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Gatti


Non so bene, perchè scrivo qui. Forse perché a volte è necessario aggrapparsi alla scrittura per dire quello che si vuole dire, raccontare quello che si vuole raccontare.O forse, perchè qui rileggerò questo post tra qualche anno e non andrà perso nel caos di fogli, foglietti, file sul computer.E quando lo leggerò mi ricorderò del mio gatto.Il mio gatto è sparito sabato sera, e non è più tornato. Conoscendolo, così come ho conosciuto ogni mio gatto,  ormai non credo che tornerà mai più.Il mio gatto si chiama "Pippo" un nome un pò banale forse, ma mia madre non ha mai avuto una grandissima fantasia con i nomi. Non è stato il primo gatto che ho avuto. Il primo si chiamava "Tommy" era un siamese con gli occhi azzurri ed è vissuto per 13 anni. "Tommy" era il primo gatto veramente mio. Che stava a casa mia e non da mia nonna in campagna. Io ho sempre creduto che "Tommy" fosse la reincarnazione di mio nonno che non ho mai conosciuto. Aveva gli stessi occhi azzurri, privi di cattiveria. A guardare le due foto, l'uomo e l'animale, nulla è uguale. Tranne quell'azzurro così intenso, così privo di malizia, di qualsiasi pensiero cattivo. Ho sempre pensato che mio nonno, anche se non l'ho conosciuto, doveva essere stata una persona buona."Tommy" è morto, e per me è stato perdere come un fratello, una presenza costante, giornaliera per 13 anni. Un compagno silente che ti accetta al di là di tutto. E' stato un dolore davvero forte, perché era parte della famiglia.L'altra mia gatta è "Milly" è una bella certosina di 16 anni, ormai vecchiotta e longeva, anche lei trovatella come "Tommy". L'ho trovata qualche anno dopo nel portone di casa, e l'ho tenuta. "Milly" è una vecchia gatta ormai, ma l'affetto che nutre per me (in particolare) è immutato. E finchè ce l'ho, me la godo ogni volta che posso.Poi la scorsa primavera è capitato "Pippo". Un batuffolo di pelo che veniva a mangiare.Non si sa quanto ci è voluto prima di riuscirlo a toccare. Ho passato ore intere a giocarci per poterlo afferrare e spupazzare un pò."Pippo" è bellissimo. Incrocio con un gatto norvegese, una coda che sembra un castoro, pelo lungo e sguardo da lince. E' entrato a far parte della famiglia, conquistandoci con la sua bontà.Si, perchè anche gli animali hanno un carattere, anche gli animali hanno una personalità. Da dove nasce questo mio amore per i gatti? Io credo che dipenda dalle notti estive.Quando in campagna mi siedevo nel campo del vicino, in mezzo al fieno appena tagliato. Quando l'odore della campagna sa di estate come nessun'altra cosa. Quando le stelle sono così grandi e luminose, che non puoi fare a meno di starle a guardare.Lì, nella solitudine e nella campagna, si avvicinava sempre un gatto, e mi teneva compagnia. Le sue fusa erano l'estate e mi amava dell'amore temporale, che solo gli animali sanno dare.Perchè gli animali sono innocenti. Sono gli unici ad esserlo. C'è chi dice che i gatti sono opportunisti. Luoghi comuni di chi non ha mai avuto un gatto. Un gatto è semplicemente indipendente. Da quando vuole dare. Ma lo fa incondizionatamente.Perchè ad un gatto non importa nulla, che sei bello o brutto, che sei stupido o intelligente. Per un gatto conta solo che gli vuoi bene. Si certo, il mangiare è importante, altrimenti non sarebbero gatti. Ma non è mai solo quello.Quindi il mio amore per i gatti nasce da queste notti estive, dove eravamo io ed un gatto e la campagna. Nient'altro in giro. Nient'altro sulla terra. Da questa estrema complicità è nato questo legame così forte. Questo mio ammirare i gatti pur sentondomi, di carattere, più vicino al lupo."Pippo" se n'è andato ed è andato incontro alla notte. Cercando qualche gattina. Non è ancora tornato e ormai dubito che tornerà. Questo mi riempie il cuore di tristezza.E' un pò come con le donne, un pò come con l'amore. Ogni volta ti dici che ti da tanto, ogni volta che lo perdi, ti dici che non lo rifarai. Ogni volta lo rifai.Così va la vita, così sono i gatti. Io gli voglio bene e gliene vorrò a distanza di anni. Così come ho voluto bene a tutti i gatti della mia vita. Sono triste, ma so di avergli dato l'affetto che chiedeva, di aver fatto il possibile per lui. Il resto, come per le persone, le piante, i satelliti solari, e tutti gli oggetti animati ed inanimati, è semplicemente vita.Sabato pomeriggio dormiva sul mio letto, steso con i suoi quasi 8kg di gatto e pelo (beh non è certo un gattino). Mi sono avvicinato e mi sono steso vicino a lui ed ha iniziato a fare le fusa.Lo voglio ricordare sempre così. Così come ricordo ogni gatto, ogni amore, ogni persona, che mi ha dato qualcosa nella vita. Di piccolo, o di grande.Mi lascia un pò più solo. Perchè ogni amico che se ne va, sia esso persona, gatto, cane o altro animale, ci lascia più in balia della nostra solitudine.Ma la vita è anche questa. Ed un gatto non se ne curerebbe. Cercherebbe il suo cibo, cercherebbe un pò di amore dalla sua famiglia, cercherebbe una gatta per la notte.Un gatto uscirebbe semplicemente sulla terrazza e canterebbe un "De Profundis" gattesco per ogni amico andato.Riprenderebbe la sua vita, un pò più solo.