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 12.08.2010I misteri della villa di ArcoreLa villa di Arcore e le altre super-residenze di Berlusconi: le fotoLa casa di Montecarlo di Fini (e della Tulliani): le foto
Verrebbe voglia di dire chi di villa ferisce, di villa... perisce. Il deputato finiano Briguglio, nella ridda di accuse incrociate con i "berluscones" ha tirato fuori dalla manica l'asso pigliatutto: l'acquisto della villa di Arcore, quella dove Berlusconi fa le riunioni del lunedì, dove passa il tempo libero, quella dove di solito registra i messaggi agli italiani. Dice senza mezzi termini l'onorevole della maggioranza (oppure non più?): "Silvio Berlusconi ha il dovere di dire agli italiani come acquistò la villa di Arcore dove viveva insieme all'eroe Vittorio Mangano, come riuscì ad assicurarsi per soli 500 milioni di lire questo immobile di 3.500 metri quadri con terreni di circa un milione di metri quadri grazie al ruolo di Cesare Previti prima avvocato della venditrice e subito suo legale e uomo di fiducia". Come dire: quello di Montecarlo è uno scandaletto, Arcore sì che è una cosa colossale. E allora, a beneficio di chi muore dalla voglia di sapere la versione più accreditata dell'acquisto dell'ormai celeberrima villa San Martino, ecco una ricostruzione per punti fondamentali. Premettiamo che l'affare è intricatissimo. I fatti risalgono al 1970 quando Berlusconi era un rampante costruttore edile e aveva già edificato interi quartieri satellite di Milano.
Roma 30 agosto 1970, in un appartamento ai Parioli, il marchese Camillo Casati Stampa uccide la moglie, Anna Fallarino, e il suo ultimo amante, lo studente universitario Massimo Minorenti. Il marchese pare avesse lo strano vizietto di trovare giovani con cui far accoppiare la consorte e poi filmare le imprese del talamo. La signora però commette l'errore di innamorarsi dell'ultimo giovanotto e il marchese pensa bene di lavare l'onta con il sangue.Annamaria Casati Stampa, figlia dei due coniugi, eredita Villa San Martino ad Arcore. Ma ha solo 19 anni e per l'epoca è ancora minorenne. Le affidano come tutore l'anziano avvocato e amico di famiglia Giorgio Bergamasco e come protutore Cesare Previti, allora 36enne giovane avvocato calabrese che presto prende la tutela per intero.Previti è anche avvocato di Berlusconi, al quale consiglia l'affarone della villa di Arcore. La marchesina Casati Stampa infatti non pare avere grande interesse per le nebbie di Arcore, preferisce il sole del Brasile dove si stabilisce. La villa risale al 700, misura 3500 metri quadri, ha un parco immenso (vedere sule mappe satellitari per farsene un'idea) con tanto di scuderie e una biblioteca di oltre 10 mila volumi di cui un terzo antichi: tutto questo bendiddio viene acquistato per la somma di 500milioni di lire di allora, oggi pari a circa 2,5milioni di euro. Una cifra cioè pari a un quarto del valore reale della proprietà che all'epoca si aggirava comunque sui 2 miliardi di lire. La transazione non avviene in contanti ma in titoli azionari di società non quotate in Borsa, quindi come minimo sotto controllo, e con un pagamento dilazionato. Una somma irrisoria, diranno i più diffidenti, ma dietro tale alienazioni spuntano questioni di cuore... La marchesina motiva infatti quel prezzo "stracciato" con la necessità di disfarsi di una casa che le dava "solo brutti ricordi". Fatto sta che come dice anche Ghedini la marchesina ha "ritenuto congruo il prezzo".Il rogito si fece nel 1974. E dopo il rogito in casa entrano pure Marcello dell'Utri, incaricato di svolgere alcuni restauri e con lui pure il celebre Vittorio Mangano, meglio noto come "lo stalliere di Arcore", che però pare lì fungesse più che altro da amministratore della casa. Per inciso villa San Martino nei primi anni 80 fu usata come pegno per avere un prestito di 7,3 miliardi di lire, segno che o i lavori di ristrutturazione erano stati fatti alla grande o forse al momento del rogito sono stati dimenticati alcuni zeri.Questa in estrema sintesi la storia dei "misteri" di Villa San Martino. Ghedini si è subito affrettato a dire che "sulla villa di Arcore Berlusconi non ha nulla da nascondere", rilanciando la palla contro Bocchino e i suoi.Più grave i maneggi finanziari con passaggi off-shore di Montecarlo o un acquisto, diciamo così, molto singolare come quello di Arcore? A voi l'ardua sentenza.11:45 Scritto da : Staff in antipolitica | Link permanente | Commenti (9) | Segnala | Tag: arcore, berlusconi, fini, villa | OKNOtizie |
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 10.08.2010