mad_giu

Brividi, quando capita.


Perfettamente torno indietro. Ricalcando le orme di quei primi giorni. Mi spio scavare tra i numerosi pensieri che mi martellavano la testa e che ora riescono soltanto a carezzarmi. Mh… il termine “carezzare”. Suona così lieve, appunto perché nella prima sillaba manca di violenza. Potevo benissimo usare “accarezzare”, ma il precedente lo sento più adatto per questo contesto. Anche per il contesto in cui vivo adesso, se è per questo. Non so perché ma quel “ac” d’inzio mi sembra destabilizzi il concetto di carezza. Che arriva dolce, a volte inaspettata, a volte invece prevedibile. Convenzionale o no, lascia il segno.Lascia brividi sul corpo, o semplicemente la sensazione del tocco.Lieve, sempre. I primi giorni di decisioni così importanti da scardinare quel mondo fondato sull’inerzia di ricordi, che sul solito binario, quotidianamente facevano la loro comparsa e mi salutavano dagli (s)compartimenti. Uno ad uno. Stagni.Salutavo a mia volta.Li vedevo. Su quel circuito chiuso. Li osservavo.Dai miei occhi vedevo tutto. Ma i miei occhi perdevano me.Pensavo di essere onnisciente, al di sopra delle parti. Invece ero una mera spettatrice.Aspettavo. E aspettando, sotto la doccia, guardavo le mie gambe assottigliarsi.La spina dorsale diventare un bassorilievo, allo specchio. Aspettavo.