Colori da indossare
Pensieri, riflessioni, bricolage ed amenità varie.
Post n°68 pubblicato il 13 Agosto 2019 da arianna.orso
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Post n°67 pubblicato il 01 Marzo 2017 da arianna.orso
Fabiano ha deciso coscientemente di andarsene, di lasciare una vita che per lui era diventata "dolore, dolore, dolore". Ora sei libero Fabo...............A noi rimangono gli infiniti commenti del mondo politico e non...commenti scontati, penosi.......poi interviene la chiesa Questo paese governato anche da Santa Madre Chiesa!!!!!! Non sei stato libero di riprenderti la libertà in Italia, in Italia si può morire solo "da sani", morire di freddo, di fame, di stenti, di terremoti contro i quali lo stato è assente! Questa è la morte degli Italiani, quelli che vengono definiti "comuni"........Dovrebbero poi spiegarmi cosa intendono per "comuni", visto è considerato che non ci sono due fiocchi di neve uguali, allora perchè comuni???? Un abbraccio che scavalca i confini Fabo, da chi, come me ha condiviso le tue decisioni! Con immenso affetto |
Post n°66 pubblicato il 05 Febbraio 2017 da arianna.orso
Quanto tempo è passato dall'ultimo passaggio in questo mio blog....appunto....millenni...... Millenni di vita trascorsa tra gioie, dolori, cambiamenti dolorosi, strade in salita, in discesa a rotta di collo, sensazioni come una coperta calda che ti avvolge e come il ghiaccio che tenta di avvinghiare la tua anima...andiamo avanti....fino a quando " Finalmente" torneremo a " casa "!!!!! |
Post n°65 pubblicato il 17 Febbraio 2016 da arianna.orso
E...allora voglio raccontarti una favola. Quale favola “padrone?” Quella dei piccolissimi esseri della terra! Quelli che si credono importanti, indispensabili, saggi, “illuminati”, portatori di verità, governatori di un branco di pecore...e....non vorrei offendere le pecore....etc...etc. Non sono così “padrone?” No....schiavo, sono esattamente il contrario!!!! Questi esseri sono semplicemente dei ladri, ladri di vite, ladri di respiri e di pensieri, ladri di terre e di tutto quello che dovrebbe servire per una vita quantomeno “umana”, anche se ho i miei dubbi su cosa intendano per umano questi esseri! Ladri di tempo...il poco tempo che ancora rimane e che credono infinito, il poco tempo fermo mentre l’energia scorre velocemente. Esseri statici nel solo presente che si sentono conquistatori, conquistatori di cosa? Di un breve respiro? |
Post n°64 pubblicato il 16 Marzo 2015 da arianna.orso
DA QUANDO HO SMESSO DI MANGIARE LA CARNE… Da quando ho smesso di mangiare la carne, mi succede spesso di sentirmi diversa e anormale in un mondo che considera con indifferenza l’uccisione per il solo piacere del gusto. E certamente non ignoravo che la carne, prima di essere cucinata, condita e servita in un piatto, era un corpo e apparteneva a qualcuno. Qualcuno che sicuramente non voleva morire per soddisfare il mio appetito ma che, probabilmente, desiderava vivere ancora. Guardavo il sangue e sentivo soltanto l’acquolina in bocca. Da quando ho smesso di mangiare la carne, però, questo meccanismo di difesa (chiamato in gergo psicologico “rimozione”) ha smesso di funzionare e così sono sempre terribilmente lucida su ciò che è vita e ciò che invece è morte. Da quando ho smesso di mangiare la carne, la vita ha assunto una chiarezza che evidenzia la verità, senza censure e senza mistificazioni, e una trasparenza che mette in luce i lati negativi di me stessa in tutta la loro dolorosa realtà. C’è un prezzo da pagare per ogni scelta e quella di diventare vegana non è stata facile, mi è costata molte privazioni e sacrifici. Avrei preferito poter salvare almeno la coerenza e non dover riconoscere i crimini, commessi con superficialità e ignoranza, per aver concesso al mio bisogno di approvazione di seguire il branco in quei riti tribali, chiamati pranzi e cene, dove si compiono i sacrifici di tante vittime innocenti. Ma come molti altri anche io ho goduto, ignorando la morte e il dolore, convinta che fosse del tutto naturale uccidere per soddisfare il piacere del gusto. Ho dovuto privarmi della mia immacolata perfezione e accettare che, proprio come il peggiore dei nazisti, per mano dei miei sicari ho torturato e ucciso creature che non mi avevano fatto niente, giudicandole inferiori e perciò passibili di morte e di ogni abominio, sulla base dei tratti somatici e di una cultura differente da quella della razza in cui mi riconosco e sento di appartenere. Ma ho dovuto rinunciare al vantaggio di stare dalla parte del giusto e confessare che, come tutti gli altri, sono stata spietata, cinica, indifferente, insensibile e priva di umanità perché anche io ho lasciato che la morte si perpetuasse senza sosta, solo per il piacere di sentire un sapore buono in bocca. Che sofferenza tollerare di essere gregaria, conformista, qualunquista e opportunista, priva di amore, di pietà e di rispetto per gli altri esseri che insieme a me popolano la terra. Esseri che rispettano la natura e che convivono con le altre specie senza distruggere ciò che hanno intorno per divertimento. E ho scoperto che non è possibile vivere sereni cibandosi di morte, perché la nostra anima conosce i crimini commessi nel silenzio e in quel silenzio li osserva, senza giudizio e piena di dolore, aspettando con pazienza che arrivi il momento di liberarsi da quella zavorra di angoscia che appesantisce il cuore. Perciò, da quando ho smesso di mangiare la carne, a malincuore ho dovuto rinunciare a credere nella mia bellezza illuminata di essere prescelto da Dio per portare la saggezza in un mondo popolato di bestie, rozze e prive d’intelligenza. E ho dovuto ammettere con umiltà che proprio quelle bestie sono i maestri venuti a dimostrare con l’esempio della loro esistenza cosa vuol dire rispettare il creato, la natura e la vita. Oggi, quando mi trovo in mezzo a una di quelle belle riunioni conviviali, ricche di antipasti e di tante portate succulente, sono oggetto di curiosità, di scherno o di commiserazione, da parte di quelli che, proprio come me, occultano a se stessi la consapevolezza in nome di un sapore a cui sacrificano il valore della vita. Spesso mi piacerebbe raccontare cosa si prova scegliendo di non cibarsi della morte, e spiegare come il percorso verso il raggiungimento dell’umanità passi attraverso il riconoscimento che ogni creatura ha diritto alla propria esistenza, senza essere il pasto di nessuno. Ma so che è inutile intestardirsi nel tentativo di combattere la rimozione per proporre un’idea che ancora non può essere accolta nella coscienza. Ognuno deve fare il suo percorso e trovare da solo, nascoste in fondo all’anima, le ragioni per cui la vita è degna di essere vissuta con amore, con umiltà e con rispetto. E mentre cerco di condividere il mio pensiero e le mie scelte, capisco che ciò che è giusto per me è incomprensibile per qualcun altro, convinto di appartenere a una razza prescelta da un Dio che fa figli e figliastri, e perdona e punisce secondo un criterio arbitrario e pericolosamente narcisista. Allora parlo, sapendo che le mie parole raggiungeranno soltanto le persone pronte per condividerle, e con gratitudine ringrazio chi, nel passato, ha avuto con me la stessa risoluta determinazione, mentre da sola costruisco un mondo in cui non ci sarà sopraffazione, ma tutti potremo vivere in armonia scambiando i doni delle nostre culture gli uni con gli altri. di Carla Sale Musio - carlasalemusio.blog.tiscali.it Mi piace · |