UNA NUOVA ALBA

20 Ottobre 2009 (continuazione post n° 600)


Volevo che la sera fosse altrettanto speciale.Già sapevo cosa “imbrogliare su” se fossimo usciti, ma lui non stava bene. Il collo e la schiena gli dolevano molto, da muoversi a malapena e quando gli ho solo accennato se avesse voluto uscire la sera o stare a casa, dispiaciuto mi disse “Non arrabbiarti, ma preferirei stare a casa”.Poco importava “quella” sorpresa gliela avrei riservata per un’altra volta, per un’altra occasione.Pensavo che semplicemente avrei potuto fare una cenetta per me e lui e basta… per una volta avrei cucinato io, visto che lo fa sempre lui, finché alle 19.30 mi manda un sms con scritto “Mi dici che altro hai in mente per stasera e se vuoi uscire?”.Non risposi subito. Corsi in pasticceria per prendere qualcosa per noi due. Per la nostra serata.Nel frigo c’era proprio un dolce mignon bellissimo con del cioccolato come piaceva a lui. Lo presi e ci feci mettere la scritta “Buon compleanno”.Uscita risposi alla sua domanda dicendogli che la scelta spettava a lui. Così propose di raggiungerlo a casa di sua mamma e lì avremmo deciso se stare a casa di lui o uscire.Fatta! Per la testa mi era già balenata un’altra idea.Arrivata gli dissi che se non stava bene potevamo anche stare a casa sua, ma che io sarei partita subito, mentre lui mi avrebbe raggiunto dopo. Niente da fare, disse che doveva andare a casa ad accendere il fuoco e così fu. Discutere era inutile con lui e così accettai.A casa gli dissi che doveva farsi la doccia e stare dentro al bagno finché io non gli dessi il permesso di uscire.Avrei voluto anche preparargli la cena per quello che mi era possibile, ma non potevo tenerlo in bagno ore e così avremmo cucinato dopo assieme.Mi chiedevo cosa pensasse che stessi facendo…Mentre lui era in bagno, io corsi in macchina a prendere il suo regalo, diviso in tre pacchetti e la torta. Preparai la tavola per quello che potevo fare, visto che non era in programma di cenare a casa e presi delle candele a forma di palla colorate e profumate.Per fortuna le avevamo acquistate di recente. Blu, azzurre e rosa chiaro.La tavola era pronta, la luce della cucina era spenta e dalla vetrata della stufa usciva un caldo avvolgente e una luce bellissima.Dal bagno per venire alla cucina bisogna attraversare il corridoio e da lì avrebbe avuto inizio la sorpresa.Tutto era buio, solamente tre candele per terra segnavano la traiettoria da seguire per andare in cucina. A lato della prima candela c’era un biglietto d’auguri. Ne seguivano altri 2 sulle altre candele con allegati i regali, perché il terzo si trovava sulla tavola, accanto al dolce ed altre due candele accese.Tutto era pronto. Gli dissi che avrebbe potuto uscire e di tenere le luci spente.Io ero accanto alla porta ad attenderlo mentre usciva. Subito nel suo viso si stampo un sorriso di stupore e mi abbracciò.Gli dissi di sbrigarsi che se continuava così le candele si sarebbero finite.Sul primo biglietto gli specificavo che i pacchetti erano tre come alcune cose che per noi avevano un significato e come il 3 del 30. I suoi anni.Letto il primo bigliettino gli feci spegnere la candela e passare alla prossima.Ogni biglietto era quasi un’indicazione di quello che avrebbe trovato dentro ad ogni singolo pacchetto. Scartato il primo trovò una schedina di memoria. Gli scrissi nel biglietto che gli sarebbe servita visto che con il passare degli anni già si notava la perdita di memoria. Spense la seconda candela e passo alla terza. O meglio al terzo biglietto. “Le scatole vuote volano (solo pochi sanno il significato!), anche se una scatola vuota non è, ma dentro ci potrai mettere qualcosa” e scartando il secondo regalo ci trovo dentro una custodia in pelle. Poté spegnere la terza candela perché ora poteva entrare in cucina ed alla vista della tavola addobbata con candele, torta,
regalo e la luce del fuoco che usciva della stufa che faceva da contorno, gli scesero dei lacrimoni e mi abbracciò.Aveva avuto tante emozioni in quella giornata e sapevo pure che nell’ultimo anno gli erano successe tante brutte cose che lo avevano fatto soffrire tantissimo e lui era così vulnerabile ora…Cercai di farlo ridere, ma non era proprio semplice, minacciai di portarmi via l’ultimo regalo che ancora doveva aprire e lo feci scoppiare in una risata ed asciugandosi le lacrime lo aprì.Alla vista della digitale, nera lucida, sottile con un grande schermo, esclamò che era stupenda, che non aveva il coraggio di toccarla e che non avrei dovuto spendere dei soldi, che io facevo tanto per lui e che con il periodo che aveva avuto non avevo motivi di stare con lui, ma solo tanti per lasciarlo.Lo tenevo abbracciato mentre lui seduto ed appoggiato a me continuava a piangere.Io lo coprivo di baci e lui “Mi sembra impossibile di avere trovato una persona che mi ami veramente!”. Gli ripetei mille volte che era così e che avrebbe dovuto sopportarmi ancora per tanto tempo e che ora per punizione avrebbe dovuto cucinare per me (tanto per cambiare, visto che lo fa sempre lui, ma a lui piace farlo).Cenammo e poi ci mangiammo una bella fetta di dolce, abbozzandogli “Tanti auguri a te…”Tutto era stupendo, si era creato un clima magico e la serata era tutta nostra…