AbbeceDario

Due uomini di latta


Il mio destino è quello di vivere i momenti più belli sotto la pioggia.Forse il cielo vuole lavarmi di dosso i peccatiprima ancora che li commetta.Come Domenica 13 Luglio 2008 al Parco della Certosa di Collegno(ex manicomio della provincia di Torino)Presentiamo con orgoglio i biglietti all’ingresso e cerchiamo il nostro spazio vitale, in attesa di ascoltare e vedere i Mitici Deep Purple per la quarta volta.Ci guardiamo attorno e tutto il mondo sembra chiuso dentro quelle mura.Io e il mio amico di sempre, Gabriele,troviamo il tempo per fare simpatiche conoscenzee tra queste il mitico Roger Glover bassista dei Deep.Ridendo e scherzando il tempo passa velocemente,ma in fondo sembra non essere mai passato.Torniamo col pensiero a 21 anni fa,la nostra prima volta a Norimberga,al Monster of Rock, dove i Deep Purple si esibirono,sotto la pioggia battente.Con gli occhi al cielo vorremmo vedere una stella cadente,ma l’unica cosa che cade è la pioggia complicedei nostri ricordi.Tutto sembra uguale el'entusiasmo è quello di sempre!Quella magia la respiriamo(forse è marijuana)fino a quandosul palco salgono gli Dei dell’olimpo,in quel momento tutto si trasforma in qualcosa di mistico.Ogni cosa ci sembra eterea, posseduti e nutriti da briciole di giovinezza.I Cinque musicisti in sella da 40 anni, sanno ancora cavalcare.Poi, sulle note del terzo pezzo, Strange kind of woman, con il diluvio ormai all'apice, una scarica nelle casse segnala l'inizio della fine...black out totale. Una miriade di fulmini colpiscono il terreno circostante.Forse è la mano di Zeus indispettito per non essere stato invitato.Bagnati di pioggia, con le nostre teste da pulcini,tra tuoni e lampi, decidiamo di uscire dal concerto.Smarriti come chi abbandona la nave, ci defiliamo in mezzo a tanta altra gente e ce ne torniamo a casa.Un lunga spasmodica corsa verso il parcheggioci sfianca.Sembriamo due uomini di latta,ammaccati ed arrugginiti dalla pioggia.In macchina odore di pioggia, muffa, marijuanae quel sorriso stampato sulla faccia che proprio non se ne vuole andareEcheggia ancora il ricordo vivido di una serata senza filtri e schemi precisi.Abbiamo assorbito tutto di quel concerto,anche la breve ma intensa performance dei mitici Deep…Il concerto è poi ripreso, anche senza di noi,ma in fondo c'eravamo,ci siamo sempre stati.Ilpoetastro, 14 Luglio 2008.