Chiamatemi Maestro

Delirio


Non cerco l’amore eternocerco l’amore vero,anche se per pochi istanti,per pochi giochi di sguardi.Non cerco l’equilibrio,la persona posata che mi sappia bilanciare:non esiste.Cerco l’intesala complicitàla forzala lealtàed oltremodo cerco la sincerità.Cerco la mia felicità.Cercavo me stesso,ma forse non m accorgevo di essere da sempre stato al mio fianco.Certo, a vivere in menon è una persona soltanto,come del resto in ciascun essere razionale.Esistono tanti noi stessi effettivie tanti noi stessi fittizi.Io possiedo e sono cosciente oradi due me.Uno la riesco a gestire,l’altro, ribelle e trasgressivo in ogni cosa,scalcia e corre follecome un furente toro di Pamplona.E percorre mille viespesso oscure all’umana ratio,per raggiungere a testa bassa.gli obbiettivi prefissati.Ma non perché sia timorosobensì perché non gli interessa affrontaregli sguardi colpevolizzanti della gente.
Non più.Che senso ha uniformarsi?È forse comodo.Già, una pura e semplice comoditàdettata dalla pigrizia della quale siamo ormai imbevuti.Ci pervade le viscere riducendoci come piccoli pezzetti di stoffaabbandonati, a nostro dire, al decorso del nostro vivere.Sono bugie,bugie!La volontà è la chiave.La volontà è il futuro,il mio.Io voglio vivere.Io voglio essere felice.Io non voglio uniformarmi,voglio distinguermi.Io voglio essere entrambi i meche mortalmente si combattonogiacchè da questo conflittosi genera il mio Io complessivo.Io voglio vivere sbilanciato.Io voglio una persona al mio fianco:un uomo, una donna,un amico, un amica,un amore, una vita. Io voglio tutto questo. Io l’avrò.L’avrò.Un giorno.