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Ottobre


Questo ottobre ha una detonazione calda. Quasi crudele. Estate che non passa, sole che scotta, pioggia che non arriva. Come se al di là delle alpi, nelle zone nordiche, più su della foresta nera, qualcosa si fosse fermato.C'è un socchè di sospeso, in questo sole ed in questa luce. Sarà che le foglie muoiono lo stesso ed i giorni passano lenti come sanno passare solo i giorni.Ottobre, una parola blu sullo sfondo del tramonto. L'aria è decisamente limpida, anche se manca quel refolo freddo che sa di neve.Ancora è estate e la gente marcisce dentro, fiorisce, appassisce.Manca quell'imbrunire arancio, quel sapore di bosco e foglie, funghi.Le stelle sono ancora grandi, dalla bocca estiva. Così diverse dalle piccole capocchie di spillo dell'inverno.C'è una mancanza. Che trasciniamo verso l'inverno. Diamo a questa mancanza il nome di un mese. Ma un nome è solo un nome, nient'altro che un nome. Riempiamo la nostra mancanza di mille contenuti.Parole. Sintetizziamo la natura mortente delle foglie, in parole che restano attaccate agli alberi. E che, seppure in ritardo, cadranno in terra, per disseccarsi e diventare humus.I nostri giorni, sono la sequenza inalterata di questa stagione, ancorati all'estate passata, che non vuole passare.Solo quando sei in macchina e ritorni. Solo sulla strada del ritorno. Ti accorgi che la luce è diafana, nello specchietto retrovisore. Il sole s'incendia, come solo ad ottobre sa incendiarsi.L'estate è finita anche se fa caldo, e la tua vita sta andando avanti. Siamo la natura delle foglie.