il visibile

180.000 tonnellate/anno di rifiuti a Bisignano???


Complimenti per l’incontro organizzato giovedì sera (7 novembre 2013) da Luisa Boscarelli, Alessandro Perrone, Francesco Lo Giudice e i Consoglieri di Minoranza del comune di Bisignano, Indipendentemente dal parere di ognuno, il confronto che ha visto partecipi i eri sera i cittadini di Bisignano è stato un chiaro esempio di democrazia e volontà popolare, peccato per l’assenza di chi amministra ed è promotore di questo famigerato impianto, chi è assente ha sempre torto… 
Senza retorica e senza cadere nel populismo, ma probabilmente un impianto che smisti 180.000 tonnellate di rifiuti, in una zona a prevalenza rurale, con eccellenze quali i fichi del cosentino, o i vini autoctoni ecc. porterebbe ad un impatto poco sostenibile, per non contare il problema delle decine e decine di camion che tutti i giorni attraverseranno le nostre strada con pericoli e disagi che non sto certo qui ad elencare, e poi questo impianto deve fare business, e in Italia, le logiche del profitto aziendale non hanno mai tenuto conto della salute di nessuno, l’Ilva ne è l’esempio più vicino nelle cronache, e il dopo è troppo tardi….. le preoccupazioni esternate ieri sera dai presenti, devono essere condivise e trasmesse a tutte le popolazioni limitrofe, non è solo Bisignano che deve tutelarsi, lo siamo tutti i paesi qui intorno nella media valle del Crati. Sicuramente come molti hanno detto, non bisogna dire no a priori, ma è innegabile che tutto ciò che la cronaca sul ‘argomento “rifiuti” e “ecomafia”, non lascia certo indifferente. Chi sarà garante del buon funzionamento di un impianto che raccoglierà tutti i rifiuti della provincia di Cosenza, tra le più grandi d’Italia, e li lavorerà in un’area dove case, fiumi e agricoltura convivono da sempre? Che succederà in quel territorio? E se u giorno, un’emergenza rifiuti di una qualsiasi città, spingerà questo o quel prefetto a trasformare l’impianto in qualche mega discarica? Non è una questione semplice da affrontare, ne sarà semplice il controllo, su un territorio che di discariche abusive ne vede non poche con amianto a far bella vista qua e la….. ripeto, non voglio essere populista ma bisogna essere realisti!! Si è parlato di posti di lavoro e di indotto…. Questi impianti spesso sono totalmente automatizzati, e l’indotto?? L’alluminio, il ferro o il vetro riciclato, dove saranno lavorati?? In luoghi così lontani che i costi di gestione e trasposto renderanno assolutamente non competitivi questi prodotti, allora creeremo le nuove aziende qui? Facendo crescere le nostre aree industriali o pseudo tali con altri capannoni fantasma?? Non lo so…. È giusto per ora cercare di capire, di conoscere il più possibile. E poi vedremo ma attenzione, quando poi ci si accorge che certe cose sono dannose, in genere il guaio è già fatto ed è irrimediabile….. rivediamo bene il progetto, o meglio vediamo il progetto, che nessuno ha ancora visto, discutiamo sulle modalità, sui benefici e non, e poi valuteremo il da farsi, in democrazia.