MURALES

Harley-Davidson


Quand'ero piccolo abitavo in una grande casa che stava lontano da qui.Alle volte ero felice. Alle volte no.Nella mia camera c'era un grande armadio.Ne avevo sgombrato una piccola parte. Ci avevo messo dei cuscini, della cioccolata,un pò di biscotti,i giornalini e una lampadina tascabile.Anche l'aranciata, il fucile a tappi e i Dinky Toys.Quando il mondo diventava inospitabile entravo nell' armadio.Il mio armadio era il rifiugio a cui tornare quando le tempeste della mia piccola vita parevano insuperabili. Nel mio armadio cessava la paura,non mi rosicavano più le unghie,mio padre non sembrava poi cosi severo e le cose ritrovavano una prospettiva che io potevo affrontare.L'armadio era la mia sicurezza,la mia forza,il mio rifiugio e la mia energia.Magari il mio psicanalista.Ogni tanto mi manca il mio armadio. Come manca a tutti noi.Perchè crecendo, le tempeste sembrano sempre più spaventosePerchè nel mondo degli adulti si vive in corsia di sorpasso e le cose succedono molto in fretta.Ecco perchè un giorno amai una harley.Bassa,nera,strana come il buio mi sembrò amica e sorella.Presente e silenziosa anche se vibra da terremotoe aveva voce da bombardiere.L' Harley e ancora con me.Ed è il mio armadio. Con lei scappo dalla vita quando c'è bisogno di un minuto un'ora un giorno,di assenza di respiro.Quando le cose che sembrano sbagliate hanno bisogno di riprendere il verso naturale.Perchè l'harley e  serenaa cosi tranquilla cosi forte dopo 100 anni passati fuori dal mucchio e dalla competizione.Lei era già qui prima di me e resterà.In questo mondo che va,di corsa va per la sua strada.Senza copiare nessuno.Copiata senza dignità da tutti quelli che non sapranno mai copiare il suo grande cuore.HARLEY-DAVISDONMotociclette dal 1903