Madre Terra

E' attraverso di noi che il Graal riappare 


“Dobbiamo ricordare come e quando ognuna di noi ha vissuto un'esperienza della Dea, e si è sentita confortata e completata grazie a lei.Si tratta di sacri momenti eterni che, per quanto numinosi possano essere stati, senza parole è difficile recuperarli.Ma quando qualcun'altro parla di una simile esperienza, può rievocarne in noi la memoria e ripristinare quei sentimenti atti a riportare in superficie l'evento. Questo accade solo quando, e se, parliamo per esperienza personale. Ecco il motivo per cui abbiamo bisogno di parole che esprimano i misteri femminili.Come tutto ciò che appartiene alle donne, sembra sia necessario che una donna alla volta partorisca ciò che sa.Facciamo l'un l'altra da levatrici alle nostre coscienze.
La prima volta, rivelare la nostra verità ci fa paura. In seguito diventa più facile. Alle radici della nostra esperienza collettiva di donne sappiamo che i rischi esistono.Da qualche parte in fondo all'anima ricordiamo l'epoca dei roghi, l'epoca in cui le donne venivano perseguitate come streghe e bruciate vive.E questo andò avanti per tutti i trecento anni dell'Inquisizione. In quello che ai giorni nostri è stato definito "l'olocausto delle donne", morirono più donne sul rogo di quanti non ne abbiano uccisi i nazisti nelle camere a gas durante l'Olocausto della seconda guerra mondiale.Prima vennero bruciate le levatrici con l'accusa di alleviare i dolori del parto (cosa che contravveniva all'ingiunzione biblica che condannava le donne alla sofferenza), poi fu la volta delle guaritrici che conoscevano le proprietà medicinali delle erbe, donne che celebravano le stagioni, donne eccentriche, donne che possedevano beni di cui altri volevano appropriarsi, donne senza peli sulla lingua, donne intelligenti, donne prive di protezione.Questa memoria collettiva produce un effetto più forte di qualsiasi altro trauma represso; scoprire reciprocamente le nostre esperienze sacre e trovare le parole per esprimerle ci getta nell'ansia. Abbiamo bisogno di coraggio per sostenere ciò che sappiamo.Da qualche parte in fondo all'anima, noi donne ricordiamo un'epoca in cui la divinità era chiamata Dea e Madre.Quando veniamo iniziate ai misteri della donna scopriamo allora di essere le portatrici del sacro calice, scopriamo che è attraverso di noi che il Graal riappare. [..]” Jean Shinoda Bolen, Passaggio ad Avalon