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Post n°789 pubblicato il 31 Dicembre 2021 da alba.estate2012


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Commenti al Post:
tanmik
tanmik il 01/01/22 alle 05:03 via WEB
Che questo nuovo anno abbia in serbo per Te solo momenti felici e grandi soddisfazioni, Buon nuovo 2022 da Mik
 
QuartoProvvisorio
QuartoProvvisorio il 01/01/22 alle 09:59 via WEB
Anto carissima, tanti tanti auguri!!
 
teresinaurgese
teresinaurgese il 01/01/22 alle 18:18 via WEB
Salve, ancora auguri e buona continuazione delle feste. Abbiamo appena festeggiato il Santo Natale di Gesù cerchiamo di non farci rubare la gioia di essere e sentirci Cristiani, solo con Gesù avremo la pace, quella Pace dell’anima e del cuore che solo Lui sa dare. Ci Accompagni il Signore Gesù con la Sua Grazia e la Sua Benedizione per il nuovo anno e per tutta la nostra vita. Con la più grande gioia ti auguro buon anno e l’affetto e dei tuoi cari. Tanti auguri di cuore“. “L’anno nuovo è come un libro di 365 pagine vuote, fai di ogni giorno il tuo capolavoro usando i colori della vita e mentre scrivi… sorridi!“. https://wips.plug.it/cips/digimages/B/304/teresinaurgese/monthly_2022_01/1641047081_GM.jpg
 
Violetta44
Violetta44 il 06/01/22 alle 21:15 via WEB
Per te una buona serata e l'augurio sincero per un fine settimana sereno. Un saluto, che Dio ci protegga sempre. EPIFANIA Siamo in cammino custodi della rivelazione del mistero di Dio Andiamo al di là del ricordo e la tradizione La solennità dell’Epifania rischia di essere vissuta da noi come il ricordo della scenetta dei re Magi che arrivano a Betlemme, guidati dalla stella cometa, e fecero un grande viaggio per adorare il bambino Gesù. Nei nostri presepi i bambini mettono le statuette dei Magi, viviamo una dolce emozione e poi tutto finisce li. Come per il Natale con Babbo Natale, così la Befana viene a imporsi come un parallelo festivo alla solennità religiosa, con la gioia di tutti i bambini, che in Italia, ricevono la calza delle caramelle. Finita l’epifania, sono finite le feste natalizie, si consumeranno gli ultimi pandori e panettoni e si ritornerà al duro ritmo di vita di ogni giorno. Andiamo oltre il ricordo e la tradizione! La parola “Epifania” significa “rivelazione”, “manifestazione”. Siamo qui per celebrare una misteriosa manifestazione, puntando il nostro sguardo al bambino Gesù. Siamo in cammino e custodiamo i misteri più profondi della rivelazione di Dio nella nostra storia. I magi rappresentano tutti i popoli stranieri, che non appartengono al popolo di Israele. Il popolo di Israele invece è rappresentato attraverso l’immagine della città di Gerusalemme. Gerusalemme è avvolta di luce e per questa luce tutti i popoli, immersi nelle tenebre, fanno una processione verso di essa. Nel Vangelo Gerusalemme appare avvolta nelle tenebre di un turbamento: «Il re Erode, all’annuncio dei magi che cercavano il re dei Giudei che è nato, rimase turbato e con lui tutta Gerusalemme» I magi non appartengono al popolo di Israele, vengono da oriente. Noi ci identifichiamo in loro, perché non siamo del popolo di Israele. Rappresentano tutti i popoli e quindi anche noi. L’apostolo Paolo ci aiuta ad andare più in profondità. Paolo parla di una misteriosa rivelazione (Epifania), non manifestata agli uomini delle precedenti generazioni, ma rivelata a tutti i cristiani (i santi) nel presente per mezzo dello Spirito Santo. In cosa consiste questa misteriosa rivelazione? «I pagani (gentili) sono chiamati in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo, ad essere partecipi della promessa per mezzo del vangelo. Guardando allora alla figura dei magi, ci domandiamo: chi siamo noi cristiani? Siamo persone in cammino, in costante atteggiamento di ricerca e di conversione. Sentiamoci camminanti, pellegrini, ricercatori della verità come lo furono i magi! Non rinunciamo al nostro camminare, non accontentiamoci di quattro nozioni di catechismo, di una partecipazione tradizionale ai sacramenti, di un senso di appartenenza liquido nei confronti della nostra comunità, di una preghiera superficiale. Siamo in cammino come i magi, custodi di due grandiosi misteri che sono simbolizzati nei tre doni: la mirra, l’incenso e l’oro. Li abbiamo ricevuti per tradizione, ma sono preziosissimi e li vogliamo offrire a Gesù in adorazione tutte le volte che veniamo in chiesa per celebrare l’Eucarestia. Si perché Maria, senza la figura di Giuseppe, nel Vangelo, rappresenta la Chiesa che genera oggi il Figlio al mondo. Siamo custodi del mistero della morte, sepoltura e risurrezione di Gesù e del mistero della cristificazione di tutte le situazioni del mondo. La mirra ci ricorda il mistero della morte di Gesù, perché quello era l’unguento usato per imbalsamare i morti e dare degna sepoltura ai corpi. Nel dono della mirra rendiamoci conto che siamo custodi del mistero della morte di Gesù. L’incenso ci ricorda il profumo della risurrezione, il profumo del giardino dove sta la tomba vuota. Nel dono dell’incenso profumato rendiamoci conto che siamo custodi del mistero della risurrezione di Gesù. L’oro ci ricorda la regalità del Cristo risorto, ci ricorda che tutto si ricapitola in Cristo, tutto è cristificato, tutto è stato creato per mezzo di Lui e in vista di Lui. La risurrezione di Gesù non è un ricordo, non è un far rinascere nel nostro cuore gli insegnamenti di Gesù per poi tentare di applicarli nella vita. La risurrezione di Gesù è reale. Gesù vive, è il signore della nostra storia e della storia dell’umanità, e noi viviamo per lui, con lui, in lui. Siamo custodi del mistero della Santa Trinità che si rivela al mondo. Attraverso la morte e risurrezione di Gesù, si svela tutta la grandezza del mistero della Santa Trinità. La mirra ci ricorda il mistero della morte di Gesù… L’incenso ci ricorda anche la nube dello Spirito Santo che copre con la sua ombra la Vergine Maria e genera il Verbo di Dio nel suo grembo con tutta la sua potenza. La stessa potenza dello Spirito dà la vita eterna al corpo martirizzato di Gesù, che era stato messo nel sepolcro. L’oro ci ricorda la gloria del Padre, che si rivela tutta nel mistero della venuta del Verbo di Dio fatto carne, morto e risorto per noi, e si riversa, con il dono dello Spirito Santo, nella vita di ciascuno di noi, perché la gloria di Dio sia anche l’uomo vivente, l’uomo riscattato e rispettato nella sua dignità di figlio amato del Padre. Siamo coscienti di questa custodia? Se il mistero della morte e risurrezione di Gesù non incide affatto nella nostra vita quotidiana, non siamo come i magi, non siamo più in ricerca, in cammino e non abbiamo nulla da offrire al Signore Gesù quando veniamo ad adorarlo. Facciamo ancora fatica a comprendere che tutto è cristificato, che Gesù risorto è vivo e presente anche nelle situazioni di dolore, di sofferenza, di guerra, nelle disgrazie. Ma continuiamo a camminare e sperare che la luce risplenda all’orizzonte, quando siamo nelle tenebre e nei turbamenti della vita. Se il mistero della Santa Trinità non ci attrae e non facciamo nulla per contemplarlo con la preghiera orante della Parola di Dio, non abbiamo nulla da offrire al Signore Gesù quando veniamo ad adorarlo. Facciamo ancora tanta fatica a comprendere che ogni essere umano è figlio amato del Padre, che la gloria di Dio è l’uomo vivente. Ma da questa comunione con il mistero della Trinità Santa che si rivela a noi per mezzo di Cristo, fondiamo tutte le nostre azioni di carità, di condivisione, di accoglienza, di rispetto dei poveri di questo mondo. https://wips.plug.it/cips/digimages/B/639/Violetta44/monthly_2022_01/1641497348_EPIFANIA_(10).jpg
 
tanmik
tanmik il 07/01/22 alle 07:26 via WEB
Buona befana trascorsa, spero sia stata magnanima per te.Un buon giorno inviato con gioia....Mik
 
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