Macroeconomy

L'importante e' l'effetto Obama sulla fiducia


Gli Stati Uniti hanno deciso di cambiare. Barack Obama e’ stato eletto presidente e i democratici, pur non arrivando alla ‘super maggioranza’ al Senato hanno il saldo controllo di entrambe le camere del Congresso. Cambiamento e’ stata la parola chiave della campagna elettorale del neo presidente ed e’ quello che hanno voluto gli americani. “L’impatto di questo potente segnale non deve essere sottostimato”, sostiene Marco Annunziata, economista di Unicredit Mib.“Questa elezione –spiega- risulta essere positiva e promettente sotto diversi aspetti. Prima di tutto, spingera’ la fiducia e l’ottimismo dei cittadini americani, aspetto particolarmente importante considerando che la mancanza di fiducia e’ stato il segno distintivo della crisi finanziaria fina dall’inizio. Secondo, aumenta il potenziale di un rafforzamento della cooperazione a livello internazionale per superare le crisi finanziari ed economica. Gli Usa possono ora giocare un ruolo principale, insieme all’Europa e alle altre maggiori economie, per spingere il mondo fuori dal pericoloso momento attuale”.“Ha vinto l’amministrazione piu’ preparata dal punto di vista economico e Obama potra’ contare sull’appoggio della Camera dei Rappresentanti e del Senato. Questo potrebbe avere un effetto sulla fiducia”, dichiara Luca Mezzomo, economista di banca Imi.I risultati elettorali, concordano gli analisti di Danske Bank, “pongono le basi per un processo legislativo molto efficiente” che promette bene per i primi 100 giorni di Governo Obama.L’attenzione e’ quindi rivolta alle misure che il presidente in pectore adottera’ per far fronte alla crisi finanziaria e economica. “L’eredita’ del 2008 e’ pesantissima –dice Mezzomo- e sara’ difficile che la nuova amministrazione riesca a portare avanti nel primo anno le riforme strutturali”. Il deficit dell’ano fiscale appena concluso e’ salito a 455 mld usd e per quello in corso si stima raggiunge i 1.000 mld. Sono quindi attese le misure di emergenza per uscire dalla crisi, ma non l’intero avvio del programma che Obama ha presentato in campagna elettorale.Il giuramento avvera’ il 20 gennaio e il pacchetto di stimolo potrebbe essere pronto entro la fine di febbraio. Gli effetti sull’economia, presumibilmente, si vedranno dopo il primo trimestre. Nel frattempo occorrera’ fare i conti con i dati previsti pessimi sull’economia reale. Il primo sara’ in arrivo venerdi’ con i nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli di ottobre previsti a –183.000.La reazione dei mercati azionari alla vittoria di Obama non e’ stata positiva con gli investitori che hanno preso profitto dopo i rally delle scorse sedute. Secondo gli operatori la vittoria democratica era gia’ prezzata. L’unico beneficiarne sembra essere il dollaro anche se l’outlook rimane contrastato. “La situazione attuale non e’ solo a favore del dollaro –conclude Mezzomo- e in un arco temporale non di breve le debolezze strutturale e la profonda crisi economica Usa peseranno sul biglietto verde. La situazione potrebbe volgere ancora decisamente a favore del biglietto verde solo in caso di aumento dell’avversione al rischio”.“La vittoria di Obama –conclude Annunziata- ha le potenzialita’ per sostenere il sentiment dei mercati azionari nelle prossime settimane e fino alla fine dell’anno e dovrebbe fornire un sostegno al dollaro con gli Usa che hanno riguadagnato lo status leader a livello mondiale. Le sfide rimangono pero’ formidabili e la nuova amministrazione deve ora adottare misure significative per rivitalizzare l’economia e stabilizzare i mercati”.