Tra pànico e panìco

Post N° 12


Oggi cercavo, e sottolineo cercavo, di fare ordine fra le mie carte. Premetto che, essendo una grande romantica ( sė, sostanzialmente. E' inutile che qualcuno di voi rida), tendo a conservare tutto, anche le cose pių insignificanti o assurde: scatole, nastrini, bigliettini, fatture del ristorante,( se la serata č stata particolarmente edificante), letterine di alunni etc etc.... Ora, fra questi miliardi di cianfrusaglie ho trovato una mia poesia, risalente alla mia adolescenza. Ve la scrivo cosė come l'ho trovata:Sono nientesono nebbiasono tempesta dell'animasono pensieri che annaspano. Sono il buio, sono la paura.Sono la ruota del pozzosenza fondoche si affatica inutilmente.Sono la notte, sono i miei sognisono i miei fantasmi.Non sono io.L'ho letta con un sorriso sulle labbra, come leggendo uno scritto di qualche mio parente adolescente. Poi ho pensato a quanta silenziosa sofferenza ci doveva essere in me.