La vita che vorrei

Sorridi sempre


Prima c´era Hello Kitty: la adorava, come le sue amiche. Adesso c´è solo lei. Banco di sinistra, fila centrale. Una fotografia: Yara in gita seduta sulla pancia di un vecchio carro armato. Sorriso. Altra foto: quando ancora non portava l´apparecchio. Sorriso. E' sempre felice, ha i capelli raccolti nell´elastico rosso, le braccia che cingono le ginocchia, il giubbino azzurro perfetto per una dea dell´acqua (Yara). Ogni banco è ricoperto di fogli abitati da dediche speciali. Tanti "addio" recitati in mille forme, con i vezzeggiativi e le iperboli che usano i ragazzini: "Ti voglio benissimo, ti porterò sempre con me tesoro", ha scritto la sua amica del cuore. E poi stelle, soli e lune, figure di principesse, ballerine alate, cuori dappertutto, anche sulle finestre, ma sempre con una "Y" al centro. C´è un ritratto di lei fatto con la tecnica del carboncino. Accanto, sparato a caratteri cubitali, un “Goodbye Angel”. Sognava di diventare come la ballerina del film Step Up. Alle sue amiche lo ripeteva sempre: “Devo migliorare ma diventerò un´atleta professionista”. Non ha fatto in tempo. E' rimasto il disegno di una ballerina. E una rosa: bianca carnosa. Yara la preferiva a tutti gli altri fiori, ora è una freccia profumata che muove dal suo sorriso. I ragazzi della scuola dicono che illuminerà il loro cammino e gliel'hanno scritto "la speranza di rivederti è finita, ci resterà il tuo grande sorriso. Ciao".