"VITA è ADESSO "

Post N° 29


                               "In essa" il poeta si domanda rivolgendosi ai politici; che genere di madri avete avuto per essere diventati quel che siete                              La ballata delle madri **Mi domando che madri avete avuto. Se ora vi vedessero al lavoro in un mondo a loro sconosciuto, presi in un giro mai compiuto d’esperienze così diverse dalle loro, che sguardo avrebbero negli occhi? Se fossero lì, mentre voi scrivete il vostro pezzo, conformisti e barocchi, o lo passate a redattori rotti a ogni compromesso, capirebbero chi siete?**Madri vili, con nel viso il timore antico, quello che come un male deforma i lineamenti in un biancore che li annebbia, li allontana dal cuore, li chiude nel vecchio rifiuto morale.  **Madri vili, poverine, preoccupate che i figli conoscano la viltà per chiedere un posto, per essere pratici, per non offendere anime privilegiate, per difendersi da ogni pietà. **Madri mediocri, che hanno imparato con umiltà di bambine, di noi, un unico, nudo significato, con anime in cui il mondo è dannato a non dare né dolore né gioia. ** Madri mediocri, che non hanno avuto per voi mai una parola d’amore, se non d’un amore sordidamente muto di bestia, e in esso v’hanno cresciuto, impotenti ai reali richiami del cuore.**Madri servili, abituate da secoli a chinare senza amore la testa,a trasmettere al loro fetol’antico, vergognoso segretod’accontentarsi dei resti della festa.**Madri servili, che vi hanno insegnatocome il servo può essere feliceodiando chi è, come lui, legato,come può essere, tradendo, beato,e sicuro, facendo ciò che non dice.**Madri feroci, intente a difenderequel poco che, borghesi, possiedono,la normalità e lo stipendio,quasi con rabbia di chi si vendichio sia stretto da un assurdo assedio.**Madri feroci, che vi hanno detto:Sopravvivete! Pensate a voi!Non provate mai pietà o rispettoper nessuno, covate nel pettola vostra integrità di avvoltoi!**Ecco, vili, mediocri, servi, feroci, le vostre povere madri!Che non hanno vergogna a sapervi– nel vostro odio – addirittura superbi,se non è questa che una valle di lacrime.**È così che vi appartiene questo mondo:fatti fratelli nelle opposte passioni,o le patrie nemiche, dal rifiuto profondoa essere diversi: a risponderedel selvaggio dolore di esser uomini.**Pier Paolo Pasolini