Macroeconomy

Usa, rallenta ancora mercato lavoro a luglio

Continua il calo del mercato del lavoro Usa. A luglio sono stati persi 51.000 posti di lavoro nei settori non agricoli, cosi’ come a giugno. Dall’inizio dell’anno sono 463.000 i posti in meno, oltre 66.000 al mese. Il tasso di disoccupazione si e’ portato al 5,7%, ai massimi da marzo 2004. In piena stagnazione, invece, il settore manifatturiero con l’indice Ism di luglio sceso al 50%. Il comparto immobiliare non da’ segnali di frenata, con le spese per costruzioni a giugno scese dello 0,4% m/m e quelle per immobili residenziali a –1,7%.

L’economia statunitense continua quindi a rallentare e i dati di oggi lo confermano. Ma lo sta facendo ad un ritmo piu’ moderato di quello che gli economisti preventivavano. L’atterraggio nel secondo semestre non dovrebbe quindi essere “duro” come una recessione, ma piu’ morbido.

La prossima settimana, il 5 agosto, si riunira’ il Comitato di politica monetaria della Fed e i numeri appena rilasciati confermano l’ipotesi di tassi fermi. Se, infatti, da una parte i segnali del rallentamento sono evidenti, dall’altra le pressioni inflative sono sempre presenti e l’economia non va cosi’ male da poter giustificare un taglio.

Il quadro della Fed, che conta sul rallentamento per calmierare l’effetto al rialzo sui prezzi dato dalle materie prime, sembra essere confermato.

Dopo la stima preliminare del Pil del 2* trimestre di ieri e i dati oggi, lunedi’ si attendono le spese per consumi personali di giugno che, secondo il consenso, dovrebbero registrare un +0,5% m/m. Martedi’, prima dell’annuncio del Fomc, e’ in agenda l’indice Ism dei servizi di luglio, atteso al 48,5% dal 48,2% di giugno. Venerdi’ sara’ quindi la volta dell’indice di produttivita’ e del costo unitario del lavoro del 2* trimestre.

Il dollaro, dopo un iniziale recupero sulle maggiori valure, e’ tornato sui livelli precedenti ai dati. Gli indici di Wall Street hanno aperto in rialzo per poi virare in negativo. Ora il Dow Jones sta perdendo lo 0,55%.