il visibile

perplesso...............


Non so se “un depresso” ammetterà mai a se stesso di esserlo, non so se si accorgerà di esserlo, avvolto nel torpore della rassegnazione, nella malinconia che dopo un po di venta un dolce abbraccio, collati da quel torpore che ti droga non facendoti sentire il gelo della realtà, che brucia sulla pelle, come ghiaccio.Leggere un libro è sicuramente un modo per far scorrere più intensamente quel tempo, ma è uno spostare in avanti il proprio stato, parlarne con gli altri? uno scatenarsi di frasi fatte e luoghi comuni….. che rende tutti portatori sani di conoscenza e saggezza.Dentro di se, tra delusioni e rancori, tra fallimenti e rammarichi, c’è l’appiglio per tirarsi fuori dalla depressione, ammesso che lo si veda nei propri occhi guardandosi allo specchio…..Il complesso gioco dell’esistere, è troppo grande per me o per chi come me, nella mediocrità dell’essere, lo vive come stato d’animo, sbalzo d’umore, in una società dove l’ipocrisia del sorriso è più ben accetta del silenzioso meditare.Che grande che è il labirinto della vita, ovunque poi porti, comunque si affronti, è uno spreco ogni attimo passato a non respirarne il profumo, ma trattenere il fiato è la giusta e immediata reazione di chi cade, di chi si corazza nell’armatura che più lo fa sentire sicuro in questo mondo di…….  Non sono depresso, sono perplesso…..