Macroeconomy

Continua contrazione settore privato zona euro


Aumenta il ritmo di contrazione del settore privato nella zona euro con l'indice Pmi composito di novembre a nuovi minimi storici (39,7 punti da 43,6 di ottobre)."La recessione si e' indubbiamente aggravata" e gli indici Pmi sono "in linea con il calo del Pil di almeno lo 0,5% t/t nel 4* trimestre, dopo il -0,2% T7t nel 2* e 3* trimestre", spiega Chris Williamson, economista di Markit. "Il dato allarmante e' rappresentato dalla rapida reazione al rallentamento da parte dei datori di lavoro con tassi di licenziamento dei dipendenti che non si osservavano da oltre 5 anni. Sono aumentati anche i rischi di deflazione, con un calo dei prezzi praticati da produttori e fornitori di servizi al tasso piu' rapido da oltre 5 anni".“Non ci sono dubbi che le eccezionali circostanze attuali richiedano una mossa decisa da parte della Bce a dicembre. Il taglio potrebbe anche essere il doppio dei 50 punti base previsti. Tuttavia diversi esponenti del Consiglio direttivo hanno fatto intendere che un allentamento monetario troppo aggressivo potrebbe essere controproducente. La nostra stima rimane per –50 p.b. con rischi al rialzo per un amossa piu’ decisa”, commenta Marco Valli, economista di Unicredit Mib.Nuovi minimi storici anche per i Pmi compositi dei maggiori Paesi. Quello della Germania si e' attestato a 40,7 punti e quello della Francia a 42."I dati di novembre rafforzano la previsione che la recessione in Germania si sta rafforzando nella seconda parte dell'ultimo trimestre dell'anno. Il settore manifatturiero rimane la principale area di debolezza (indice Pmi a 36,7 da 42,9 di ottobre) e la contrazione del Pmi e' in linea con una flessione tendenziale a doppia cifra per la produzione manifatturiera, per la prima volta dal 1993", ha spiegato Tim Moore, economista di Markit.Per quanto riguarda la Francia, "sebbene abbia evitato la recessione tecnica nel 3* trimestre con un pIl che e' risultato appena sopra la parita' (+0,1% t/t), gli indici Pmi di novembre non lasciano dubbi sul fatto che l'economia sta peggiorando sul finale dell'anno", commenta l'economista di Markit Jack Kennedy.