Creato da mareblu.sg il 23/06/2011

Salento ti Amo

Si scrive Salento,ma si legge PARADISO!

 

Proteste dei Castellucciani

Post n°166 pubblicato il 01 Luglio 2017 da mareblu.sg
 

NO ALLE NAVETTE PER VEDERE LA FIORITURA !!!!    

 

Portate rispetto a chi è ferito nel cuore e nell'animo perchè ha perso i propri cari 

e le proprie ebitazioni !!!!

 

 

‘Navette' a Castelluccio di Norcia, il ‘no' degli abitanti: "E' turismo della tragedia"

Ferma opposizione dei Castellucciani all'arrivo delle 'navette' nel borgo distrutto dal sisma: "Macabra visione delle macerie e del nostro dolore"

CASTELLUCCIO DI NORCIA - Come era stato annunciato nella serata di ieri, dal prossimo weekend, inizierà la sperimentazione lungo la strada Provinciale 477. Nella giornata del 27 giugno, il Comune di Norcia, ha fornito ulteriori indicazioni su come verrà gestito il servizio di navetta che garantirà il collegamento fra il capoluogo e il borgo.

Le corse Sarà la Pro Loco di Norcia a gestire i ‘transfert' sabato e domenica. Saranno allestite circa 4 corse al mattino e altrettante il pomeriggio, con orari e costi che saranno definiti e comunicati sul sito del Comune di Norcia e sulla pagina Facebook. "Vogliamo sperimentare come reagirà la nuova utenza a raggiungere Castelluccio, seppur consapevoli che al momento il borgo è privo dei servizi che erano garantiti fino lo scorso anno - dichiara il vicesindaco Altavilla - Questo è un modo per riapprocciarsi allo spettacolo unico che la natura ogni anno offre. Per organizzare al meglio il servizio e soddisfare le esigenze - prosegue - si potrà accedere solo su prenotazione". A tal proposito sarà comunicato domani anche un numero telefonico per prenotare l'escursione a Castelluccio. "Al fine di mantenere gli impegni assunti, le Istituzioni hanno fatto il massimo possibile", dichiara il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. "Percorrendo la SP 477 sarà chiaro e palese constatare quali siano le difficoltà oggettive che si incontrano e le relative problematiche che si tenta di risolvere. Con il tempo - prosegue - tenteremo di tornare alla qualità di servizi che Castelluccio poteva offrire".

Informazioni e servizi Chiunque voglia raggiungere Castelluccio in questo primo weekend, troverà fruibili i servizi dei due agriturismi aperti. Il Comune consiglia di attrezzarsi, come richiedono le escursioni in montagna e il cambio repentino del clima. In caso di pioggia, sono comunque previste delle strutture sin da ora dove poter trovare riparo. Le zone rosse del centro del paese saranno chiuse e si chiede la collaborazione e senso di responsabilità, nel rispettare i divieti onde evitare di incorrere in denunce penali. Dal prossimoweek end dunque sarà possibile raggiungere Castelluccio anche con mezzi privati; i servizi di prima necessità e un'altra area parcheggio, oltre quella nei pressi del ‘fontanile', saranno implementati per migliore l'accoglienza. Il servizio ‘navetta' sarà disponibile anche nel fine settimana dell' 8 luglio, e sarà possibile prenotarsi dunque già a partire da questo fine settimana, al numero di telefono preposto. Prima arriva la prenotazione e più facile sarà per chi gestisce, rispondere alle richieste. "Invitiamo ad usufruire delle navette anche nel prossimo fine settimana. Oggi non possiamo dare delle risposte come fossimo in tempo ordinario - rimarca il Sindaco - stiamo cercando di recuperare gradatamente i dettami e le impostazioni relative al Pams, applicato in via sperimentale lo scorso anno. Chiediamo a tutti di aiutarci visitando il nostro territorio - dice Alemanno - al contempo chiediamo di aver pazienza e spirito di collaborazione se qualcosa non dovesse funzionare al meglio. Già dal prossimo week end saranno aperte altre strutture e saranno erogati ulteriori servizi".

Il ‘no' dei castellucciani Un netto ‘no' alla sperimentazione all'arrivo dei turisti è stato espresso dagli abitanti della frazione, che in una nuova lettera di fuoco indirizzata al sindaco e firmata dai presidenti di Comunanza agraria, Pro loco e onlus ‘Per la vita di Castelluccio di Norcia', bollano il progetto come "turismo della tragedia".

Illustre Signor Sindaco,

le rappresentanze della popolazione di Castelluccio di Norcia (residenti, lavoratori e proprietari di immobili) in intestata, da tempo ben note alla S.V., hanno appreso dalla stampa - ella non ha ritenuto di dovere rendere partecipi i Castellucciani di decisioni che riguardino il territorio ove svolgono i propri diritti ed interessi legittimi - la definizione di un piano per la riapertura della SP477 che prevede per il primo e il 2 luglio un servizio navetta (a pagamento) organizzato dal Comune di Norcia e l'8 luglio la riapertura, a senso unico alternato, della detta strada.

Tale decisione è stata presa in audita altera parte dal Comune di Norcia in totale assenza, fosse anche per un mero parere, dei rappresentanti dei Castellucciani, soggetti finali ove ricade l'effetto di ogni risoluzione inerente il detto territorio.

Nonostante la Pro Loco di Casteluccio di Norcia, in rappresentanza dei Castellucciani, avessero espresso parere negativo al Vice Sindaco di Norcia Altavilla, il Comune ha dunque ben pensato di affidare la gestione delle navette alla Pro Loco di Norcia (!).

A ciò si devono aggiungere le miopi affermazioni emerse durante la riunione ricognitivo-politica tenutasi a Roma alla presenza del Presidente del Consiglio Gentiloni.

Andiamo con ordine.

Il Comune di Norcia ci comunica che nelle giornate di sabato e domenica verranno organizzate tre o quattro corse la mattina ed altrettante il pomeriggio con il servizio navetta per raggiungere la frazione di Castelluccio. Dopodiché, viene precisato, dall'8 luglio la strada sarà riaperta al transito. Quali possono essere le motivazioni che spingono l'Amministrazione, dalla totale stasi, ad accelerare così i tempi da voler, da un momento all'altro, affannarsi per salvare la reputazione? Perché questa corsa affannata solo all'ultimo minuto quando da mesi - non vogliamo neanche ricordare quanti perché fra poco dovremo dire anni-, tutto era talmente burocratizzato da far sembrare assurde simili richieste?

Forse perché la stagione della "Fioritura" quest'anno è anticipata e si rischia di mandare i turisti in questo bel tour a fotografare il solo verde rimasto e non più i fiori a causa dei notevoli ritardi?

Se si fosse intervenuti in tempo, non sarebbe servita questa accelerazione nei minuti di recupero, quando per l'intero tempo si è rimasti inerti. Ma l'immobilità del passato è talmente evidente che noi siamo anche disposti ad accantonarla per guardare al futuro.

D'altronde ai turisti si era promesso che avrebbero ammirato la nota Fioritura ed il Comune si era impegnato: di certo ora non può rimetterci la faccia!

Questo noi lo definiamo voler fare un passo più lungo della gamba.

"Deportare" i turisti a scattare le fotografie per dare l'immagine che le promesse siano state rispettate con l'impegno dell'Amministrazione si ritiene scorretto, totalmente irrispettoso nei confronti di quei cittadini che quelle richieste le rivendicano da tempo senza neanche ottenere risposta.  

Però per dimostrare di essere attivi come segno di ripartenza allora subito la macchina si mette in moto a comando, a piacimento del ritorno di immagine accompagnato da un ripugnante interesse al guadagno. Ma si sa, per far cassa anche le forme di entrata fondate su scelte sconcertanti sono sempre ben accette, anche a costo di essere irriguardosi nei confronti di quelle persone che da questa disgrazia sono veramente state colpite e affondate. 

Mandare dei turisti sulla piana di Castelluccio senza offrirgli un'ospitalità "base" per così definirla, neanche assicurando i servizi igienici elementari, ci sembra inaccettabile. Il Comune preciserà poco dopo che ben due strutture ricettive sono pronte per ospitare i turisti, dimenticando, però, una questione di fondamentale importanza: l'Amministrazione ha omesso di precisare che una di queste accoglie un esiguo numero di persone e l'altra, di dimensioni maggiori, offre solo ospitalità ricettiva senza ristorazione.

Ecco per queste semplici motivazioni la scelta comunale ci sembra insensata, eccessivamente affrettata quando oramai aspettare una settimana in più non avrebbe comportato tanto di diverso, ma avrebbe potuto permettere un'ospitalità degna di questo nome, nel rispetto della cultura dell'accoglienza dei Castellucciiani che onorabilmente da sempre offrono.

Per tali ragioni la scelta dell'Amministrazione che appare insensata, o meglio, sembrerebbe dettata da una mera ragione di "facciata" politica per mantenere credibilità piuttosto che da reali intenzioni di far ripartire la vita a Castelluccio.

E' sconcertante che il Comune di Norcia, chiamato proprio a proteggere ed aiutare la popolazione che lo ha eletto a tutela dei propri diritti ed interessi sul territorio, abbia deliberatamente scelto di assumere decisioni senza consultarne tutte le rappresentanze (palesatesi più volte con missive ed incontri) e senza tenere conto del fondato parere negativo espresso da una di esse: in un momento storico così difficile per chi ha perso tutto, si è dato un ulteriore colpo alla dignità di persone che con decoro hanno sempre dato credito alle promesse - ad oggi, non mantenute - ignorandone completamente le istanze ed i bisogni.

L'ascolto raffigura la voce ed il ruolo dei cittadini-contribuenti-elettori nel governo delle comunità (per realizzare il processo decisionale sulle politiche pubbliche), pertanto, la risoluzione assunta SENZA riconoscere il detto ruolo e funzione ai portatori di interessi diffusi, quali le rappresentanze in intestata, ha violato come uno schiaffo in piena faccia, i diritti e gli interessi dei cittadini, nonché il "diritto ad una buona amministrazione" (art. 41 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea).

Per quanto concerne la notizia che riporta la dichiarazione del Sindaco, "Sarà attivato anche un numero telefonico per prenotare l'escursione al borgo di montagna distrutto dal sisma", si resta basiti, in enorme imbarazzo circa la risposta che debba essere data, posto che è ontologicamente inconcepibile una tale esternazione.

Il paese (al più castello ma non borgo), è un cumulo di macerie, mai spostate, dalle quali emergono effetti personali di chi ci ha vissuto, brandelli di ciò che ricorda una esistenza fatta di duro lavoro per mantenere tenacemente in vita un luogo privo di servizi primari essenziali. Tenacemente rimasto in vita nella comunità esiliata anche in questi mesi di continue richieste rimaste inascoltate.

Non si comprende quale escursione sia possibile garantire al turista, se non la macabra visione di macerie ovunque e del dolore negli occhi dei Castellucciani.

Ora, esterrefatti da simili esternazioni, che mai ci saremmo aspettati, oltretutto pronunciate da una Istituzione che per prima dovrebbe combattere questa forma di turismo malato invece di proporlo e incentivarlo, anche ipotizzando di tralasciare quando appena detto, analizziamo quello che si vuole porre in essere. "Un'escursione al borgo di montagna distrutto dal sisma", ecco le testuali parole rilasciate alle testate giornalistiche.

Ma valori, quale il ritegno, il contegno, il riserbo: che fine hanno fatto? Il rispetto nei confronti di chi in quelle case e cose ha perso lavoro e ricordi dov'è?

Un'Istituzione deve essere un modello cui ispirare la propria condotta, ma se questi sono i principi verso cui modellarsi dobbiamo veramente aver ragione di temere per il futuro, specialmente delle nuove generazioni.

E poi materialmente come si pensa di procedere in queste escursioni? Permettendo ai turisti, e ripetiamo TURISTI, di entrare nella zona rossa, come è ciò che resta di Castelluccio ora, per fare il tour fotografico tra edifici che potrebbero crollare da un momento all'altro? In luogo di prevenire, addirittura mettiamo a repentaglio l'incolumità delle persone per il gusto (macabro) di fotografare?

E mentre queste erano le affermazioni rese a Norcia, a Roma, alla richiesta del Presidente Gentiloni di fornire una fotografia il più possibile realistica della situazione, venivano mostrate, o le fotografie più mosse e sgranate, oppure, addirittura, fotografie di altri luoghi. Se il commissario straordinario di governo alla ricostruzione Vasco Errani ritiene che non ci siano "problemi di ritardi" le informazioni a lui comunicate a livello locale devono ritenersi completamente fuorvianti.

L'esistenza palese di una frazione isolata e non raggiungibile dopo tutti questi mesi ed al contempo dichiarare che "non ci sono problemi di ritardi", rendono le due affermazioni antitetiche ed inconciliabili.

Dunque, o ci si siede al tavolo politico romano con le informazioni corrette, e non quelle distorte, incomplete, fornite dalle amministrazioni locali, o Ella, Signor Sindaco, personalmente dovrebbe tornare a far visita ai nostri luoghi, per prendere corretta cognizione che sul versante Castelluccio siamo troppo indietro, o meglio, dobbiamo ancora iniziere perché di vero inizio non si è mai parlato.

Nessuna demolizione (a parte due piccoli ed irrosori interventi), nessuna raccolta delle macerie, nessuna attività delocalizzata. Nulla.Tutto immobile dal 30 Ottobre 2016 ! 

La dignità e la fierezza delle persone rappresentate dalla Comunanza, Onlus e Pro Loco, non consentono di accettare una mercificazione della Fioritura che altro non è il risultato di un faticoso lavoro, che nasce da un rapporto strettissimo tra uomo ed ambiente.

Uomini, persone, gli unici elementi di cui nessuno sta avendo cura e che, invece, sono il bene primario che un'Amministrazione deve tutelare.

Fiduciosi, ma oramai non troppo, di ottenere un riscontro veritiero su quanto affermato

 

 

 

Notizie dal Fronte per gli amici di Castelluccio
La Proloco nella Persona del Presidente Diego Pignatelli e del Segretario Testa Nunzio,in accordo con gli altri Enti di Castelluccio, convocata dopo che il Comune aveva già dato notizie ufficiali sull'attivazione delle navette da Norcia per la Fioritura ribadisce il
No...e porta avanti le richieste già comunicate in via ufficiale nei giorni passati( già pubblicati anche qui)riguadanti la riapertura della strada 477, per tutti ..la delocalizzazione delle attività produttive ..( commerciali , produttive ) con il famoso , promesso tendone ,l'individuazione delle aree per i non residenti e campeggiatori !!la riattivazione dell'impianto idrico ..lo smaltimento delle macerie ecc, visto i notevoli ritardi accumulati e le numerose promesse disattese dalla pubblica amministrazione !!
Non si molla nulla !!Nessuno abbasserà la guardia ..!!
Braviiii i miei amici montanari !!!
Forza ...vi voglio bene
Grazie a chi sostiene la nostra lotta !!

 

 

 

I castellucciani per recarsi a Castelluccio , devono :

avere il permesso 

dare la targa dell'auto 

dare il nominativo 

devono farsi accompagnare dai Vigili del Fuoco 


Tu che invece sei il turista fissato della fioritura , ci sono le navette

messe a disposizione dal Comune di Norcia 

ed il ricavato ovviamente a Castelluccio non va nemmeno un centesimo ! 

Quindi se ci vai , fai lo sporco gioco del sindaco di Norcia !!! 

Opportunismo , egoismo e sensibilità pari a 0 e ...

                    dei Castellucciani non te ne frega una beata !!!!

 

RISPETTA Castelluccio ed i suoi Cittadini !

 

Ora voglio spendere due parole per tutte queste persone colpite dal sisma :

Ne avete passate tante se non troppe, dei colpi terribili che vi hanno lacerato il cuore e l'animo .... oltre al fatto di non avere più una casa , che non è certo poco ! 

Chi mi conosce sa bene che amo le vostre zone da molti anni , e non ho mai visto una sola volta la fioritura, anche se un mio amico quest'anno non fa altro che invitarmi ... ma la fifa fa 9o ! 

Devo ammettere che sono inca come non mai , per come le istituzioni si stiano comportando nei Vostri confronti ,ma vi ammiro per come siete battaglieri e sempre più uniti . Questo vi da la forza di andare avanti ed affrontare sempre più tutte le avversità che si presentano , e vi auguro caldamente che al più presto qualcosa si muova ! 

Deve per forza , perchè tra non molto tornerà il freddo inverno , e da Voi picchia duro . 

Oggi più che mai Vi sono ancora più vicina ! 

                                                                 Sandra G.

 

           Rispettiamo il dolore del prossimo , non andiamo sulle navette se abbiamo un 

 

                                         

 
 
 

Boicottiamo Sanremo

Post n°165 pubblicato il 04 Febbraio 2017 da mareblu.sg
 

 

 

       

La rai , per il prossimo Festival di Sanremo , pagherà per sole cinque serate 

al conduttore Carlo Conti la bellezza di 65.000Euro, oltre ad altri emolumenti 

per la conduzione di altri programmi sulla Rai .

Sempre per Sanremo la Rai , pagherà per soli 15 minuti di apparizione 

la bellezza di 50.000 euro ciascuno a

Mika ,Ricky martin e Tiziano Ferro .

A Maurizio Crozza ,per le cinque serate la bellezza  di 100.000 euro

Tutto questo a fronte di un buco di 400 milioni di euro nel bilancio aziendale della Rai .

 

Ma c'è di più !

Nelle cinque serate del Festival ,Conti chiederà di offrire 2 euro ( l'elemosina )

con il fisso o cellulare ,per le zone terremotate .

 

Vi dico solo questo : i 26 milioni di euro che gli Italiani avevano offerto

sono ancora bloccati a Roma !!!! 

La richiesta per pulire la strada dell'Hotel Rigopiano , come ben saprete 

era già partita alle sette del mattino e gli fu risposto che non potevano ripulire la strada 

dalla neve perchè l'unica turbina in tutta la provincia di Pescara in pieno inverno era rotta !!!

La Provincia di Pescara non aveva i 25.000 euro per ripararla a causa dei tagli dei fondi del 

  governo  ( ladro )

 

Purtroppo , sapete tutti com'è andata .... 

Ora carissimi tutti ....

vogliamo spegnere la tv , o per lo meno non guardare Sanremo per tutte le serate ? 

 

Facciamo crollare l'audience ? 

 

Diamo un segnale e boicottiamo il Festival !!!


Penso sia il minimo che si possa fare ,

 

anche per le vittime del Rigopiano ....

 

Se ci fossero stati quei soldi , si sarebbero salvati tutti !!!!!!

    E , se anche tu , sei indignato ed incavolato quanto me, per come il governo

ha gestito e continua a gestire il territorio dei terremotati nel Centro Italia ,

sono convinta che farai come ... me ...

                                                       Sandra  

 
 
 

Hotel Rigopiano

Post n°164 pubblicato il 28 Gennaio 2017 da mareblu.sg
 

 

È un periodo in bianco e nero .
Dove il bianco della neve crea lutti neri .
Terremoti anomali senza tregua .

Fondi neri che aumentano più del latte .
Dove gli eroi sono spesso solo volontari .
Le donazioni bianche, ferme da burocrazia nera .

Di colorato rimangono i bimbi, con i loro sorrisi innocenti .
Rimangono gli animali, che non chiedono niente .
Sembra un purgatorio in anticipo .
Una rata di inferno data a caso .



                       

 

Tanti , troppi defunti ... quando potevano intervenire in tempo ...

 

 

 

 

 
 
 

Il digiuno della vigilia dell'Immacolata

Post n°163 pubblicato il 08 Dicembre 2016 da mareblu.sg

 

Era la vigilia delle emozioni, dell'attesa, dell'uscita da scuola in anticipo, dei primi profumi di fuoco acceso, di legna umida che stentava a bruciare. La vigilia era un giorno che presentiva l'arrivo delle feste, quelle importanti, gli odori di un mondo incantato, per noi, piccoli, ancora da svelare.


Era il giorno dei sapori speciali, di suoni e musiche che, al mattino, ci svegliavano ancora intirizziti dal sonno, il giorno che consegnava all'inverno le chiavi di casa.

La cucina era spenta, il pentolino per scaldare il latte o la caffettiera non erano sui fornelli, come al solito. Il ‘digiuno' iniziava così: la tradizione prendeva posto con il trascorrere delle ore.

Un'usanza che, negli anni a venire, ho scoperto appartenere all'Italia meridionale: dalla Campania fino alla Sicilia diverse storie raccontano di una ‘devozione' alla Madonna dell'Immacolata alla quale si offriva in voto il ‘digiuno', appunto, nel giorno della vigilia della Sua festività per ricordare una "grazia ricevuta". Da noi, in alcuni paesi, la ‘vigilia' era, invece, il giorno in cui si concludeva una ‘novena' in onore dell'Immacolata Concezione e che aveva inizio il 29 di novembre: il digiuno segnava la fine di un periodo di preghiera e l'inizio della preparazione al Natale.

Si saltava la prima colazione, ma il momento del pranzo era un rito indimenticabile: si tornava da scuola affamati e pronti a gustare una prelibatezza, profumata, bianca di farina, golosa di mollica morbida e irresistibile, pronta per essere farcita con i condimenti più stuzzicanti che le nostre nonne avevano preparato e gelosamente conservato nelle dispense, proprio per quel giorno: la "Puccia".

 

                                 

"Puccia della Vigilia dell'Immacolata" 

La "Puccia" era un tipo di pane che si preparava esclusivamente per la ‘vigilia', che arrivava sulla tavola, a volte, ancora caldo e che si condiva con tonno, pomodoro, con le conserve della nonna, appunto, con peperoncini sott'olio, melanzane, pomodori secchi e si mangiava a morsi, come un grosso panino strabordante di ogni prelibatezza. Per noi bambini era fin troppo grande, ma erano guai a tagliarcela a metà, si doveva mangiare così, a costo di infarinarci il naso e le guance. I più dispettosi tra noi, si divertivano a soffiare sulla superficie e a far volare la farina dappertutto, e, spesso, ce la ritrovavamo tra i vestiti, la sera, quando andavamo a dormire.

Nei piatti dei "grandi" c'era una ‘specialità' il cui odore non ci invogliava per niente, ma che avremmo poi imparato a gustare col tempo. Per noi era solo un intruglio strano, di pesce, pane grattugiato imbevuto di aceto, aromatizzato con varie erbe, tra cui menta e abbondante aglio, che ci faceva storcere il naso, ma che sembrava essere una delizia a giudicare da come la gustavano tutti.

Da grandi scoprimmo che lo "Scapece" è uno dei piatti più conosciuti della cucina salentina, molto apprezzato e ricercato, ma, allora, la nostra attenzione era rivolta ad altre ricette, più stuzzicanti, che a volte diventavano persino giocose. Una zia veniva apposta a casa nostra, la mattina della vigilia, per preparare l'impasto per una di quelle ricette che non avremmo più dimenticato e che, negli anni a venire avremmo continuato a desiderare con altrettanta golosità: le "pittule". Dorate, calde, dall'aroma inconfondibile di ‘pasta lievitata' e fritta, dalla forma rotondeggiante, mai uguali l'una all'altra; durante la cottura nell'olio fumante, infatti, assumevano contorni strani e sembianze tra le più fantasiose e improbabili. Ci si divertiva ad immaginare in quelle frittelle amorfe facce di animali, personaggi dei cartoni animati, somiglianze persino tra di noi, e si finiva col litigare su quale fosse la più bella. Un po' come si fa guardando il cielo, scoprendo, tra le nuvole, figure animate e pupazzetti di batuffoli. Com'era bello!

E' passato un po' di tempo da quei giorni di festa e di piccole emozioni. Ma con l'avvicinarsi di questa data torna tutto, dentro, tra i respiri dei ricordi. Oggi siamo ancora ghiotti di quelle tradizioni, di quei profumi, di quelle prelibatezze, che, nonostante la diversità dei tempi, ancora riusciamo a gustare.

La vigilia continua a conservare il senso di una volta, ha perso un po' di spessore, specie tra le nuove generazioni, ha smarrito forse, in parte, i tratti religiosi della sua esistenza, ma, mantiene ancora intatta la sua vitalità, soprattutto tra le famiglie più legate alla tradizione.

La mattina del 7 di dicembre, ancora oggi, ci si alzerà per tempo a far la fila dal fornaio, si tireranno fuori dai cassetti le ricette unte e scolorite delle nonne, si dipingerà di farina ogni angolo della tavola, si arriverà a casa affamati in cerca del calore che solo quei sapori, sono capaci di restituirci.

E qualche bimbo, forse, ancora oggi, scriverà di fantasia la sua vigilia.

                                                                 Sandra @

 

 
 
 

La Taranta

Post n°162 pubblicato il 05 Agosto 2016 da mareblu.sg
 

 

                     la taranta

Tesseva la sua tela in silenzio,
la taranta.
Aveva steso l'ordito tra i rami,
in controluce,
i soliti passaggi rapidi sui fili,
elegante e leggera.

Aveva in testa la morte,
la taranta,
non la vita che giurava di dare,
non l'amore che prometteva al suo amante,
ignaro dell'inganno,
della trappola che non vedeva.

Lei giocava correndo sui fili,
un funambolo perfetto,
volando da un'estremità all'altra della tela
che la brina bagnava,
che il sole rendeva lucente.

La taranta tirò l'ultimo filo,
impietosa,
rimase immobile, in attesa.

L'amante ingenuo vi restò attaccato:
lei fece schizzare il veleno,
ma l'amore vinse la morte
e seminò la vita.

Salvatore Armando 

 

 
 
 
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17.11.2014

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                                Sandra

 

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che ho potuto conoscere solo grazie

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  Le piante dello zio mio 

  

Direttamente dalla pianta, ad 

assaporare questi frutti così

saporiti e genuini ... 

Che prelibatezze !

 


 

CON LECCE , SEMPRE NEL ♥

  

 

 

L' ARTE DELLA PASTICCERIA LECCESE

      Arnesi di cioccolata .. 

   ... Se avete bisogno ... 

      ... di qualche arnese ...

           ... servitevi pure ...  

 

 Frutta in pasta di mandorla

 

UN PIZZICHI-NO DI TORRE CHIANCA LECCE ♡

                      

            Te quiero mucho !

                   

 
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