Macroeconomy

Germania e Italiano spingono la zona euro in recessione


Con la diffusione del dato sul Pil del terzo trimestre, l'Italia e' entrata ufficialmente in recessione, con una contrazione del Pil superiore alle attese. Oltretutto, e' ancora l'unica fra le maggiori economie dell'Eurozona a far registrare una contrazione su base annualizzata, come gia' successe nel trimestre precedente."Il dato sul Pil del 3* trimestre e' peggiore del previsto, ma dopo il dato sulla produzione industriale di lunedi' ci si poteva aspettare un 3* trimestre peggiore del 2*", spiega Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo. "Non sappiamo ancora la suddivisione per componenti, ma tutte dovrebbero essere in calo, dai consumi agli investimenti, dal manifatturiero alle costruzioni, e anche l'export netto credo non abbia contribuito alla crescita".Con una crisi generalizzata a livello settoriale, e' lecito non aspettarsi un recupero a breve dell'economia. "Guardando in avanti -spiega ancora Mameli- non vediamo un ritorno alla crescita positiva prima della seconda meta' del 2009. Nelle nostre previsioni il segno meno ci sara' fino al primo trimestre del prossimo anno, mentre nel 2* la crescita sara' nulla. Questa e' una situazione molto simile a quella vissuta nel 1992/93, quando ci furono sei trimestri consecutivi di crescita negativa, ma questa volta la striscia dovrebbe essere meno lunga, grazie alle politiche economiche meno restrittive". Per quanto riguarda l'Eurozona, la contrazione del Pil nel trimestre e' stata leggermente superiore alle attese (-0,2% t/t contro -0,1% t/t), a suggerire, come spiega Marco Valli, economista di Unicredit Mib, che "il passo della recessione non si attenuera' molto presto". Per l'area si tratta della prima recessione tecnica dalla sua creazione 9 anni fa.    Nonostante su base annualizzata il Pil dell'Eurozona sia cresciuto dello 0,7%, Valli prevede a fine 2008 una contrazione dello 0,4%, che poi si fara' ancor piu' aspra oltrepassando l'1% nel 2009. Tuttavia, con la recessione in corso e il continuo calo dell'inflazione, si ampliano i margini di manovra della Banca centrale europea. "La Bce deve rispondere con un alleggerimento aggressivo della politica monetaria: ci aspettiamo un taglio di 50 punti base il prossimo mese e i tassi al 2% per meta' 2009, con il chiaro e crescente rischio che potrebbero aver bisogno di fare di piu'", conclude Valli.  Tra le altre economie dell'Eurozona, spicca la contrazione della Germania, che come l'Italia fa segnare un -0,5% t/t, ma che cresce su base annuale dello 0,8% (il dato e' stato diffuso ieri). Male anche la Spagna, che fa registrare una flessione della crescita dello 0,2% t/t, flessione che secondo gli economisti di Bbva dovrebbe continuare per tutto il 2009, attestandosi secondo lo scenario centrale di previsione a -1%. Resiste ancora la Francia, l'unica tra le maggiori economie a far registrare una pur lieve crescita (+0,1% t/t e +0,6% a/a), grazie ad un rimbalzo dei consumi privati e ad una stabile e forte spesa pubblica. Per Tullia Bucco di Unicredit Mib, tuttavia, la Francia non riuscira' ad evitare la recessione, che sara' visibile gia' dall'ultimo trimestre dell'anno.