'altra parte era anche interessante, col suo "ponte sulla relazione", l'identificazione con l'istituzione cui appartieni, il ruolo "fondamentale" nel caos generale, l'educazione delle persone ai cambiamenti e alle regole.

Tutte cose che inconsciamente e senza saperlo, già facciamo. Molti colleghi protestano "ci denigrano tutti, chi ci crede, a chi importa del nostro lavoro?"
"A noi importa", risponde la tutor.

A me importa, io ci credo. E' per questo che Brunetta non vincerà, ed ha torto marcio.

Continuata con un front office alle otto di mattina con vecchietta che mi blocca un quarto d'ora sulla porta dell'ufficio: le avevo detto il giorno prima di tornare perchè la collega non c'era, e lei non ha dormito tutta notte perchè era in pensiero per il suo loculo al cimitero.... la rassicuro in tutti i modi nonostante ripeta praticamente sempre le stesse cose;

prosegue nel caos totale della mia scrivania mentre cerco di convincermi che è tutto sotto controllo;

molto più interessante il corso di venerdì, con l'organizzatore del concerto dei Red Hot, e di Madonna. Durante la pausa si avvicina una giovane collega e "sei tu Marion?", "si....", "ti volevo ringraziare per tutto l'aiuto che mi dai sul forum, anche se non intervengo, leggo sempre e mi sei molto utile....."
Che bello! che carina.....

La mia mentore (enri, lei dice che bisogna femminilizzare i termini...) mi ha detto "che peccato non ci siamo parlate prima io e te, avremmo potuto fare grandi cose...." , poi ha concluso saggiamente che abbiamo ancora tutta la vita davanti....

Infine il venerdì, con la solita domanda che mi pongo "sono io l'anormale o lo sono tutti gli altri?", quando tranquillamente parcheggio la macchina sullo spiazzo verde non recintato nè particolarmente curato della scuola, mentre tutti gli altri girano come pazzi a cercare un parcheggio... propendo per la prima ipotesi della domanda, visto che di solito è la maggioranza che conta....

E ho una nuova amica, la mamma di Enea, caffè consolatorio prima di tornare a casa e una simpatia reciproca istantanea.

Ed è finita così. Che ci riesco ancora, a cantare, questa poi la prendo benino.

Notte, Marion.

 
 
 

Sarà...

Post n°716 pubblicato il 09 Marzo 2009 da MARIONeDAMIEL
 


Lo spunto inizia dagli ultimi post di volpe, nei quali chiaramente ho dato (e naturalmente perso) battaglia, passa dalla giornata formativa sul front-office (che è una roba di cui mi vergogno pure, vista la gente che perde il lavoro e deve tirare la cinghia, ma tanto tu la cinghia l'hai sempre tirata Marion), e prende corpo mentre vado incontro alle montagne che cingono Gorizia, con gli sms avviliti di un'amica.

In pratica sono tre anni che io vivo da sola. A parte i periodi invernali nei quali mio marito veniva a svernare in alberg... ehm.. volevo dire, a casa.

Devo dire che, se non fosse per il "problema" dei figli, che comunque sentono la sua mancanza e per i quali non è mai un bene essere cresciuti solo da una donna, io vivrei benissimo.

Sarei (il condizionale è appunto d'obbligo), perfettamente realizzata.

Non c'è nessuno che schiaccia la mia personalità (buona o cattiva che sia), nessuno che mi rimprovera velatamente perchè qualche volta devo fare gli straordinari, nessuno che si rompe perchè deve andare lui a prendere i bambini, nessuno che russa (cosa non da poco), nessuno che mi fa sentire in colpa se una sera sono stanca e preparo qualcosa di veloce, nessuno che mi accusa di essere isterica, nessuno che si secca se io non ho voglia mentre lui si (qua ci sarebbe una voragine da dire, meglio sorvolare, giusto per dire, i mariti hanno sempre voglia quando tu non ce l'hai, con gli amanti va a meraviglia.. ci dev'essere qualcosa che non funziona... )  

Io posso essere io, non lo stereotipo che qualcuno vorrebbe. Ho una testa, oltre che un cuore, sono una persona, oltre che un ruolo, ho dei bisogni miei.

Certo, al sabato sera ci si rompe un pò e poi ci sarebbe il problema del "ragazzi, esco", e il subitaneo coretto: "dove vai???", ma comunque.

Ergo, io avrò anche sbagliato marito, ma c'è un limite a tutto.   

I gentili signori che leggono sono naturalmente esclusi da qualsiasi accenno potesse toccare la loro persona, che, se verificatosi, sarebbe puramente causuale.

Ah, p.s.: se fossi in Berlusconi sarei più prudente nelle affermazioni (ho fatto pure la rimetta), vabbè ottimismo, ma sputare sui sacrifici della gente, mi sembra proprio di cattivo gusto, prima o poi qualcuno si incazza. 

Notte, Marion.

 

 
 
 

A me piacciono, le mimose.

Post n°715 pubblicato il 07 Marzo 2009 da MARIONeDAMIEL
 
Foto di MARIONeDAMIEL


Ho deciso che l'inverno è finito.

E. come ogni anno ci ha portato le mimose in ufficio, che bel pensiero. Mio marito è sempre stato coerente con sé stesso perciò non me le ha mai regalate, anche se sapeva mi avrebbe fatto piacere.

E' dunque tutta qui la differenza tra saper amare e non saperlo fare? Far felice qualcuno, anche se devi fare un piccolo sforzo, anche se devi fare qualcosa di cui non sei convinto, o che non ti piace?

Bè, d'altra parte io non sono quasi mai andata a vederlo suonare, quindi probabilmente va bene così.

Ho capito perchè al piccolo della scuola non importa nulla: oggi finalmente ho conosciuto il mitico Enea, compagno di banco e di avventure, a quanto pare.... due occhi verdi assassini che fanno il paio con quelli azzurri di mio figlio, e che sicuramente faranno strage a scuola... capelli da truzzo (meglio la cresta dio-mio), kefia, e (per fortuna), una solida famiglia comunista alle spalle.

Figuriamoci quanto può mai contare la matematica e l'italiano nella scala dei valori... mettiamoci il cuore in pace...

L'amico del grande invece si ferma a cena (ma una ragazza, dico una di sesso femminile, quando????) e prima che escano mi chiede "posso aiutarla a sparecchiare?".. figlio di solida famiglia di medici.. super educato...

Vabbè. Tanto ho deciso, l'inverno per me è finito.

Buon otto marzo Marion. Buon otto marzo a tutte le donne.



 

 
 
 

Sogni?

Post n°714 pubblicato il 05 Marzo 2009 da MARIONeDAMIEL
 
Tag: Sogni

1. Nel sogno avevo una figlia.

Una bambina. Era piccola, più piccola delle bambole di pezza che mi faceva mia nonna molti e molti anni fa.. molto più piccola, minuscola.

Ero convinta che fosse andata a scuola coi suoi fratelli, invece si nascondeva dietro ai mobili.

Saltava fuori e mi faceva i dispetti.

2. Il giardino è pieno di neve e nevica.

Guardo attraverso la porta a vetri, un cane.. .due... due cani nel mio giardino. E gatti.

Vogliono che io gli apra per farli entrare ma io ho paura dei cani. Cani pezzati bianchi e marroni. Gatti bianchi.



3. Continuo a sognare una bambina. Stavolta è di dimensioni normali, anche se piccola, (nel sogno penso che è vera),  carina, mi sembra che abbia i capelli rossi.

E' figlia di certi cugini della montagna che mi sono venuti a trovare. Io la guardo negli occhi, mi piace parlare con lei, è molto vivace, forse fa un pò la smorfiosetta come fanno le bambine per farsi notare da qualcuno che non conoscono ancora.

Scendiamo insieme le scale della mia casa (non quella di ora, quella dei miei), le tengo la mano. 

"Procedi timorosa e pura nella notte senza paura".. ripeto questo ritornello, e lei ride felice nel sentirlo e saltella giù per le scale davanti a me.  

 
 
 
 
 

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Un blog di: MARIONeDAMIEL
Data di creazione: 09/08/2005
 

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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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