Questione di Feeling

Post N° 56


Trent'anni fa moriva Re CecconiIndimenticato campione della LazioIl tempo scorre velocemente, ma il ricordo di Luciano Re Cecconi non ha lasciato il cuore degli appassionati del mondo del calcio. 'L'angelo biondo' moriva 30 anni fa, il 18 gennaio 1977, a causa di una terribile quanto assurda tragedia: un colpo di pistola che lo colpì in pieno petto e spense tutti i sogni di gloria di uno dei più grandi di sempre. Vincitore di uno scudetto con la Lazio, Cecconi morì a soli 29 anni.
Una morte incredibile che sconvolse tutto e tutti, a cominciare dai suoi tifosi che ogni domenica tifavano per lui gustandosi i suoi tocchi magici e le sue sgroppate in mezzo al campo. Luciano Re Cecconi venne ucciso esattamente trent'anni fa: la sera del 18 gennaio 1977, l''Angelo biondo', soprannominato così per la sua folta chioma di capelli, si trova in compagnia di due amici, il compagno di squadra Pietro Ghedin e il profumiere romano Giorgio Fraticcioli. Quest'ultimo deve sbrigare una commissione presso la gioielleria di Bruno Tabocchini, nel quartiere Flaminio della capitale. Quando i tre entrano nel negozio, Re Cecconi esclama per scherzo "Fermi tutti, questa è una rapina!". Purtroppo Luciano sceglie il momento sbagliato: Tabocchini ha subito di recente due rapine vere e il timore che la cosa possa ripetersi lo ha spinto a nascondere sotto la cassa una pistola. Il gioielliere non riconosce Re Cecconi, che ha il bavero alzato e tiene una mano in tasca: crede che sia un rapinatore, con una pistola nella tasca, e fa subito fuoco colpendolo in pieno petto. Re Cecconi lascia la moglie, Cesarina, e 2 figli, Stefano e Francesca. A distanza di trent'anni dalla sua scomparsa esiste ancora una fondazione umanitaria che porta il suo nome. In dieci anni di carriera, tra Pro Patria, Foggia e Lazio, Re Cecconi realizza otto gol con numerose presenze nonostante diversi infortuni e vince il titolo con la maglia biancoceleste nel 1974. Due presenze in Nazionale a condire una vita calcistica straordinaria, che poteva essere ancora più grande. Un colpo di pistola fermò tutto, tranne l'affetto e la gratitudine nei suoi confronti.www.lucianorececconi.it