La vita che vorrei

regalo di Natale


Era nato il 24 dicembre, perciò lo chiamarono Natale. La notte di qualche giorno fa, su un piazzale di una città d’Italia, Natale è intervenuto nell'unico modo che riteneva possibile: offrendo il proprio corpo di sessantenne barbone alle spranghe dei teppisti, affinchè le ragazze potessero scappare.Non è vero che non avesse niente da perdere. Aveva la vita. Una vita che lo aveva sconfitto, con troppi mestieri cominciati e falliti, e quel vuoto intorno che un po' alla volta penetra dentro. Chi ha conosciuto i barboni miti, sa che non hanno più voglia di proteggersi nemmeno da se stessi. Ma persino nel più demoralizzato dei cuori esiste una valvola che, anche quando ci si è arresi al proprio destino, resta sensibile al richiamo del prossimo. Si chiama umanità. Molti l'hanno dimenticata, forse perchè non ha i soldi per pagarsi la pubblicità. Però ogni tanto trova ancora qualcuno, come Natale, che gliela fa gratis, a prezzo della vita.