SANGUE E TENEBRE

I rassegnati, che voglion rassegnare gl'altri


I rassegnati, che voglion rassegnare gl'altriScarica, scaricail carico che hai!Voi che non lo dite,voi che lo taceteche non lo dite mai,voi siete lo sconfortosiete chi prende stortoil bene che vi è porto.Avete rinunciato, ormaial ben che non vi è datoavete rifiutato, giàtanto tempo fa, d'andare avanti.Ed ora criticatee non vedete niente,ed ora giudicateed ora impantanatechi vuole andare avanti, voimisto d'invidiosi e di paurosi, VOIveri colpevoli della vostra rovinache date colpe solo a ch'invidiatea chi ci prova e invecefate il gioco di chi vi vuole mortie fra VOIcreate una guerra che non c'è,voi poveracci, voi sudici,vigliacchi rimestate il vostro mestoessere sudditi ed avvilitie bastonate i pochi che, da soli,vogliono sfuggire dalla fossama ormai per voi non è così malestare nel liquame, e lì, per voi rimanee deve, deve stareanche chi dallo schifo vuol scappare.E voi questo lo chiamate quiete,solo star tranquilli voi voletema la parola è un'altraVOI SIETE RASSEGNATIad esser merda inutile, ad esser per sempre UMILIATIad esser schiavi, ad essere guidati.Da altri, sui binari, indirizzatie chi vi guida lo chiamate dioe il ricco vi elemosina un sorrisoe voi chiamate nobile, il padronelui che vi schernisce, ed abbatte il bastonesul vostro poco che volete averema è quel che vi danno, e che vi è concessoe posson toglierlo, come a voi la vitache v'è solo d'impaccio, tipo ascesso.