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Un blog creato da michela961 il 17/03/2009

LATINITAS

Un mondo lontano duemila anni..

 
 

 

IL TRICLINIO

Post n°12 pubblicato il 16 Aprile 2009 da michela961
 
Tag: COSTUMI

Il “triclinio”, ovvero la sala da pranzo, era il locale più bello della casa, decorato e arredato spesso sfarzosamente (marmi, mosaici, affreschi, fontane, tavoli intarsiati e fiori).

Qui c’erano tre grandi recipienti: l’oenophorus per il vino, il caldarium per l’acqua calda, e un cratere (craterra) per la mescita.

  Vi si entrava col piede destro e ci si accomodava al proprio posto, un lettino per tre persone dove mangiare distesi come i Greci.

L’abitudine di mangiare sdraiati era un’usanza sì scomoda ma segno di eleganza e superiorità sociale e infatti donne, ragazzi e meno abbienti mangiavano seduti.

 I triclinia erano divani lunghi, generalmente nel numero di tre, disposti a ferro di cavallo intorno a una tavola a tre piedi tonda ma talvolta anche quadrata.

Il lato del tavolo che
era sprovvisto di triclinio era destinato al servizio.
 

 
 
 

La donna

Post n°11 pubblicato il 14 Aprile 2009 da michela961
 

Nei primi secoli della sua storia il diritto romano rifletteva le regole di una società in cui capo indiscusso era l'uomo, con un potere di vita e di morte ("ius vitae ac necis"), padrone della casa e della familia, comprensiva anche dell'intera servitù.

Soltanto l'uomo godeva dei diritti politici (votare, eleggere e farsi eleggere, percorrere la carriera politica, il corsus honoru

m). La donna ne era del tutto esclusa; anche per esercitare i di

ritti civili (sposarsi, ereditare, fare testamento) aveva bisogno del consenso di un tutore, di un uomo che esercitasse su di lei la tutela: questi era il padre, poi il marito e, all'eventuale morte del marito, il parente maschio più prossimo.

La donna romana era costantemente sotto tutela, cioè in manu: dalla manus protettiva e imperativa del padre passava, anche senza il suo consenso, a quella del marito.

 
 
 

I gladiatori

Post n°10 pubblicato il 10 Aprile 2009 da michela961
 

Il gladiatore era un particolare lottatore, durante l'Impero Romano; il nome deriva dal gladio, una piccola spada corta usata molto spesso nei combattimenti

La sua origine è da ricollegare al cosiddetto munus (termine che in latino ha il doppio significato di incarico e di dono) e cioè all'abitudine dei personaggi più facoltosi di offrire al popolo, a proprie spese, pubblici spettacoli in occasione di particolari circostanze, per esempio duelli all'ultimo sangue fra schiavi in occasione del funerale di qualche congiunto

 
 
 

IL TEATRO

Post n°9 pubblicato il 31 Marzo 2009 da michela961
 
Tag: Costume

A differenza della Grecia, Roma almeno nei più remoti tempi, non ebbe costruzioni murarie destinate a luogo esclusivo dove rappresentare spettacoli teatrali.
Al posto di edifici stabili si allestivano all'occorrenza solo dei palcoscenici lignei facilmente smontabili una volta che gli spettacoli avevano termine.
Tale palcoscenico non era altro che una più o meno vasta piattaforma su cui gli attori si muovevano; essa era rialzata per permettere al pubblico una visione migliore di ciò che si stava rappresentando.


Assistere ad uno spettacolo però non era molto comodo per gli spettatori in quanto non avevano la possibilità di sedersi non essendo previsti sedili o panche, per cui avevano solo due possibilità: o sedersi per terra o restare per tutto il tempo della rappresentazione in piedi.


Naturalmente anche nella Città Eterna il teatro nacque per motivi religiosi come era avvenuto in precedenza in Grecia.

 
 
 

Il vino

Post n°8 pubblicato il 28 Marzo 2009 da michela961
 
Tag: COSTUMI

Nella Roma delle origini, il vino rappresentava se non una rarità, almeno un lusso. Berlo era considerato un privilegio dei capi famiglia e dei maschi adulti, sottoposto a concessione per le mogli e precluso alle donne nubili.


Il vino costava troppo, bisognava centellinarlo, e perciò si allungava mescolandolo  con acqua calda in capienti coppe.

Puro si consumava solamente come farmaco e per le libagioni votive.


Quando Roma, a seguito delle conquiste territoriali, incrementò il volume degli scambi l’umanità più diversa iniziò a rifocillarsi di vino nelle taverne che si aprivano nelle strade delle città. Il vino veniva servito caldo, accompagnato da cibi che, già pronti, potevano essere mangiati con facilità.

 Un' ostentazione di ricchezza era invece, bere il vino raffreddato facendolo passare attraverso la neve.

Il lungo invecchiamento era considerato irrinunciabile per i vini destinati alle mense importanti, come testimonia Petronio, nella cena di Trimalcione, citando un Falerno vecchio di cento anni.

 
 
 
 

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