MY LIFE

Frammenti dell'anima


di ELISABETTA BUTTIGLIONETu,terra infetta che sgravi i tuoi figli contaminandoli già diamore feroce
riponi nel nido spinoso le suppliche di una donna arenata nei lidi sterilidel suo pensierocancellai sospiri esalati al cielo come preghiera blasfemaquasi recitatamaletergimi il
volto dalle perle feconde del suo semeriportarmialla ragione e conducimi alla pazzia manon trattenermi ancora in questo purgatorio carta vetrato dal dubbio.CORO:Aprite il cancello, fatelo entrare. Gremiti gli spalti, spasmodical'attesa.Lui,il toro, alza la polvere. Piccola.Tiadoro.Lei, stendardo purpureo, agogna le sue scornate. Mi hai prescelta.Vittima felice.Oh,quali nefandi dei si sono divertiti a incrociare le vostre strade?Rinnego ogni parola, ritratto ogni sorriso, disconosco ogni palpito;ma non chiedetemi di disimparare delle sue mani il toccodel suo respiro l'affanno
dei suoi occhi il livoredel suo annusare la smaniaCORO:Ecco, geme la donna, ingoiando il suo seme infetto. Stringe le cosce,l'animale nauseato rinnova l'ardore. Solo silenzio, polvere alzata, paura sospesa.Nell'arenasenza sangue.