*IL GIARDINO FATATO*
.•*´¨`*•.¸¸ Il Mondo Di Fantasia ¸¸.•*´¨`*•.
"Mi dica, lei che è una fatina, non può farmi un incantesimo,
o darmi un filtro che mi renda bello ?
Ciò oltrepassa il potere della magia, signore
e tra me pensai: un occhio innamorato.
ecco l'incanto che ci vuole;
per quell'occhio tu sei bello abbastanza,
e l'espressione cupa del tuo volto
è ancora più attraente della bellezza
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"Jane Eyre"
Charlotte Bronté
Post n°33 pubblicato il 08 Luglio 2016 da madamefairy
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Post n°32 pubblicato il 14 Giugno 2014 da madamefairy
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Post n°31 pubblicato il 14 Giugno 2014 da madamefairy
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Post n°30 pubblicato il 14 Giugno 2014 da madamefairy
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Post n°29 pubblicato il 14 Giugno 2014 da madamefairy
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Post n°28 pubblicato il 14 Giugno 2014 da madamefairy
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Post n°27 pubblicato il 14 Giugno 2014 da madamefairy
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Post n°26 pubblicato il 14 Giugno 2014 da madamefairy
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Post n°25 pubblicato il 14 Giugno 2014 da madamefairy
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Post n°24 pubblicato il 02 Maggio 2013 da madamefairy
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Post n°23 pubblicato il 02 Maggio 2013 da madamefairy
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Post n°22 pubblicato il 02 Maggio 2013 da madamefairy
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Post n°21 pubblicato il 02 Maggio 2013 da madamefairy
Benedetto sia chi inventò il sonno, cappa che copre tutti gli umani pensieri, cibo che toglie la fame, acqua che estingue la sete, fuoco per cui fugge il freddo, freddo che tempra l'ardore, moneta generale con cui tutto si compra, bilancia e peso che rende eguale il re al pastore e il saggio allo zotico. Miguel de Cervantes, Don Chisciotte della Mancia, 1605/15
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Post n°20 pubblicato il 02 Maggio 2013 da madamefairy
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Post n°19 pubblicato il 02 Maggio 2013 da madamefairy
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Post n°18 pubblicato il 02 Maggio 2013 da madamefairy
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Post n°17 pubblicato il 05 Febbraio 2013 da madamefairy
Tanti anni fa il sole e l’acqua erano grandi amici, entrambi vivevano insieme sulla terra. Il sole andava a trovare l’acqua molto spesso, ma l’acqua non gli contraccambiava mai la visita. Alla fine il sole domandò all’acqua come mai non andava mai a trovarlo a casa sua. L’acqua rispose che la casa del sole non era sufficientemente grande, e se lei ci andava con i suoi famigliari, avrebbe cacciato fuori il sole. Poi l’acqua aggiunse: - Se vuoi che venga a trovarti, devi costruire una fattoria molto grande, ma bada che dovrà essere un posto sconfinato, perché la mia famiglia è molto numerosa e occupa molto spazio. Il sole promise di costruirsi una fattoria molto grande, e subito tornò a casa dalla moglie, la luna, che lo diede ospitalità con un ampio sorriso quando lui aprì la porta. Il sole disse alla luna ciò che aveva promesso all’acqua, il giorno dopo incominciò a costruirsi una fattoria sconfinata per ospitare la sua amica. Quando essa fu pronta, chiese all’acqua di venire a fargli visita il giorno seguente. Nel momento in cui l’acqua arrivò chiamò fuori il sole e gli domandò se poteva entrare senza pericolo, e il sole rispose: - Sì, entra pure, amica mia. Allora l’acqua cominciò a riversarsi, accompagnata dai pesci e da tutti gli animali acquatici. Poco dopo l’acqua arrivata al ginocchio domandò al sole se poteva ancora entrare senza pericolo, e il sole rispose: - Sì L’acqua seguitò a riversarsi dentro. Allorché l’acqua era al livello della testa di in uomo, l’acqua disse al sole: - Vuoi che la mia gente continui ad entrare? Il sole e la luna risposero: - Sì. Risposero così perché non sapevano che altro fare, l’acqua seguitò ad affluire, finchè il sole e la luna dovettero rannicchiarsi in cima al tetto. L’acqua si rivolse al sole con la stessa domanda, ma ricevette la medesima risposta, e la sua gente seguitava a riversarsi dentro, l’acqua in breve sommerse il tetto, e il sole e la luna furono obbligati a salire in cielo, dove da allora sono rimasti. Testo prelevato dal web
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Post n°16 pubblicato il 05 Febbraio 2013 da madamefairy
Poesia ![]() Ai vetri della scuola stamattina l'inverno strofina la sua schiena nuvolosa come un vecchio gatto grigio: con la nebbia fa i giochi di prestigio, le case fa sparire e ricomparire; con le zampe imbianca il suolo e per coda ha un ghiacciolo ![]() Sì, signora maestra, mi sono un po' distratto ma per forza, con quel gatto, con l'inverno alla finestra che mi ruba i pensieri e se li porta in slitta per allegri sentieri. Invano io li richiamo: si saranno impigliati in qualche ramo spoglio ; e per dolce imbrogliochiotti, chiotti, fingon d'esser merli e passerotti. Scritta da Gianni Rodari
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Post n°15 pubblicato il 05 Febbraio 2013 da madamefairy
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Post n°13 pubblicato il 17 Dicembre 2011 da madamefairy
La fiaba racconta di un ragazzo che un bel giorno decise di partire alla ricerca del paese dove non si muore mai. A tutte le persone che incontrava per il suo cammino chiedeva dove si trovasse questo paese, ma nessuno sapeva rispondergli. Fece un incontro con un vecchietto che trascinava una carriola carica di pietre, il quale le disse che se non voleva morire sarebbe dovuto rimanere con lui. Non sarebbe morto fino a quando il vecchio non avrebbe trasportato la montagna con la sua carriola. Per fare tutto ciò ci sarebbero voluti cento anni. Dopodiché il ragazzo sarebbe morto. Ma il ragazzo non voleva ciò, così decise di proseguire il suo cammino. Arrivò in una foresta dove incontrò un altro vecchietto che tagliava i rami. Questo le rispose che se non voleva morire sarebbe dovuto rimanere con lui fino a quando non avrebbe finire di tagliare la foresta con la sua falce. Per fare ciò ci sarebbero voluti duecento anni e dopo sarebbe morto. Ma il ragazzo neanche in questo caso accettò perché non era quello che voleva. Continuò il suo viaggio e arrivò in riva al mare dove trovò un altro vecchietto che guardava un’anatra che beveva l’acqua del mare. Il vecchio le disse che non sarebbe morto fino a quando l’anatra non avrebbe bevuto tutta l’acqua del mare e ci sarebbero voluti trecento anni e poi sarebbe morto. Ma neanche questa volta il ragazzo accettò e andò via. Una sera arrivò in un palazzo e dopo aver bussato alla porta, comparve un vecchio. Alla domanda del giovane dove si trovasse il paese dove non si muore mai, si sentì rispondere dal vecchio che era quello il paese dove non sarebbe morto mai. Così il ragazzo rimase con il vecchio per moltissimi anni ma un giorno pensò di volere tornare a casa a trovare i suoi genitori. Ma il vecchio le disse che era passato ormai tanto tempo, tanto che i suoi genitori erano morti. Così il giovane rispose che voleva andare a rivedere il suo paese e il vecchio le diede un cavallo bianco che correva velocemente solo che non doveva assolutamente mettere i piedi a terra, altrimenti sarebbe morto. Il ragazzo prese il cavallo e partì. Arrivò al suo paese ma non trovò la strada che lo conduceva a casa sua, chiese notizie dei suoi amici e della famiglia, ma nessuno sapeva rispondergli. Così pensò di ritornarsene indietro e nella strada del ritorno incontrò un carretto trascinato da un bue. Il giovane si fermò poiché il carrettiere aveva bisogno di un aiuto per la sua ruota rimasta incastrata. Ma il ragazzo le rispose che non poteva mettere i piedi per terra. Ma ebbe talmente pena del carrettiere che scese da cavallo e subito appena mise un piede a terra il carrettiere lo prese per un braccio dicendogli che era la Morte e non poteva sfuggirgli. E così il ragazzo morì come fecero tutti gli altri uomini. Italo Calvino
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Incantesimo di uno
Spirito dei Tumuli
Fredda la mano ed il cuore e le ossa,
Freddo anche il sonno è nella fossa:
Mai vi sarà risveglio sul letto di pietra,
Mai prima che muoia il Sole e la Luna tetra.
Nel vento nero le stelle anch'esse moriranno,
Ed essi qui sull'oro ancora giaceranno,
Finchè l'oscuro signore non alzerà la mano
Sulla terra avvizzita e sul mare inumano.
Tolkien
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